Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Lettera del Pd ai parlamentari del Movimento 5 Stelle", di Matteo Renzi, Alessandra Moretti, Roberto Speranza, Debora Serracchiani

Siamo d’accordo nell’incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilità per le giornate di giovedì o venerdì. Va bene presso la Camera dei Deputati, va bene in streaming, fateci sapere. Gentili parlamentari del Movimento Cinque Stelle, abbiamo ricevuto la vostra risposta. Ci sembra molto interessante e vorremmo valutarla per le cose che scrivete qui, non per gli insulti che ogni giorno alcuni di noi subiscono da vostri dirigenti. Vogliamo incoraggiare quella parte di voi che – nel rispetto di un voto contrario all’Esecutivo sulle politiche economiche o sulle sue scelte di governo – ha desiderio di confrontarsi per il bene del Paese sulle regole. Come succede in tutte le democrazie mature. Quindi, noi ci siamo. Senza puntare ad altro che non sia il bene del Paese. Siamo d’accordo nell’incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilità per le giornate di giovedì o venerdì. Va bene presso la Camera dei Deputati, va bene in streaming, fateci sapere. Rispondendo nel merito sui vostri dieci punti: 1. Scrivete che siete disponibili a un ballottaggio e ci pare che …

"Che cosa significa quel voto sul Senato", di Stefano Menichini

Da una parte c’è il voto di una commissione parlamentare, solo il primo, su un testo di legge che dovrà avere ancora molti passaggi. Dall’altra ci sono correzioni in peggio di previsioni economiche che riaprono scenari inquietanti: manovre correttive, aumenti di tasse, pesanti tagli di spesa (tutte ipotesi ieri scartate seccamente dal presidente del consiglio). Le due dimensioni non sembrano paragonabili, quanto a impatto sulla realtà italiana. Un percorso di auto-riforma della politica, per quanto atteso e apprezzato, suonerà sempre distante dalla condizione di famiglie e imprese rispetto ai conti che non migliorano e ai consumi che non ripartono. Oggi molti commentatori rimarcheranno il contrasto e lo metteranno a carico del governo, provando a sminuire il successo della prima approvazione della riforma costituzionale che mette fine al bicameralismo in vigore dal 1947. Non è una contraddizione alla quale si possa rispondere facendo spallucce: i dati economici sono veri e preoccupanti, le previsioni sul Pil vanno riviste al ribasso con le conseguenze del caso, Padoan ne ha parlato con Napolitano. Renzi però ha un ragionamento semplice …

"Decreto cultura, si amplia l'art bonus", di Marzio Bartoloni

Via libera della Camera al testo – Alberghi: tax credit anche sui mobili Senza voti contrari e senza bisogno di ricorrere alla fiducia e dopo solo due giorni di aula il decreto cultura ieri ha incassato il via libera della Camera. Che ha introdotto una serie di modifiche che vanno dall’estensione dell’art bonus all’introduzione di distretti turistici con zone a «burocrazia zero» fino alla possibilità per gli alberghi di usare il tax credit anche per l’acquisto di mobili. Novità subito accolte positivamente dal ministro Dario Franceschini: «Il Parlamento ha migliorato ed arricchito la portata delle norme del decreto». Tra le altre new entry rispetto al testo iniziale ci sono anche la scelta ogni anno di una capitale italiana della cultura, le deroghe per assunzioni di giovani nei luoghi di cultura, la «carta del turista» con sconti e promozioni e un tax credit per la ristrutturazione delle piccole sale cinematografiche che per il 2015 e il 2016 potranno beneficiare di un credito d’imposta del 30% sui costi sostenuti per restauro e adeguamento tecnologico (il 20% ancora …

"Non mi pento di nulla, rifarei tutto", di Giovanni Egidio

«Dove ho sbagliato? Non lo so, non chiedetemelo oggi. So però che c’è una sentenza di condanna in appello, e so che le sentenze si rispettano, anche politicamente. Quindi, me ne vado. Con enorme amarezza, penso possiate capirlo, ma me ne vado». Alle 14 e 40 i giudici escono dalla camera di consiglio e leggono il dispositivo che infligge un anno di pena a Vasco Errani per “falso ideologico”. Nemmeno un’ora dopo, alle 15 e 30 esce il comunicato della regione a firma del governatore: “Mi dimetto ma rivendico la mia onestà”. Lui è a Ravenna e da lì non si muoverà per tutto il giorno. Ma non è una decisione che nasce nel salotto di casa, nulla viene dettato di getto. «Chi mi conosce lo sapeva, e penso che ormai mi conoscano in tanti. Se c’era la condanna ero pronto a lasciare, questo era chiaro e deciso da tempo». Dimissioni irrevocabili, ovviamente, e pronte nel cassetto. «Non farò come Formigoni » aveva detto agli amici già nei mesi scorsi. Per questo non tornerà indietro, …

"Riforme, i dieci finti sì del M5S al Pd", di Rudy Francesco Calvo

In serata il blog di Beppe Grillo pubblica la risposta scritta chiesta dai Democratici. Ma la convergenza appare molto lontana Dopo una giornata di tira e molla, con l’appuntamento annullato tra le delegazioni del Pd e del M5S, l’attacco di Grillo e poi il mezzo passo indietro, è arrivata la risposta scritta dei Cinquestelle ai quesiti posti dal Pd sul tema delle riforme, come pre-condizione per il dialogo. Si tratta di dieci sì, che però nascondono qualche “ni” e tanti “ma”, che difficilmente possono conciliarsi con le posizioni espresse da Matteo Renzi. Ecco quali sono i principali punti controversi. Premio di maggioranza. Il M5S accetta la sfida del ballottaggio, ma alza la soglia per la vittoria al primo turno fino al 50 per cento (nell’Italicum è al 37, ma si ipotizza di portarla a 40) e concede un premio alla lista più votata, che non raggiungerebbe comunque più del 52 per cento dei seggi. Troppo poco per assicurare una governabilità che duri per tutta la legislatura, senza sottoporre governo e maggioranza ai ricatti di gruppetti …

"La forza della politica", di Claudio Tito

La politica ha sempre una logica. È quella che fa riferimento ai numeri e al consenso. E quindi ai rapporti di forza. E quel che è successo ieri dentro il Movimento 5Stelle è esattamente la dimostrazione che la politica alla fine trova la sua utilità in quella logica. ERA diventato impossibile anche per un “istrione” come Beppe Grillo confinare i consensi del suo movimento nel congelatore dell’inazione e dell’isolamento. Ibernarli per un presunto futuro radioso che però non stava sorgendo all’orizzonte. Le aperture al dialogo cui l’ex comico è stato costretto dai suoi stessi sostenitori trovano la ragion d’essere proprio in quella “logica della politica”. L’ultimo risultato elettorale, quello delle europee, ha lasciato il segno. Il 40,8% del Pd e il sostanziale arretramento dell’M5S hanno decisamente invertito i rapporti di forza. Grillo ha dovuto adesso — forse in maniera definitiva — prendere atto che la sua linea politica ha perso. La trincea del “no” ad ogni confronto era già stata travolta il 25 maggio scorso, quella sconfitta è stata ora metabolizzata. Con un effetto, però, …

"Migliorare senza fermare il treno", di Tommaso Nannicini

Ci attendono settimane decisive per capire se e come le riforme istitutzionali andranno in porto. Lo diciamo da un po’, ma a questo giro potrebbe essere vero. La legge elettorale, dopo essere stata relegata in secondo piano dallo scontro sul Senato, torna sotto i riflettori. Vuoi per la recente disponibilità al dialogo del M5S, vuoi perché è difficile ipotizzare che i partiti trovino un accordo complessivo senza fissare i paletti delle regole che tradurranno i loro voti in seggi. Sul piano politico, si registra una curiosa voglia di far parte del futuro accordo, almeno a parole.Berlusconi ha richiamato all’ordine i malpancisti all’interno dei suoi gruppi parlamentari. Il M5S è invece uscito dall’isolamento che si era auto-imposto. Sul Corsera di ieri, Luigi Di Maio ha detto che premio di maggioranza e doppio turno non sono un ostacolo al dialogo col Pd. Di più: ha fatto capire che la strategia grillina è cambiata perché ci sono «altri 4 anni di legislatura davanti» e bisogna incidere sulle scelte che si profilano. In verità, da una semplice analisi degli …