Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Smetto quando voglio?", di Manuela Ghizzoni

In queste ore “marziane”, che verosimilmente ci dividono da una crisi di governo, penso con insistenza ad un film di recente uscita: “Smetto quando voglio”. Mi dedico allo svago mentre il Paese è spazzato da una bufera? No, penso proprio al Paese e alle sue emergenze, perché il bel film di Sydney Sibilia racconta, con ironia e competenza (e con maggiore efficacia di molti saggi) il dramma dei nostri migliori “cervelli”: giovani (ma non più tanto) ricercatori frustrati nelle loro legittime aspirazioni accademiche da “baroni” tiranni, inchiodati ad un eterno presente precario (come fai a costruirti un futuro a queste condizioni?), bistrattati da una società che disprezza la cultura. Ai quali non resta, dopo equilibrismi insostenibili per sopravvivere, percorrere senza convizione la via del crimine. “Smetto quando voglio” è una perfetta commedia italiana (alla pari di La banda degli onesti e I soliti ignoti); è una lettura acuta e disincantata del corto circuito che sta compromettendo il futuro del nostro Paese: perché impedire a chi ha competenze e idee di metterle a vantaggio della comunità …

"Il 25% delle famiglie soffre il disagio sociale", di Marco Tedeschi

Famiglie italiane sempre più povere e sfiduciate. È questo il ritratto che emerge dall’indagine condotta dall’Istat, dal titolo «Noi, Italia, 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo». Secondo l’Istat, nel nostro Paese si può ormai parla di allarme povertà, soprattutto al Sud. Nel 2012 le famiglie in condizioni di povertà relativa sono il 12,7 per cento, pari a oltre 9,5 milioni di individui (15,8 per cento della popolazione). Il Mezzogiorno presenta una situazione particolarmente critica, con in media oltre un quarto di famiglie povere, mentre per il Centro e il Nord, l`incidenza è viceversa molto più contenuta (rispettivamente 7,1% e 6,2%). REDDITO In Italia, nel 2011, più della metà dei nuclei familiari (circa il 58%) ha vissuto con meno di 2.500 euro al mese. Le diseguaglianze del reddito più evidenti si registrano in Campania, mentre la Sicilia primeggia nella poco invidiabile classifica del reddito medio annuo più basso (oltre il 28 per cento in meno del dato medio italiano). Nell’isola il 50 per cento delle famiglie si colloca al di sotto di 17.804 …

"Generazione Boomerang così la crisi spinge i 30enni a tornare dai genitori “Impossibile farcela da soli”, di Maria Novella De Luca

Il nuovo fenomeno mentre l’Istat avverte: 7 milioni di giovani a carico della famiglia Alcuni dicono che è come avere le ali spezzate. Altri non disfano mai la valigia. Altri invece, più ottimisti, parlano di “scalo tecnico”, di pausa obbligata, di momentanea sosta. Per tutti però, a venticinque, a trenta, addirittura a quarant’anni, l’approdo è lo stesso: la casa dei genitori, il welfare sicuro di mamma e papà, il luogo da cui si era andati via per tornare al punto di partenza. I sociologi l’hanno definita “generazione boomerang”, ti lanci fuori e vieni ributtato dentro, ma il dato ancora più nuovo è che tra i boomerang sono ormai anche le classi dell’età adulta, chi ha perso il lavoro, chi si è separato, chi non ce la fa più a pagare l’affitto. Un (mesto) gioco dell’oca che riguarda oggi in Italia uno spropositato numero di giovani, il 70% degli under 30, che dopo aver provato a farcela da soli sono costretti a ripiegare sul nido domestico. E così si fa marcia indietro, a volte addirittura in …

"Migliorano i conti maper la ripresa c’è da aspettare", di Carlo Buttaroni

Se la prima ondata della crisi economica, tra il 2008 e il 2009, è stata dura, la seconda, arrivata nel 2011 dopo una parziale ripresa economica, è stata devastante. Basti pensare che nel2009la spesa delle famiglie italiane è diminuita a 843miliardi di euro, rispetto agli 863 miliardi di due anni prima. Nel 2010, la temporanea ripresa ha ridato ossigeno ai consumi (+12 miliardi), ma nel 2011 si è registrata una nuova contrazione, prima modesta (-2miliardi), seguita da un vero e proprio crollo nei due anni successivi (-35miliardi nel 2012 e -20 miliardi nel 2013). Una crisi da vero e proprio ko, come testimoniano proprio i dati sui consumi delle famiglie: -20miliardi tra il 2007 e il 2009 e -55 miliardi tra il 2011 e il 2013. Un andamento che si traduce in un balzo indietro di quindici anni. Anche l’occupazione ha seguito un percorso analogo: tra il 2007 e il 2009 il saldo è stato di 200mila unità in meno, mentre tra il 2011 e il 2013 gli effetti si sono triplicati con la perdita …

"Gli ostacoli alla crescita economica", di Bill Emmott

Dall’inizio del 2014 per gli investitori internazionali nell’economia mondiale è cambiato tutto. Per i giovani disoccupati d’Italia, Gran Bretagna o persino America, o per una famiglia con un reddito invariato o in calo negli ultimi cinque anni, non è cambiato nulla. La grande domanda per il 2014 è se questi due percorsi torneranno a unirsi. Per gli investitori il cambiamento è notevole, anche se a pensarci bene non dovrebbe sorprendere. Per i giovani disoccupati e per le famiglie normali, al contrario, è la mancanza di cambiamento a deludere. Ma per loro la vera, grande delusione in molti paesi, l’Italia in particolare, è la mancanza di iniziativa da parte del governo o dei politici. Ci sarà un perché se il Movimento Cinque Stelle rimane stabile nei sondaggi e partiti anti-sistema come il Dutch Freedom Party in Olanda, il Front National francese o l’Independence Party britannico, guadagnano consensi nella prospettiva delle elezioni di maggio per il Parlamento europeo. Il cambiamento per gli investitori, tuttavia, dovrebbe portare un po’ di speranza, almeno per quanto riguarda un eventuale termine …

"Visco: più soldi a famiglie e imprese", di Bianca di Giovanni

La ripresa è ancora «debole e incerta». La crescita italiana si fermerà quest’anno ancora a cifre da prefisso telefonico, 0,75%. Altroché l’1,1% a cui punta il governo. La Penisola resta assediata dall’alta disoccupazione, soprattutto tra i giovani, e dalla bassa competitività per il grado ancora insufficiente di innovazione. L’economia è ancora in panne: è urgente sostenere il reddito delle famiglie e delle imprese attraverso sgravi fiscali. È un quadro devastante quello fornito dal governatore Ignazio Visco in occasione dell’Assiom Forex (la tradizionale assemblea degli intermediari finanziari) di Roma. Per uscire da un tunnel che sembra interminabile, nonostante alcuni segnali di inversione di tendenza, è necessario agire su diverse leve: prima tra tutte quella del credito. Ed è su questo punto che il numero uno di Bankitalia lancia unmessaggio chiarissimo: si risolva al più presto il problema dei crediti deteriorati degli istituti bancari. In altre parole, si «ripuliscano» i bilanci delle banche da questi fardelli, frutto di sei anni di crisi profonda, e si consenta alla macchina di ripartire. Le banche hanno il dovere di contribuire …

"La bisaccia di Squinzi", di Nicola Cacace

Il presidente di Confindustra Giorgio Squinzi ha invitato il premier Enrico Letta al direttivo dell’associazione del 19 febbraio e nel contempo «a presentarsi all’appuntamento portando delle soluzioni», aggiungendo che «se altrimenti arriverà con la bisaccia vuota, gli industriali si rivolgeranno al capo dello Stato». È un invito ad un cambio di passo del premier che gli industriali hanno tutto il diritto di fare, anche se si può avanzare qualche dubbio sulla procedura costituzionale immaginata dalla Confindustria. Nel contempo si vorrebbe rivolgere agli industriali qualche domanda sul loro ruolo nello sviluppo del Paese. È vero che soprattutto le piccole e medie imprese si stanno dando da fare per sostenere il nostro export, e gliene va dato merito, ma non per seguire lo storico ammonimento del presidente Kennedy agli americani «chiedetevi voi quello che potete fare per il Paese», si vorrebbe capire se, oltre alle solite legittime domande su Irap e cuneo fiscale, gli industriali della Confindustria, quelli medi e grandi, hanno qualcosa da offrire al Paese. Per esempio nell’ambito del programma governativo «Destinazione Italia», approntato per …