Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"«Meno corruzione con più donne impegnate in politica» La crescita? Con l'occupazione femminile", di A. Bac.

Un capitolo tutto dedicato alle donne. Già questa è una novità degna di nota nella storia delle relazioni annuali di Banca d’Italia che, come istituzione, ha già approfondito il tema femminile in numerosi studi. Ma se i dati sul divario di genere sono per lo più quelli noti, e condannano l’Italia al 90° posto su 145 nella graduatoria dei Paesi che consentono alle donne pari partecipazione e opportunità economiche, coraggioso è l’approccio. «A una più elevata presenza di donne tra gli amministratori pubblici corrispondono livelli di corruzione più bassi e un’allocazione delle risorse orientata alla spesa sanitaria e ai servizi di cura e istruzione» si legge in un passaggio della relazione, che cita «evidenze internazionali» in questo senso. E ancora: «Una maggiore occupazione femminile si associa – secondo la relazione – all’acquisto di beni e servizi, specie quelli di cura, altrimenti prodotti all’interno della famiglia, stimolando l’espansione di un mercato in Italia poco sviluppato». E in definitiva «può determinare una crescita complessiva del Pil». La realtà però è un’altra: il tasso di occupazione femminile nel …

"Le tende in giardino", di Jenner Meletti

Bisogna arrivare all´alba, per capire quanti sono gli sfollati. Vedi le case chiuse e le strade piene di auto, quasi sempre due persone per macchina. Persone che si avvolgono nelle coperte alla ricerca di qualche altro minuto di riposo. Capisci che ci sono bimbi piccoli vedendo i biberon sul cruscotto. Vedi le tende nei giardini, negli spartitraffico, nei parchi e nei campi. Anche il sindaco di Novi, Luisa Turci, è uscita da poco dalla sua camera a quattro ruote. «Nel mio Comune ci sono 11.000 abitanti, frazioni comprese, e gli sfollati – comprese le persone che potrebbero avere la casa agibile ma che non ci entrano da tre giorni per paura delle scosse – sono 11.000. Nessuno dorme sotto un tetto di coppi e cemento». Sarà difficile che nelle prossime ore si torni nelle case. Le scosse arrivano una dopo l´altra come pugni nello stomaco. Alle 17 un sisma magnitudo 4, alle 20,55 una scossa del 3,6 e la scossa più dura, 4,2, alle 21,04. Il terremoto non si ferma, anzi sembra conquistare ogni giorno …

"La lezione più difficile", di Franco Mosconi

Avrei dovuto scrivere, qui dall’Emilia centrale, questo articolo l’altroieri, proprio martedì 29 maggio: ma quello che è stato (purtroppo) ribattezzato il «terremoto infinito» non lo ha consentito. Beninteso, i mezzi tecnologici oggi a disposizione rendono possibile, anche in una giornata così, tutto: la trasmissione di immagini e di informazioni, come sappiamo e vediamo, avviene a ritmo continuo. Non è lì, nella tecnologia, il problema. Quando intorno alle due del pomeriggio ho parlato al telefono col direttore di questo giornale la terra – qui in Emilia, nella provincia di Modena in particolare – aveva appena tremato per la seconda volta. Dopo l’iniziale scossa delle 9.00 quella intorno alle 13.00: in quel preciso istante qualcosa è cambiato nella testa e nell’animo delle persone. Difatti, dopo la prima scossa, tutte le scuole – come si suol dire – “di ogni ordine e grado” hanno posto in essere le loro ordinate procedure di evacuazione. Era una bellissima giornata di sole. Ma nei luoghi feriti a morte dal sisma, con nuove vittime nelle fabbriche e nelle Chiese, c’era, e c’è …

"Le imprese non devono crollare", di Mario Deaglio

Se un nemico avesse dovuto scegliere una zona produttiva da bombardare per provocare, in un territorio limitato, il massimo danno possibile all’Italia, ben difficilmente avrebbe potuto trovare un obiettivo migliore dell’area colpita da due terremoti in rapidissima successione. Sono radicate in queste zone imprese piccole o medie, poco burocratiche e molto vitali, aperte senza traumi alla globalizzazione. Nei recenti anni bui dell’economia italiana, hanno rappresentato il progetto di un futuro possibile per la crescita del Paese, spesso l’unico delineato nei fatti in una società addormentata. Operano in settori molto diversi con i quali l’Italia cerca di rientrare in un’economia globale in cui corre il rischio di diventare quasi marginale: dalle piastrelle agli apparecchi diagnostici fino alla nuova avventura agricola del parmigiano, proposto in grande stile a un crescente mercato mondiale. Hanno dimostrato di saper combinare con successo organizzazioni di produzione all’avanguardia e organizzazioni di vendita moderne, dal respiro globale. Il Paese semplicemente non può permettersi di perdere settori come questi in particolare in un momento in cui al terremoto fisico si aggiunge il terremoto finanziario …

Volontari per forza. Il boom possibile del lavoro di pubblica utilità

Una serata con gli amici può costare anche molto cara se, dopo aver alzato il gomito, si viene fermati dalla stradale. Multe salate, confisca dell’auto e, nei casi più gravi, si può anche finire in carcere. Ma c’è un’alternativa che, però, non tutti conoscono: scontare la pena attraverso i lavori di pubblica utilità (Lpu), cioè svolgendo un’opera di volontariato non retribuita in favore della collettività. Un tipo di misura che, prevista per la prima volta con la legge sulla droga del 1990, sta conoscendo dal 2010 un incremento sostanzioso, anche se i numeri rimangono ancora di dimensioni ristrette rispetto alle potenzialità. Le persone ammesse agli Lpu sono state infatti 62 nel 2010 (anno dell’entrata in vigore delle nuove sanzioni del codice della strada), 830 nel 2011 e 1341 solo nei primi 4 mesi e mezzo del 2012, secondo i dati dell’Ufficio esecuzione penale esterna (Uepe) del ministero della Giustizia. Eppure si tratta di una soluzione molto vantaggiosa per il condannato: permette di non dover pagare l’ammenda, di non scontare la pena in carcere ma soprattutto …

"Il tesoro nascosto al Fisco vale quasi il 20% del Pil", di Roberto Giovannini

L’Istat ha quantificato il sommerso del 2008 in una cifra tra i 255 e i 275 miliardi. E nel 2009 gli italiani hanno dichiarato 780 miliardi di reddito e ne hanno spesi 918. Chissà se Mario Monti riuscirà a convincere gli italiani che l’evasione fiscale è – in fondo – il loro nemico principale. Perché ammazza la concorrenza, perché spiazza le imprese generando inefficienza, perché crea ineguaglianza tra le persone anche per quanto riguarda il godimento di certi servizi sociali. Perché l’evasione fiscale impoverisce molti arricchendo pochi. E tecnicamente deruba ogni giorno che passa tutti i contribuenti (forzatamente, o volontariamente) onesti. Sarà dalla metà degli anni ’80 che in tanti ci hanno provato a spiegare questi semplici concetti, a far capire che quello che funziona – pagare le tasse correttamente – in mezzo mondo e in quasi tutta Europa potrebbe e dovrebbe funzionare anche in Italia. Altrettanti protagonista della politica – basti ricordare le celebri battute di Silvio Berlusconi, o le teorizzazioni di Giulio Tremonti, prima che si scoprisse antimercatista e rigorista in finanza pubblica …

L´apprendistato piace solo alle imprese "Pochi assunti, creerà altri precari", di Filippo Santelli

L´estero insegna: dove l´apprendistato funziona i ragazzi trovano lavoro. Importare il modello in Italia, il Paese europeo con più giovani inattivi, è una delle idee di Elsa Fornero. L´effetto della sua riforma, attesa dal voto di fiducia in Senato, potrebbe però essere diverso. Perché a spingere gran parte delle aziende italiane ad assumere apprendisti, più che la volontà di far crescere validi collaboratori sono ragioni economiche. E rendendo questo contratto ancora più conveniente il ddl lavoro rischia di incrementare i numeri, ma senza incidere sulle competenze: «L´apprendistato resterebbe un´alternativa al contratto flessibile anziché uno strumento di formazione qualificata», avverte Michele Tiraboschi, professore di Economia all´Università di Modena e Reggio Emilia. In Italia dal 2009 al 2010, per effetto della crisi, i giovani apprendisti sono diminuiti da 645mila a 541mila. A calare sono stati soprattutto i contratti in diritto-dovere, quelli che portano gli under 19 ad ottenere un diploma: dimezzati, da 278mila a 142mila. «I giovani preferiscono sempre di più il liceo – spiega Tiraboschi – al contrario che in Germania, in Italia l´apprendistato è solo …