"Solo contro tutti e quindi popolare", di Ilvo Diamanti
IL DIBATTITO sulle riforme istituzionali, che si sta svolgendo in Parlamento, rammenta, sempre di più, una contesa personale. Quasi un corpo a corpo. Renzi contro tutti. Da solo. INTORNO a lui, un manipolo di fedeli. La ministra Boschi per prima. Dall’altra parte, tutto il mondo (politico) contro. Renzi: vuole riformare la legge elettorale ma, prima ancora, il nostro bicameralismo perfetto, unico in Europa. Ostacolo a ogni percorso decisionale rapido ed efficace. Così ha ingaggiato la sua lotta — senza confini e senza tregua — contro i freni e i vincoli che si frappongono e oppongono alla costruzione di una democrazia efficiente e “riformata”. La realtà, ovviamente, è più complessa. E le ragioni di chi si oppone e frappone al progetto del governo non sono tutte e del tutto irragionevoli. Tuttavia, questa è la “rappresentazione” che emerge dalle confuse vicende parlamentari degli ultimi giorni. Renzi contro tutti. Perché lui si è esposto in prima persona. Bersaglio di tutte le critiche e di tutti gli oppositori. Esterni, come Grillo e il M5s. E poi, la Lega e …