Tutti gli articoli relativi a: memoria

Carpi – Festa Nazionale ANPI

La Festa Nazionale dell’ANPI nel 70° Anniversario della Liberazione e in un luogo a poca distanza dal Campo di Fossoli – gestito dai fascisti e di “smistamento” per destinazioni terribili – assume un significato profondo e importante. Dal 30 maggio al 2 giugno sarà una grande iniziativa popolare particolarmente impegnata sui temi dell’antifascismo, della Costituzione, della democrazia. E sarà anche un’occasione per raccontare il nostro Paese, in continuità tra i sogni di ieri, dei combattenti per la libertà, e quelli di oggi, di giovani e adulti che ogni giorno, seppur in maniera diversa, resistono. Ore 18,00-20,00 | Piazza Re Astolfo Forum Il punto sul contrasto politico e giuridico ai neofascismi. Presiede Guido Caldiron, Giornalista e storico. Intervengono: Vania Bagni, ANPI provinciale di Firenze, Manuela Ghizzoni, Deputata, Raffaele Mantegazza, Docente di Pedagogia Interculturale – Università Bicocca di Milano, Carla Marcellini, Storica e membro del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (INSMLI), Carlo Smuraglia, Presidente Nazionale ANPI

Nonantola, questa sera l’on. Ghizzoni parlerà di storia e memoria – comunicato stampa 11.05.15

“Per una scuola rinnovata, più ore nel programma per studiare la storia e più insegnanti preparati per insegnarla”: è questo il tema dell’incontro pubblico, organizzato dall’Anpi di Nonantola, per questa sera lunedì 11 maggio, a cui prenderà parte la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, insieme al docente universitario Luigi Guerra e alla presidente provinciale dell’Anpi Aude Pacchioni. L’appuntamento è a Nonantola, presso la sala dei giuristi del palazzo della Partecipanza, dalla ore 20.45. Ecco la dichiarazione di Manuela Ghizzoni: “Questa sera parteciperò a Nonantola all’iniziativa promossa dall’Anpi, insieme a Luigi Guerra, direttore del Dipartimento Scienze Educative dell’Università di Bologna, e Aude Pacchioni, presidente provinciale dell’Anpi. Si parla di scuola, memoria e storia, soprattutto di quella storia recente per cui l’Anpi chiede, da tempo, una presenza maggiore nei programmi. E’ vero, c’è un “analfabetismo” da colmare (purtroppo, non solo tra gli studenti), che non può essere affrontato però solo con l’aumento delle ore di programmazione didattica. La domanda potrebbe essere, oggi: come fare storia e fare memoria a vantaggio …

“Dopo la lunga attesa ecco le carte ma sono ancora top secret i dossier di Interno ed Esteri”, di Benedetta Tobagi – La Repubblica 09.05.15

È passato un anno dalla direttiva Renzi che invitava le amministrazioni dello Stato a declassificare (se necessario) e versare in anticipo agli archivi di Stato la documentazione relativa alle stragi terroristiche tra il ‘69 e l’84. Dopo le delusioni iniziali di troppe buste semivuote, sono arrivate alcune importanti sorprese positive, nientemeno che dai militari. Sono stati versati all’Archivio Centrale dello Stato cospicui fondi documentali da parte dell’Aeronautica e dell’Arma, documentazione proveniente sia dagli uffici centrali che da quelli periferici. Parliamo di ben 325 buste da parte dell’aviazione, tutto materiale su Ustica, ovviamente, e 110 (per un totale di alcune migliaia di pagine, di cui circa 5000 su piazza Loggia) dai Carabinieri, sia in formato digitale che cartaceo (avere a disposizione quest’ultimo è importante, per i ricercatori, per poter meglio valutare le carte; il digitale, inoltre, offre meno garanzie di autenticità). È una novità importante, segnale concreto di un cambiamento culturale. Gli Stati Maggiori e tutto ciò che è “militare”, infatti, non sono tenuti a versare le carte all’Acs (hanno un loro archivio storico autonomo). Dunque …

“Da Auschwitz non ci si libera mai”, di Paolo Giordano – Corriere della Sera 01.05.15

Non restano che i più giovani fra i sopravvissuti ai campi di sterminio. Coloro che al momento della cattura avevano 15 anni, la soglia dell’età della ragione, e oggi ne hanno quasi 90, come Marceline Loridan-Ivens. I deportati bambini venivano eliminati subito, inabili al lavoro com’erano. Perciò, fra altri quindici, vent’anni al massimo, non ci sarà più nessuno al mondo in grado di ricordare. Scomparirà anche l’ultimo superstite — una soglia che verrà attraversata dall’umanità in silenzio, forse non ce ne accorgeremo, eppure si tratta di un confine quanto mai pericoloso. Sarà come perdere il contatto con una navicella che s’inabissa sempre più nel buio del cosmo, fino a trovarsi fuori portata. Ma a bordo di quella navicella ci saremo noi tutti, orfani di un passato orribile che per decenni ci ha forse protetti da noi stessi . Anche Marceline Loridan-Ivens teme l’oblio. Nelle interviste ribadisce che «bisogna testimoniare». Incessantemente. Dopo una vita come cineasta che l’ha portata a seguire ovunque nel mondo le nefandezze dell’uomo — Cina, Vietnam, Algeria — quasi che dopo lo …

Intervento del Presidente Mattarella alla cerimonia celebrativa del 70° Anniversario della Liberazione – Milano – 25.04.15

Rivolgo un saluto a tutti i presenti, alle Autorità che rappresentano le Istituzioni, ringrazio il Sindaco Pisapia, il Professor Villari, il Presidente Smuraglia per le considerazioni che hanno svolto. Un saluto particolare ai ragazzi e ai bambini presenti. È per loro questa festa. È una festa che rende Milano ancora più bella, Milano che si unisce di nuovo per i settant’anni della Liberazione! Saluto i cittadini che, a migliaia, sfileranno per le sue strade, oggi pomeriggio, per convergere in Piazza Duomo. Milano, città guida della Resistenza, il cui ritorno alla libertà civile segnò – con l’insurrezione del 25 aprile 1945, annunciata da Sandro Pertini da Radio Milano Libera, a Morivione – la fine della guerra, il recupero dell’unità nazionale e l’avvio di un nuovo percorso democratico per il nostro popolo. Milano, città dei sindaci Antonio Greppi ed Aldo Aniasi, entrambi comandanti partigiani. Oggi la nostra Repubblica celebra un sentimento di libertà che è diventato pietra angolare della nostra storia e della nostra identità. Dopo gli anni della dittatura l’Italia è riuscita a riscattarsi, unendosi alle …

25 aprile, Festa della Liberazione

Oggi, alle 12.00, a cura della Fondazione Fossoli, presso il Museo Monumento al Deportato politico e razziale di Carpi si svolgerà “Perché siano fatte nostre. Lettere di condannati a morte della Resistenza europea ‘adottate’ dagli esponenti della cultura e della società italiana”. Io ho scelto la lettera di Jovanka, graffita alla parete della Sala 4 del Museo. “Cara mamma e tutti voi, stanotte sono venuti per portarci alla fucilazione. Ne hanno chiamate 12, tra cui anche la nostra Srpce. Immaginavano che dopo di lei avrebbero chiamato anche me, così mi sono preparata. Invece quello ha smesso e ha detto alle chiamate di uscire. Quel momento, per me è stato terribile. Lei si è vestita e ha detto “Salve”. Ci siamo baciate in fretta. E’ andata con aria fiera, la testa eretta, come fa sempre quando cammina, la mia sorellina…“, (Jovanka, Jugoslavia). Ecco come “l’ho fatta mia”: «Ho una frequentazione assidua, con il Museo Monumento. Eppure, le ripetute visite non attutiscono la forza emotiva, a tratti violenta, che in me scatenano le frasi dei condannati a …

“25 aprile, Carpi. Adotta il pensiero di un partigiano condannato a morte”, di Antonio Ferrari – Corriere.it 25.04.15

25 aprile. L’Italia festeggia la fine dell’incubo, il ritorno alla libertà, alla democrazia e alla dignità. L’importante, anche nel momento della festa nazionale, è tuttavia non dimenticare quanto disse Bertolt Brecht: «…Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo». È poi doveroso tenere sempre presente quel passaggio tagliente dell’Ecclesiaste, attribuito a re Salomone e tratto dalla Bibbia: «Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà». Contro quel retorico «Mai più», che abbiamo ascoltato fino alla noia e che sappiamo non essere vero, esiste quindi un solo antidoto: la memoria come preziosa e quotidiana compagna che ci aiuti a combattere, anzi ci imponga di combattere l’indifferenza. Al Museo Monumento al Deportato di Carpi, in provincia di Modena, vicino al campo di concentramento di Fossoli, si celebra questo 25 aprile, settantesimo anniversario della liberazione, con un’originale iniziativa: l’invito ad adottare l’ultimo pensiero dei condannati a morte della resistenza europea. Sofferenze, coraggio, dignità …