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“Un anno per leggere 25 righe, così la  ricerca in Italia finisce nel nulla”, di Orsola Riva – Corriere Scuola.it – 20.02.15

Dodici mesi per leggere 25 righe di presentazione. Possibile? Pare di sì. A più di un anno dalla pubblicazione del bando Sir (Scientific independence of young researchers) per giovani ricercatori italiani e stranieri, restano ancora da valutare una ventina di progetti sui 5.250 arrivati. Il ministero dell’Istruzione assicura che presto si chiuderà la prima fase di valutazione (che consiste appunto nella lettura di un “summary” di 25 righe più il curriculum del candidato) con l’indicazione di una rosa di candidati: dopo la nuova protesta anche via twitter dal Miur è arrivata una nuova promessa a fare presto. Si fa per dire. Perchè per sapere il nome dei vincitori ci vorranno ancora mesi (una seconda “shortlist” e poi i colloqui), mentre in teoria la selezione avrebbe dovuto concludersi entro la fine dell’anno scorso.

La lettera
Stanchi di aspettare, a metà febbraio alcuni dei ricercatori hanno deciso di scrivere una lettera al ministro Stefania Giannini (per ora l’hanno firmata in 400) per denunciare i tempi biblici del bando “impensabili per il mondo della ricerca contemporanea”. E infatti, mentre dei vincitori non c’è traccia, moltissimi sono già i “vinti”: quelli che nel frattempo hanno fatto le valigie e sono andati a lavorare in qualche università straniera. Alessio Terenzi è un chimico palermitano di 33 anni. “L’anno scorso – racconta – ho presentato quasi contemporaneamente due progetti di ricerca molto simili: uno per il bando Sir, l’altro per una posizione di post dottorato a Vienna cofinanziata dalla Marie Curie Action, una prestigiosa borsa europea”. Peccato che a luglio Alessio sia stato chiamato da Vienna. “Mi hanno pagato anche il viaggio – racconta -: ho fatto l’interview (il colloquio, ndr) e una settimana dopo mi hanno telefonato per dirmi che il posto era mio. E così mi sono trasferito in Austria. E sa quanto prendo? Tremila euro al mese, mentre in Italia ne prenderei 1.900”.
La speranza delusa

E dire che, almeno sulla carta, il bando Sir doveva servire a “sostenere i giovani ricercatori nella fase iniziale della loro carriera, attraverso il finanziamento di un programma di ricerca indipendente” in un’università italiana. L’entità dell’assegno? Fino a un milione di euro per tre anni. Le condizioni richieste? Essere under 40 e non aver conseguito il dottorato da più di 6 anni. In tutto ci sono a disposizione 47 milioni. Perciò le probabilità di vincere si aggirano fra l’1 e il 2 per cento (calcolando che il costo dei singoli progetti oscilli fra il mezzo milione e il milione) . “Io non ci conto proprio”, dice Alessio. Ma poi ammette che, se mai gli capitasse di vincere, farebbe i salti mortali pur di tornare a lavorare nella sua università (nonostante il diverso trattamento economico e tutto il resto). “Perché non posso fare qualcosa di buono per il mio Paese? – dice – In fondo l’Italia ha speso tanti soldi per formarmi. E, come me, tanta altra gente che all’estero è apprezzatissima. Nessuno di noi chiede che il posto gli sia garantito per diritto divino: vorremmo solo poter partecipare a dei bandi condotti lealmente anche a casa nostra”.

Il pasticcio degli esperti internazionali

E qui viene la seconda nota dolente della vicenda. Fra le incomprensibili “trascuratezze” del bando Sir segnalate dai firmatari della lettera c’è il fatto che, per garantire l’imparzialità della procedura di selezione e uscire dalle consuete logiche localistiche segnate dal conflitto di interesse il processo di selezione avrebbe dovuto essere affidato a “esperti di settore internazionali”. Ma, si legge nella lettera, “dagli atti ufficiali risulta che benché il bando sia stato emanato il 23 gennaio 2014, solo il 25 febbraio il ministero avrebbe chiesto all’Erc (European Research Council, ndr) di fornire i nomi dei valutatori e il 16 luglio il presidente dell’Erc Jean Pierre Bourguignon avrebbe comunicato l’impossibilità di aderire alla richiesta pervenuta”. Così, mentre a luglio Alessio aveva già vinto il suo bando europeo, alla fine di ottobre il Miur annunciava che si erano finalmente insediati tutti i comitati di selezione e che le procedure erano state avviate (sì, solo avviate). E fino a qualche giorno fa mancavano ancora una quarantina di progetti da valutare. Ma niente paura. Come recita l’ultimo bollettino di viale Trastevere, “ulteriori aggiornamenti saranno forniti su questo sito lunedì prossimo, 23 febbraio 2015”. E intanto il tempo passa. E la nostra meglio gioventù fa le valigie.

Vescovo, parlamentari Pd “Condoglianze all’intera Diocesi” – comunicato stampa – 17.02.15

  

I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Edoardo Patriarca, Giuditta Pini, Matteo Richetti e Stefano Vaccari esprimono cordoglio per la morte dell’arcivescovo di Modena e Nonantola monsignor Antonio Lanfranchi:

 

 

«Ricordiamo con affetto le occasioni in cui abbiamo incontrato monsignor Lanfranchi, un uomo buono, che sapeva comunicare serenità e rigore. Provenendo dalla vicina Parma, aveva saputo comprendere da subito i modenesi e con loro era entrato in sintonia. Abbiamo particolarmente apprezzato la sua costante attenzione alle tematiche educative e in generale l’attenzione rivolta al mondo dei giovani. La malattia lo ha fermato nel suo percorso pastorale, ma anche nell’affrontare una prova così dolorosa ha saputo essere di esempio. Esprimiamo le nostre condoglianze ai parenti e ai collaboratori di monsignor Lanfranchi e a tutta la comunità della Diocesi di Modena e Nonantola”

 

Sisma, deputati Pd “Ecco la proroga per i mutui delle imprese” -comunicato stampa – 17.02.15

sisma pd

 “Un’ottima notizia particolarmente attesa nelle zone colpite dal sisma”: i deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Davide Baruffi e Matteo Richetti rendono noto che, nella notte, le Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera hanno approvato l’emendamento al dl Milleproroghe, da loro presentato, che sposta di un anno, al 30 giugno 2016, l’avvio della restituzione del debito acceso dalle imprese terremotate per pagare le tasse. Prorogata al 31 dicembre anche l’attivazione della forma associata per i piccoli Comuni.

 

E’ fatta! Le Commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera, nella notte, hanno approvato l’emendamento al decreto Milleproroghe, presentato dai deputati modenesi del Pd Manuela Ghizzoni, Davide Baruffi e Matteo Richetti, che chiedeva la tanto attesa proroga del termine di inizio della restituzione del mutuo acceso dagli imprenditori delle zone terremotate per pagare la tasse. “Com’è noto – spiegano i deputati Pd – il termine per iniziare la restituzione era fissato al 30 giugno di quest’anno. Per effetto dell’emendamento da noi presentato, che ha passato il vaglio delle Commissioni preposte, la nuova data è ora il 30 giugno 2016, oltre un anno di respiro ulteriore per le imprese che sono state danneggiate dal sisma e che, in questo modo, hanno il tempo materiale per ritrovare un proprio equilibrio finanziario prima di cominciare a restituire il debito acceso per pagare le tasse”. L’emendamento, oltre a prorogare di dodici mesi la sospensione del pagamento dovuto per la restituzione del debito, prolunga di dodici mesi anche la durata del piano di ammortamento e stabilisce che la Cassa depositi e prestiti e l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, adeguino le convenzioni a queste novità normative. “Come sempre – spiega con soddisfazione Matteo Richetti, che dalla Commissione Affari costituzionali, ha seguito tutto l’iter dell’emendamento – abbiamo lavorato in stretto raccordo con i Comuni e le associazioni di settore interessate e la Regione. Come parlamentari modenesi ci siamo fatti portavoce a Roma delle esigenze del territorio e, ancora una volta, nonostante le difficoltà, e grazie all’interlocuzione costante aperta con il sottosegretario Paola De Micheli, siamo riusciti a ottenere una risposta di equità per una zona martoriata dalle calamità naturali”. E’ stato approvato, inoltre, anche l’emendamento che proroga al 31 dicembre di quest’anno l’avvio dell’esercizio associato da parte dei Comuni di tutte le funzioni fondamentali: una buona notizia, soprattutto, per i Comuni di minori dimensioni.

Lettera del CUN alla Commissione Cultura sulla proposta di legge a favore di Scienze della Terra – 16.02.15

Pubblico con piacere la lettera inviata dai rappresentanti di Scienze della Terra del CUN ai componenti della Commissione Cultura della Camera di cui faccio parte. E’ un’azione di sostegno che ci conforta nel lavoro che stiamo facendo per valorizzare e dare impulso con provvedimenti concreti ad una disciplina strategica per la tutela e la sicurezza del nostro ambiente.
Ai componenti della VII Commissione della Camera
Onorevoli Deputati,

i rappresentanti dell’area delle Scienze della Terra nel Consiglio Universitario Nazionale, in perfetta sintonia e in rappresentanza di tutti gli attori della comunità accademica delle Geoscienze italiane insieme al Consiglio Nazionale dei Geologi, sottolineano l’assoluta rilevanza della proposta di legge C. 1533 Mariani-Ghizzoni, nella forma approvata all’unanimità pochi giorni fa dal

​ Comitato Ristretto della​

VII Commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera dei Deputati: si tratta di un supporto legislativo indispensabile che può contribuire in modo sostanziale alla salvaguardia e al rilancio della ricerca e della formazione nelle Scienze della Terra in Italia dopo la crisi degli ultimi anni accentuata dalla Legge 240/2010 che ha visto ridurre drasticamente i Dipartimenti di Scienze della Terra su tutto il territorio nazionale.
Gli interventi in materia di premi, borse di studio e sostegno a progetti di ricerca possono creare reali possibilità di trasferimento delle conoscenze agli studenti e di crescita professionale di ricercatori attivi nei vari ambiti della ricerca geologica di base ed applicata con assoluto beneficio anche per i futuri geologi professionisti dei quali il nostro paese ha estremo bisogno.

Particolarmente rilevanti sono soprattutto le modifiche migliorative introdotte in materia di numerosità minima dei Dipartimenti universitari, che, come sottolineato dal Consiglio Universitario Nazionale nella sua raccomandazione del 29 gennaio u.s., vanno nella direzione di garantire l’esistenza di un congruo numero di Dipartimenti di Scienze della Terra negli Atenei italiani.
In questo modo si può salvaguardare la specificità della più piccola tra le aree disciplinari universitarie, ma il cui ruolo appare sempre più strategico per lo sviluppo sostenibile del Paese e per la difesa dai numerosi rischi naturali ed emergenze che affliggono, con frequenza sempre maggiore, il nostro paese.

​Sottoscritto da:

Prof. Massimiliano Barchi,​ Coordinatore nazionale responsabili di sezioni GEO in ​Dipartimenti misti, ConScienze

Prof. Rodolfo Carosi, Rappresentante nel Consiglio Universitario Nazionale, Commissione di Tettonica dell’International Union of Geological Sciences
Prof. Domenico Calcaterra, Consiglio Nazionale dei Geologi, Segretario Generale della Federazione Europea Geologi.
Prof. Bernardo Cesare, Presidente Società Italiana di Mineralogia e Petrografia.
Prof. Sandro Conticelli, Coordinatore del Collegio dei Presidenti di Consiglio di Corso di Studio in Geologia e Geofisica
Prof. Piero Dellino,

​Coordinatore ​N​azionale ​​Direttore Dipartimenti di Scienze della Terra, ConScienze,

Prof. ​ssa​ Elisabetta Erba, Presidente della Società Geologica Italiana, Accademia dei Lincei
Dott. Riccardo Fanti, Rappresentante nel Consiglio Universitario Nazionale.
Dott. Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi.
Prof. Francesco Maria Guadagno, Presidente AIGA
Prof. Gilberto Pambianchi, Presidente AIGeo
Prof. Alberto Renzulli, Rappresentante nel Consiglio Universitario Nazionale.
Prof. Nicola Sciarra, Presidente IAEG sez. Italiana

Modena – Donne per grandi sfide. Protagoniste italiane della politica e delle istituzioni

Domenica 8 marzo a Modena Festa di Primavera del Pd ore 18.30 verrà presentato il volume “Donne per grandi sfide. Protagoniste italiane della politica e delle istituzioni”. Ci sono anch’io in quel libro, onorata di essere in bella compagnia di donne impegnate e motivate. Sfogliandolo si incontrano tanti  e diversi ritratti pubblici (con qualche risvolto privato), di donne accomunate dal coraggio della sfida da affrontare in prima persona. Al di là del compiacimento personale da “protagonista”, una bella operazione che mi ha dato l’occasione di rivivere e riflettere sul mio percorso politico. Saranno presenti le curatrici dell’opera Giuliana Lusuardi e Claudia Rinaldi e altre protagoniste insieme a me del libro: Cristina Ceretti, sen. Isa Ferraguti, sen. Maria Cecilia Guerra, Caterina Liotti

 

Donne protagoniste vers 5-1

 

Cispadana, parlamentari Pd a 5stelle “Bisogna accelerare” – comunicato stampa 16.02.15

 

 

I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari rispondendo al collega 5stelle Michele Dell’Orco, che li invita a firmare per lo stop alla Cispadana,  ribadiscono che, invece, bisogna andare proprio nella direzione opposta da quella da lui auspicata: “Sulla Cispadana è davvero ora di accelerare”. Ecco la loro dichiarazione:

 

 

“Altro che firmare per lo stop dell’opera, sulla Cispadana è davvero ora di accelerare. Ed è questo che chiediamo a Governo e Regione: di realizzare in tempi certi e celeri un’opera attesa da anni dal territorio, in particolare da imprese e cittadini della Bassa modenese. Per realizzarla i nostri amministratori locali e regionali ci hanno messo la faccia chiedendo il consensi ai cittadini in modo aperto. Non sarà certo chi le elezioni le ha sempre perse a poter impedirne la realizzazione. Quanto poi alle motivazioni addotte dal collega 5 stelle Dell’Orco per fermare l’opera, francamente, ci sembrano affastellate e contraddittorie. Mescola cose diverse che nulla c’entrano tra di loro: parla di accertamenti giudiziari su questioni del tutto estranee alla Cispadana e poi rilancia sul rapporto costi/benefici dell’opera. Per favore, guardiamo ai fatti: la modalità di affidamento della Cispadana è stata pienamente rispettosa delle leggi nazionali e comunitarie. Il 19 gennaio scorso, poi, è arrivato il parere favorevole della Commissione Via. La questione ora è passata alla Presidenza del Consiglio dei ministri per il decreto finale di approvazione. A noi non risultano irregolarità di sorta: se Dell’Orco ha informazioni diverse, esca dal bar e corra in Procura. Ma la smetta di cercare di frapporre ostacoli a un’opera che abbiamo già atteso da troppo tempo”.