Tutti gli articoli relativi a: memoria

"Ciò che sappiamo di Piazza Fontana", di Benedetta Tobagi – La Repubblica 12.12.14

Manca poco a Natale. A Milano, nella filiale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di piazza Fontana — in pieno centro, proprio dietro al Duomo — come ogni venerdì pomeriggio si stanno svolgendo le contrattazioni tra agricoltori e allevatori giunti dalle campagne lombarde. Alle 16.37, una bomba esplode e trasforma il salone circolare della banca nell’inferno. Uccide 17 persone, ne ferisce un centinaio. Era il 12 dicembre 1969, quarantacinque anni fa. La prima grande strage accade quando la Repubblica italiana è appena 23enne, una ragazza con molte ingenuità, moltissime speranze e le spalle gravate dal peso dell’eredità del Ventennio fascista a soffocarne gli slanci: poliziotti, magistrati, questori, burocrati ministeriali…gli apparati dello Stato sono ancora innervati di uomini del vecchio regime. È l’inizio di una lunga stagione di terrorismi. Fino al 1974, stragi neofasciste realizzate con l’intento di destabilizzare il Paese e promuovere una svolta autoritaria, o almeno una stabilizzazione conservatrice, contro l’avanzata delle sinistre. Poi, l’escalation del terrorismo rosso, che voleva innescare la rivoluzione e tentò di accreditarsi anche come risposta allo “Stato delle stragi”, per conquistare le …

"Cari ragazzi ringraziate di essere europei", di Umberto Eco – La Repubblica 29.11.14

In che senso si può parlare di una comune cultura europea? Prima di rispondere a questa domanda vorrei fare una premessa, perché penso che alcuni di voi (o forse alcuni dei vostri compagni che non sono qui) si chiedano a che cosa serva loro l’Europa con tutte le sue complicazioni burocratiche, mentre ci si dovrebbe occupare dei problemi specifici del proprio paese, o della propria regione, mandando al diavolo persone che parlano lingue incomprensibili. Ebbene, vi citerò alcune cifre. Nella Prima guerra mondiale del 14-18 ci sono stati in Europa 9 milioni di morti. Poco, se li paragoniamo ai morti europei della Seconda guerra mondiale. Escludendo pertanto le perdite umane della guerra nel Pacifico, abbiamo 41 milioni di morti. Non sono sicuro se il computo tenga conto anche dei sei milioni di ebrei e dei due milioni di zingari massacrati nei campi di sterminio nazisti, e in tal caso la cifra salirebbe a 49 milioni. Ma ricordo che l’Europa ha cominciato faticosamente a formarsi come complesso di popoli ciascuno con un dialetto e poi con una …

Dallo sfregio di Dachau un invito a coltivare la memoria – Manuela Ghizzoni 03.11.14

Un fatto di cronaca? Il rischio è che rimanga tale, dopo le dovute manifestazioni di sdegno. Il rischio è che rimanga relegato alla voce “passato”. Il rischio è che non si vogliano riconoscere nel mondo le stesse radici, mai seccate, di odio, razzismo, fanatismo. I testimoni dell’Olocausto sono sempre meno, ma la memoria è un esercizio di costante attualità che va coltivato ogni giorno. Esattamente come i principi della democrazia, da non dare mai per scontati. Oggi, a scuola, si potrebbero chiudere i libri e aprire i giornali. Ne risulterebbe una bella lezione.     Il commento di Adriano Sofri su  La Repubblica del 3.11.14  NUOVO OLTRAGGIO ALL’ OLOCAUSTO di ADRIANO SOFRI La nuova impresa è il furto dell’intera porta-inferriata di Dachau, col motto “AR-BEIT MACHT FREI” (il lavoro rende liberi), che là fu inaugurato e poi si diffuse alla maggioranza dei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Sdegno suscitato dalla profanazione, esecrazione: ci mancherebbe altro. Universali , sentiti? Chissà. Dopotutto, è passato tanto tempo, la specie dei testimoni superstiti è quasi estinta, anche sul sacro incombe …

Stragi naziste, parlamentari Pd “Storica sentenza della Consulta” – comunicato stampa 25.10.14

I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni, Maria Cecilia Guerra, Giuditta Pini e Stefano Vaccari commentano con soddisfazione la recentissima sentenza della Corte costituzionale che stabilisce che, nel nostro ordinamento, non vige il principio dell’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati in caso di crimini di guerra e contro l’umanità. Domani a Palagano si chiudono le celebrazioni per il 70esimo anniversario della strage nazista e i parlamentari Pd ribadiscono il proprio impegno a fianco dell’Amministrazione comunale e dell’associazione dei familiari delle vittime. Ecco la loro dichiarazione:   «La Corte Costituzionale, contraddicendo una sentenza della Corte dell’Aja del 2012, ha stabilito che il principio dell’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati non opera, nel nostro ordinamento, quando l’altro Stato si è macchiato di crimini di guerra e contro l’umanità. In sostanza si riconosce che il principio di diritto internazionale è lesivo dei diritti inviolabili della persona stabiliti dalla Costituzione italiana che, pertanto, prevalgono. Si tratta di una sentenza storica che consentirà non solo di stabilire verità, ma di avere giustizia. …

Sì della Camera al reato di depistaggio, atto di giustizia per le vittime delle stragi – Manuela Ghizzoni 24.09.14

Oggi la Camera ha approvato la proposta di legge per l’introduzione del reato di depistaggio e inquinamento processuale. La norma prevede fino a quattro anni di reclusioneper chiunque distrugga o manometta prove al fine di impedire indagini o processi. con aggravanti se a depistare è un pubblico ufficiale e se il reato riguarda processi per stragi e terrorismo, mafia e associazioni segrete. Una battaglia vinta da Paolo Bolognesi, deputato e presidente del’Associazione familiari delle vittime della strage del 2 agosto, insieme alle altre associazioni di vittime e ai 30.000 cittadini che hanno firmato la petizione per portare la legge in Parlamento. Sono orgogliosa di essere stata fra i firmatari di questa proposta perché oggi, dopo ben quattro legislature di “niente di fatto”, abbiamo reso un atto di giustizia verso i familiari, verso la memoria delle vittime  e verso la verità. Quella verità troppo spesso occultata dagli apparati dello Stato.   Ecco l’intervento di Paolo Bolognesi nell’Aula della Camera: ” Signor Presidente, come primo firmatario di questa proposta di legge, desidero intervenire per ricordare a quest’Aula che …

"Ritorno a Marzabotto", di Michele Smargiassi – La Repubblica 21.09.14

«Etu, quanti?». Come ogni anno davanti a questo altare sbrecciato ci si rinfresca la memoria: «Io cinque, e tu?», «Io sette». Non sono i figli. Neppure i nipoti. Sono i morti ammazzati. I passi di Tina van da soli, fra questi ruderi. Da settanta dei suoi ottantasei anni viene a trovarli, i suoi fantasmi su questo calvario di settecentosettanta cristi in croce che si chiama Monte Sole, nome splendente di una storia buia. Gli italiani la conoscono, ammesso che la ricordino ancora, come “la strage di Marzabotto”, ma a Marzabotto non accadde quasi niente, quel 29 settembre 1944. «Marzabotto è il paese dove ogni anno mettono i banchi di mortadella e i politici pronunciano il loro bla-bla di circostanza», mormora Tina, «i nostri morti sono quassù». Passeggiamo sullo sterrato verso Casaglia. Sui pendii galleggiano i ruderi di sasso delle case bruciate, delle chiese fatte esplodere coi fedeli dentro. «La nostra Pompei», scrive un vecchio partigiano, Francesco Berti Arnoaldi. Com’è vero. Una colata di lava sanguigna seppellì tutto, qui, lasciando la pace disabitata delle pietre. «Ecco, qui spararono alla Vittoria, perché non voleva camminare, era …

"La testimone di Praga", di Emilio Gentile – Il Sole 24 Ore 24.08.14

Milena Jesenská, traduttrice di Franz Kafka e conosciuta come la sua amata, fu una grande giornalista e militante nella resistenza clandestina: morì in campo di concentramento «Alle sette e mezza di mattina, i bambini cechi sono entrati a scuola come d’abitudine. Gli operai e gli impiegati sono andati al lavoro come al solito. I tram erano pieni come sempre. Solo le persone erano diverse. In piedi, fermi, stavano in silenzio. Non ho mai sentito così tanta gente tacere. Le strade erano immerse nel silenzio. Le persone non discutevano. Negli uffici nessuno alzava la testa dal proprio lavoro. …alle 9.35 del 15 marzo 1939 l’esercito del Reich ha raggiunto la Národní trvída (strada centrale di Praga). Su marciapiedi schiere di persone camminavano come sempre. Nessuno si è voltato a guardare». Così, con una nota che sembra redatta da un’indifferente cronista, Milena Jesenská descriveva l’occupazione dello Stato cecoslovacco, sorto venti anni prima sulle rovine dell’impero asburgico. Eppure, l’indifferenza era sentimento estraneo alla personalità di Milena, che amava intensamente la sua città e la sua nazione. «Milena di …