"Disoccupati, deficit, recessione tutti i frutti amari dell´austerità", di Maurizio Ricci
Nel nostro Paese il debito pubblico continuerà a salire fino al 123,5 per cento del Pil nel 2012. In Portogallo e Irlanda economia in ginocchio. In Spagna record dei senza-lavoro: quest´anno a quota 24%. Funziona? I numeri, per ora, dicono di no. Il gelo dell´austerità, calato sull´Europa, ha avuto l´effetto previsto dai manuali d´università: i tagli alla spesa pubblica e i rincari delle tasse hanno prosciugato la domanda, rallentando o paralizzando l´economia e il risultato è che i bilanci pubblici, anziché migliorare, sono, in generale, peggiorati. In realtà, dicono i sostenitori del rigore, è troppo presto per tirare conclusioni. In Italia e in Spagna, ad esempio, le manovre all´insegna dell´austerità sono partite solo l´estate scorsa: non c´è stato ancora tempo per rianimare la fiducia dei mercati. A due anni dal suo lancio in Grecia, tuttavia, all´austerità si può fare, almeno, un tagliando, verificando quattro parametri (prodotto interno lordo, disoccupazione, debito e disavanzo in rapporto al Pil), sulla base dei dati della Commissione europea. Quasi mai si è registrato un miglioramento. Nei casi più positivi la …