Per un anno migliore, di nuovo (Newsletter n. 11 dicembre 2011)
Gli italiani hanno la memoria corta, purtroppo. A questo vizio, poi, aggiungono quello di subire il fascino dell’uomo forte e solo al comando. In generale, è difficile tracciare il cammino per il futuro se si dimentica da dove si è partiti e se a illuminare la via è una guida non accorta. Se poi la smemoratezza e il leaderismo diventano categorie politiche, allora il rischio di sbagliare strada e di fare deragliare il Paese si fa concreto. Per questo motivo, parto dal mio editoriale di un anno fa ‘Per un anno migliore’, per svolgere alcune considerazioni sul periodo straordinario (nel senso di fuori dall’ordinario) che stiamo vivendo e che accompagna l’arrivo del nuovo anno con contrastanti sentimenti di speranza e di preoccupazione. Un anno fa commentavo, con rammarico, il superamento del voto di fiducia del 14 dicembre 2010 da parte di Berlusconi, reso possibile grazie all’acquisto indecente di alcuni deputati. Le dimissioni, così a lungo attese e sollecitate, sono arrivate quasi un anno dopo, il 12 novembre 2011. Undici mesi che hanno portato il Paese …