Tutti gli articoli relativi a: partito democratico

"Quel vuoto nelle riforme", di Claudio Sardo

Alle riforme che dovrebbero darci un nuovo sistema politico manca un capitolo decisivo: l’attuazione dell’articolo 49 della Costituzione. Ne parlano in pochi. E sono voci inascoltate. Il tema è stato fin qui escluso dalle sedi in cui si negoziano le modifiche al bicameralismo e la nuova legge elettorale. Definire invece le norme che possano garantire ai cittadini la democraticità della vita interna ai partiti e la trasparenza dei loro bilanci è fondamentale per rigenerare la politica e dare equilibrio alle istituzioni. Di questo parla l’art. 49, parole dimenticate della Costituzione italiana. «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». Checché ne dicano i filosofi del nichilismo, senza partiti non c’è democrazia: basta guardare il mondo. Ma senza democrazia interna i partiti creano ferite, squilibri all’intero sistema. La storia della nostra democrazia difficile ha impedito per decenni di dare seguito a questo dettato costituzionale. Ora però, un quarto di secolo dopo la caduta del Muro, non ci sono ragioni plausibili per giustificare l’inerzia. La …

"Il vero nodo della partita", di Andrea Bonanni

SAREBBE suggestivo credere che l’intera Europa sia rimasta appesa alla cerimonia della campanella, all’ormai celebre passaggio di consegne a Palazzo Chigi che ha fissato nell’immaginario collettivo il gelo insanabile tra Matteo Renzi ed Enrico Letta. Sarebbe suggestivo, ma non è così. La partita delle nomine che si è aperta ieri sera a Bruxelles è in realtà un durissimo braccio di ferro tra i due grandi schieramenti europei, Ppe e socialisti, sulla ripartizione delle due poltrone di vertice che restano dopo la nomina del popolare Juncker alla guida della Commissione. I SOCIALISTI, che in Parlamento hanno solo una manciata di seggi meno del Ppe, vogliono tutte e due: quella del presidente del Consiglio europeo e quella dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue. I popolari ne vogliono concedere solo una. Il vero nodo, dunque, è il colore politico da attribuire ai «top jobs» europei. I nomi di Enrico Letta e di Federica Mogherini sono tra le molte variabili di un’equazione a due incognite che per ora i leader europei non riescono a risolvere. A complicare una …

"Il ritorno della politica", di Andrea Bonanni

LE DODICI cartelle del discorso con cui Jean-Claude Juncker ha ottenuto ieri la nomina a presidente della Commissione da parte del Parlamento europeo segnano una svolta. Non perché la vecchia volpe lussemburghese abbia enunciato concetti rivoluzionari o promesso riforme epocali. Ma perché, per la prima volta nella storia europea, il presidente della Commissione ha parlato non come uomo di fiducia dei governi nazionali ma come capo di una coalizione politica che in aula e a voto segreto gli ha dato la fiducia. E questa è, in effetti, la reale natura di Juncker: il referente di una complessa Grosse Koalition che si avvia a governare l’Europa. Egli non deve la sua poltrona ad accordi sottobanco tra le cancellerie, ma al fatto di essersi presentato come candidato di riferimento del Partito popolare europeo, di aver vinto le elezioni che hanno fatto del Ppe la forza di maggioranza relativa in Europa, e di aver saputo cucire un accordo tra i maggiori gruppi politici nel Parlamento di Strasburgo su un programma di governo. Neppure il veto britannico e la …

"Cambiano i vertici europei, ma cambierà anche la Ue?", di Paolo Soldini

Due giorni per cambiare i vertici della Ue. Stasera, salvo sorprese (improbabili), Jean-Claude Juncker sarà il nuovo presidente della Commissione, pronto a prendere il posto di Barroso allo scadere del suo mandato, a novembre o forse prima. Domani sera, oppure domani notte o giovedì all’alba se tra i 28 capi di stato e di governo ci sarà da litigare, dovremmo conoscere i nomi del presidente del Consiglio europeo che succederà a Herman Van Rompuy e del Signor o della Signora Rappresentante per la Politica Estera e la Sicurezza che succederà a Catherine Ashton. Poi, se va bene, di qualche commissario e, forse, chissà, del presidente dell’Eurogruppo, ovvero del consiglio dei 18 ministri dell’Economia e delle Finanze dei Paesi con la moneta unica, che potrebbe essere il commissario agli Affari economici ma anche un altro. Vedremo. Oggi il parlamento a Strasburgo, domani i massimi leader a Bruxelles disegneranno insomma la nuova mappa del potere europeo, così com’è venuto fuori dal voto dei cittadini a maggio – ed è stata una grossa e importante novità democratica – …

"Concretezza e capacità di delegare antidoti (scout) contro gli autoritarismi", di Mauro Magatti

Con la velocità e la determinazione di cui è capace, Renzi batte quotidianamente il tempo del cambiamento: il Senato, la legge elettorale, il terzo settore, la riforma della Pubblica amministrazione, il jobs act sono i tanti temi che si rincorrono nell’agenda politica. D’altra parte, come ha ripetutamente affermato, la sua strategia è dimostrare al Paese che cambiare si può. E gli italiani si augurano che ce la faccia. Così, grazie alla legittimazione elettorale di cui dispone, Renzi gioca la sua leadership forzando la mano a una classe politica riluttante. E questo lo fa a suon di ceffoni. Cosa che gli accresce il consenso popolare e insieme l’astio di chi si sente messo all’angolo. È normale che, in un Paese complicato come l’Italia, chi vuole cambiare sia tacciato di autoritarismo. E non è difficile capire che, dietro a questa accusa, si celano spesso invidie e resistenze. D’altra parte, il fatto che Renzi, non richiesto, si sia sentito di rispondere a questa critica che sta nell’aria, è segno che si tratta di un punto sensibile. In realtà, …

"Fine silenziosa del referendum", di Michele Ainis

Le Costituzioni invecchiano, come le persone. Però, a differenza di noialtri, possono ringiovanire, bevendo un elisir di lunga vita. È a questo che serve ogni riforma, a proiettare nell’attualità un testo figlio dell’aldilà, di un’altra stagione della storia, affinché continui a rispecchiare lo spirito del tempo. E che faccia ha il nostro spiritello? Quella di chi va di fretta, sicché detesta le lungaggini della democrazia parlamentare, tanto più se rallentata da due Camere gemelle. Dunque la revisione del Senato gli strapperà un sorriso, come del resto il rafforzamento del governo, liberato dal ricatto della doppia fiducia. Qui e oggi, il nostro umore collettivo esige decisioni rapide, governi stabili, politici senza privilegi. Di conseguenza l’indennità zero per i nuovi senatori offre un’altra occasione per sorridere: e tre. Ma questo spiritello ha anche voglia di passare dall’altro lato dello specchio: vuole decidere, oltre che guardare. Da qui la crisi delle assemblee parlamentari, che peraltro è un fenomeno mondiale, non solo italiano. Negli Usa Benjamin Barber propone di rimpiazzarle con i sindaci, la Primavera araba le ha sostituite …

"Due Italie sempre più lontane", di Nicola Cacace

I recenti dati dell’Istat sulla povertà delle famiglie e quelli della Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie mostrano plasticamente il quadro delle due Italie che si allontanano sempre più per effetto della crisi e di meccanismi di diseguaglianze crescenti cui è difficile porre riparo. Renzi ci sta provando, coi tetti agli stipendi degli alti dirigenti e con gli 80 euro ai dipendenti. Troppo poco per la dimensione del gap e perché ci sono solo due modi per combattere le diseguaglianze, fisco progressivo e welfare inclusivo. Speriamo ci riesca, ma il tempo non gioca a favore, tra la gravità dell’oggi ed i tempi realizzativi di leggi e norme. Il raddoppio della povertà assoluta tra 2007 ed oggi, da 2,4 milioni, 4% della popolazione, a 4,8 milioni, 8% della popolazione, è un segnale di gravità assoluta, cui neanche iMedia hanno dedicato l’attenzione dovuta. Solo in Grecia, in nessun altro paese Spagna inclusa, si è realizzato un peggioramento così netto della condizione sociale. Al cospetto di questi dati, se non si sono verificati sinora episodi significativi di violenza …