Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Giovani senzatetto emergenza europea", di Tito Boeri

Fra una settimana inizierà il nostro turno di presidenza dell’Unione Europea e il primo luglio si riunirà per la prima volta il nuovo Parlamento europeo, uscito dalle urne un mese fa. Sarebbe bello che nei discorsi programmatici all’inizio del semestre italiano e, ancor di più, nei primi atti pubblici dell’organismo oggi più democratico di cui disponga l’Unione venisse dato un qualche segno di attenzione agli ultimi degli ultimi, a coloro che non sono registrati nei seggi elettorali semplicemente perché non hanno una residenza. I senza dimora sono ormai come una città nella città, una popolazione di 50.000 persone nelle sole città europee su cui si hanno dati disponibili. Questi cittadini che dormono accampati in qualche modo nelle strade, anche nei mesi invernali, o trovano occasionalmente rifugio in qualche centro d’assistenza, sono aumentati in media in Europa del 45% durante la Grande Recessione. Non solo nei paesi della crisi del debito (in Italia sono triplicati), ma anche in Germania e nel nord-Europa. Cambia, tra il Nord e il Sud, ma anche tra Est e Ovest dell’Europa, …

"Cinquantenni senza lavoro Un milione in cerca di reddito", da l'Unità

Tra i tanti conflitti generazionali che questa infinita recessione economica ha acuito va annoverato anche il contrasto su quale sia la fascia d’età che più duramente è stata colpita nelle proprie aspirazioni e nei propri bisogni. I giovani, che si sono visti sottrarre la possibilità di inserirsi stabilmente nel mondo del lavoro e costruirsi un futuro? Oppure gli ultracinquantenni, che si sono visti sprecare professionalità e competenze acquisite in decenni di fati- ca, per essere espulsi dal tessuto produttivo proprio quando erano più capaci? L’interrogativo, ovviamente, è retorico, visto che a soffrirne è in ultima analisi tutta la società italiana. E proprio ieri il Censis ha cercato di dare una dimensione al disagio delle persone over 50, che in Italia sono 24,5 milioni, di cui solo un quarto si trova nella invidiabile situazione di occupato. Sono quasi 6,7 milioni, infatti, quelli che godono di un posto di lavoro, 4 milioni di uomini e 2,6 milioni di donne: una moltitudine che negli ultimi sei anni ha visto diminuire sensibilmente i propri ranghi, falcidiata da un tasso …

"Lavoro, la vera svolta", di Cesare Damiano

La delega del governo sul lavoro è il completamento della revisione normativa iniziata con il decreto approvato di recente dal Parlamento. Al convegno dei giovani industriali, il ministro Poletti ha dichiarato che la delega verrà approvata entro la fine dell’anno. E ha indicato anche una scansione temporale: entro luglio terminerà la discussione al Senato e da settembre inizierà quella alla Camera. Come sempre siamo interessati, prima che ai tempi, ai contenuti e siamo convinti che sia necessario innovare il mercato del lavoro tenendo nel giusto equilibrio le ragioni dell’impresa con quelle dei lavoratori. Per noi non é più accettabile, però, la filosofia della deregolazione continua e della derogabilità di leggi e di contratti che ha caratterizzato la stagione dei governi di centrodestra. Abbiamo svolto in quegli anni, come forza di opposizione, una importante azione difensiva riducendo il danno e ponendo argini contro gli eccessi della precarizzazione. Adesso questa strategia non è più sufficiente e la De- lega dovrà essere l’occasione per consolida- re le nostre proposte sulla buona flessibilità e per la qualità e la …

Da ceto medio a quasi poveri: ecco i «penultimi», di Carlo Buttaroni

Per lungo tempo il lavoro è stato il paradigma di una società che face- va perno intorno alla fabbrica e all’ufficio. Un modello di organizzazione sociale riflesso di una pienezza che copriva l’intero ciclo di vita, il cui tracciato essenziale era stato incastonato nel primo articolo della Costituzione: una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ritmi scanditi, spazi organizzati, sincronie che comprendevano l’attività lavorativa vera e pro- pria ma anche le altre sfere dell’esistenza: la scuola accompagnava il giovane all’età lavorati- va, la sanità pubblica si occupava di ridurre i rischi individuali derivanti dalle malattie, le pensioni di anzianità garantivano la sicurezza economica all’uscita dal mondo della produzione. È su queste premesse che l’Italia è cresciuta fino a diventare uno dei Paesi più ricchi del mondo, dando corpo al suo «ceto medio» e facendolo diventare il principale bacino di approvvigionamento del sistema di welfare: dalla scuola alla sanità, dalle pensioni agli strumenti di sostegno alle famiglie più disagiate. Per oltre mezzo secolo tutto questo è stato il tracciato di una storia di crescita economica, culturale e …

"Industria, ecco chi crea più valore", di Chiara Bussi

Il quadro è a tinte fosche e mostra un’erosione del valore finanziario stimata intorno al 10%, con oltre 38 miliardi andati in fumo in un solo anno. Un conto salato pagato dalle imprese in tempo di crisi nelle 25 province al top per fatturato. Eppure qualche timido spiraglio c’è: in cinque aree (Varese, Napoli, Parma, Modena e Verona) si intravedono germogli di crescita. E se si restringe il focus si scopre che le grandi aziende, con ricavi oltre 250 milioni, hanno saputo fronteggiare meglio i venti avversi, creando valore per circa 4,5 miliardi. A rivelarlo è la fotografia scattata da K Finance per Borsa Italiana, che ha passato ai raggi X i bilanci non consolidati di 52mila società di capitali relativi al 2012, gli ultimi disponibili. «I dati – sottolinea Filippo Guicciardi, amministratore delegato di K Finance – mostrano che anche in tempi difficili è possibile creare valore. L’Italia viaggia però a due velocità: da un lato ci sono aziende che stentano ad adeguarsi ai mutamenti tecnologici e alle esigenze di internazionalizzazione e dall’altro c’è …

"Chiuse 120mila fabbriche, persi un milione di posti", da L'Unità

Il bilancio è da dopoguerra: 120mila aziende chiuse e un milione di posti di lavoro persi. Per il momento l’Italia figura ancora tra i Paesi che compongono il G8. Ma, dopo essere scivolata all’ultimo posto della classifica, infine superata dall’India e anche dal Brasile, si trova in una posizione molto meno confortevole di qualche anno fa. Certo era un altro mondo quello del 1975, quando fece il suo ingresso tra i grandi in qualità di sesta economia della Terra, ed in continua espansione. Ma sembra passata un’era anche dal non lontano 2008, prima che scoppiasse la crisi globale, quando ancora vantava il quinto piazzamento in classifica e poteva guardare dall’alto in basso anche la Corea del Sud. Ora non è più così. Il rapporto sugli scenari industriali appena diffuso dal Centro studi di Confindustria ha confermato il sorpasso degli indiani e dei carioca, e non solo a causa della «fisiologica avanzata degli emergenti», ma anche di un arretramento produttivo «accentuato da demeriti domestici». Non stupiscono i tentativi di rassicurazione del medesimo rapporto, secondo cui l’ottavo …

"Mai così tanti senza lavoro tra i giovani si sale al 46% giù anche i contratti precari", di Luisa Grion

È sempre più dramma disoccupazione: il 46% dei giovani è senza lavoro. Le nuove stime sono ai livelli del 1977. Diminuiscono anche i contratti per i precari. Caustico il commento di Confindustria: «Strisciamo sul fondo». L’Europa è a rischio deflazione. Il ministro Poletti: «Aiuti alle imprese e basta con i vincoli da Bruxelles. Per creare nuovi posti serve fiducia e noi abbiamo bisogno di investimenti pubblici e privati ». Bonus Irpef anche alle famiglie numerose. Nel decreto previsto il ritorno della rateizzazione delle cartelle Equitalia. Tre milioni e mezzo d’italiani a spasso, in cerca di un lavoro che non trovano, e un tasso di disoccupazione da record che vola al 13,6 per cento e che fra i giovani raggiunge l’imbarazzante vetta del 46. Ecco gli ultimi dati Istat sul mercato del lavoro nei primi tre mesi dell’anno: una sequenza di numeri mai così negativi da trentasette anni a questa parte (l’istituto di statistica fa partire le serie storiche dal 1977) che segnala una sempre più netta spaccatura nel Paese. Fra Nord e Sud, infatti, il …