Tutti gli articoli relativi a: memoria

"L’Aquila, il sisma e gli errori da non scordare", di Mario Tozzi

Bisogna ricordarlo, il terremoto de L’Aquila, per molte ragioni. Prima di tutto per l’orrore delle morti assurde, che non vogliamo dimenticare: in nessuna città del mondo (e tantomeno di quello supposto moderno) dovrebbe essere possibile morire dentro case mal progettate e peggio costruite, nonostante una legge antisismica degli Anni Quaranta. E non dovrebbe accadere di morire in casa per un terremoto, soprattutto se non è tanto forte, figuriamoci per uno di magnitudo 6,3 Richter, roba che a Tokyo nemmeno se ne accorgono. Ma L’Aquila non va dimenticata neanche per quanto accaduto immediatamente prima del terremoto, la sequenza sismica che, però solo a posteriori, possiamo oggi leggere come precursore della scossa principale. In Italia abbiamo registrato altre sequenze analoghe, per esempio al massiccio del Pollino (fra Calabria e Lucania), dove le scosse durano da anni e non sappiamo se ad esse seguirà una scossa superiore a quella di magnitudo 5 già registrata nel 2012. E non possiamo saperlo oggi come non lo sapevamo ieri, con buona pace di chi si ostina a ritenere prevedibili i fenomeni …

"L’Aquila, 5 anni dopo: macerie e sfollati", di Gian Antonio Stella

È vuoto e spettrale, il «villaggio modello» di Cansatessa-San Vittorino. Avevano cominciato a consegnarlo agli aquilani rimasti senza tetto nel gennaio 2010. C’erano Guido Bertolaso, Franco Gabrielli, il sindaco Massimo Cialente, la presidente della Provincia Stefania Pezzopane e gli alti papaveri della «Task Force Infrastrutture» delle Forze Armate che si era fatta carico del progetto. Brindisi e urrà. Certo, carucce: 1.300 euro al metro quadro per case di legno, ferro e cartongesso. Quattrocento euro in più di quanto, tolto questo e tolto quello, viene dato oggi a chi ristruttura le vecchie e bellissime case di pietra. Ma che figurone! Pochi mesi per costruirle ed eccole là, pronte: con la bottiglia di spumante in frigo. Pochi mesi e già puzzavano di muffa. Pessimo il legno. Pessime le giunture. Pessimi i vespai contro l’umidità. Asma. Bronchiti. Artriti. Finché è intervenuta la magistratura arrestando il principale protagonista del «miracolo», mettendo tutto sotto sequestro e ordinando l’evacuazione totale. Centotré famiglie vivevano lì, a Cansatessa. Quando le spostarono avevano il magone: «Siamo sfollati due volte». In via Fulvio Bernardini, via …

"Quell’umanista curioso che amava le miniature più dei grandi eventi", di Umberto Eco

È scomparso Jacques Le Goff. Aveva novant’anni, e a molti potrà sembrare un’età ragionevole, ma dopo la morte della moglie, trauma che lo aveva letteralmente sconvolto e da cui non si era mai liberato, aveva passato gli ultimi anni immobilizzato in casa, senza poter camminare, anche se la testa gli funzionava ancora benissimo e non cessava di lavorare e pubblicare, muovendosi con apparati di sostegno, senza incespicare, tra i grattacieli di libri che, non potendo essere ospitati negli scaffali, si ergevano come una dotta Manhattan nel suo appartamento minuto. La Francia ha prodotto tanti e insigni studiosi del Medioevo, e basti pensare perla storia della filosofia a Etienne Gilson, per la storia dell’arte a Émile Mâle o a Henri Focillon, per la storiografia a Pirenne o a Duby, ma Le Goff è stato un interprete personalissimo di questa grande vocazione francese. Nasceva nell’ambiente di Annales, la rivista fondata nel 1929 da Marc Bloch e Lucien Febvre, che aveva iniziato un nuovo approccio alla storiografia, privilegiando, rispetto alla “storia evenemenziale” (nomi, battaglie, date, trattati politici) una …

Treno per Auschwitz, Ghizzoni “Quelle storie che ci appartengono”

La deputata modenese del Pd saluta i ragazzi che salgono sul treno diretto a Auschwitz. La deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera, saluta i ragazzi che martedì 1° aprile saliranno sul treno diretto ad Auschwitz, il progetto promosso dalla Fondazione ex Campo di Fossoli e giunto ormai alla sua decima edizione. Ecco la sua dichiarazione: «Ragioni organizzative impongono, ancora una volta, che il treno parta non a ridosso del Giorno della memoria, ma qualche settimana dopo. Eppure il grande valore dell’idea che sta alla base del progetto non viene scalfito: ripercorrere in treno quel lungo viaggio che dal campo di transito di Fossoli portava ai campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, quel viaggio dell’orrore che il Novecento, così apparentemente “moderno” e così temporalmente vicino, ha saputo partorire. Come ogni anno, desidero augurare “buon viaggio” ai ragazzi delle scuole superiori che si accingono a vivere un’esperienza che, sono certa, rimarrà a lungo nei loro cuori, oltre che nei loro occhi e rappresenterà un pilastro della loro coscienza …

"D’Ambrosio, una vita a difesa della giustizia", di Oreste Pivetta

La strage di Piazza Fontana, la morte di Giuseppe Pinelli, lo scandalo di Tangentopoli, momenti indimenticabili e insuperati, malgrado gli anni trascorsi comincino ad essere tanti, momenti per tutti di rottura e di svolta. Li affrontò con senso di responsabilità, con profondo rispetto non solo della legge ma della cultura democratica e civile di un Paese, con la consapevolezza di un ruolo che non poteva essere tradito da opinioni personali, buone o cattive, per amore della verità ben conoscendo i limiti di ogni ricerca della verità. Anche con fatica (aveva sofferto di gravi malanni cardiaci). «Un uomo sopra le parti, nonostante i suoi convincimenti politici», lo ricorda Francesco Saverio Borrelli. Un «magistrato integerrimo»: la definizione sarebbe giusta se non tradisse ritualità, abitudine, esercizio retorico. Gerardo D’Ambrosio era soprattutto un uomo colto e onesto, verso se stesso, per gli altri, davanti ai codici. Lo hanno contato tra le «toghe rosse» milanesi. O addirittura qualcuno lo ha apostrofato alla stregua di «capo delle toghe rosse». Un pallido insulto, che faceva e fa sorridere, considerando le qualità di …

«Antieuropeismo, collante di nuovi fascismi», di Rachele Gonnelli

Una marea nera che si espande, si ramifica, si struttura in collegamenti e derivazioni. Per il professor Carlo Smura- glia, presidente nazionale dell’Anpi, partigiano, giuslavorista, il diffondersi di movimenti di estrema destra in Euro- pa deve far innalzare il livello di allerta, culturale e istituzionale, anche in Italia. «Vediamo processi di possibile saldatura tra formazioni di derivazione dichiaratamente neonazista, neofascista e al- tre forze e movimenti con connotazioni più o meno razziste e xenofobe, basate sull’odio del diverso. Questa possibile saldatura attraverso un collante potenzialmente unificante che è l’antieuropeismo può essere detonante e deve imporre una risposta articolata, anche di tipo normativo», denuncia citando lo storico francese Pierre Milza secondo il quale la storia anche se non si ripete uguale a sé stessa è bene ricordarne le varianti precedenti, per evitare esiti similmente disastrosi, come la fine della Repubblica di Weimar e la resistibile ascesa di fascismo e nazismo. Professore, però le bande di Pravyi Sektor a Kiev non sono certo uguali ai sostenitori del Front National in Francia. E il successo referendario anti-immigrati in …

"Elogio delle Università Statunitensi. Conservano la memoria nel Paese fragile", di Dacia Maraini

In volo, di notte, in una cabina afosa, tengo fra le mani un diario di Albert Camus sul suo viaggio in America nel 1946. La prima notte di viaggio, lo scrittore francese si trova in una cabina di nave con diverse cuccette. Ed è preso dal panico. «Ho impressione di respirare il respiro degli altri e mi viene una voglia furiosa di andare a dormire sul ponte». Ma lo dissuade il freddo. Si rintana nel suo lettuccio con in mano Guerra e pace , «come sarei stato innamorato di Natacha!» scrive desolato. Il viaggio, ogni viaggio, che sia in nave o in aereo, è una piccola scomoda avventura dentro un tempo e uno spazio che ci sono estranei e a volte ostili. Andiamo avanti o indietro? E cosa significa trovarsi con un corpo che conserva tenacemente una memoria temporale diversa da quella in cui ci troviamo a respirare e camminare?Eppure eccomi a passeggiare per i vialetti innevati di una università americana, consapevole che il cuore pulsante di tutto questo sapere sta in una costruzione dall’aria …