Tutti gli articoli relativi a: lavoro

"Esodati, nuovo scontro Fornero-Camusso", di Massimo Franchi

Saranno settimane di fuoco per Elsa Fornero, chiamata a difendersi per la gestione sciagurata della vicenda esodati. La ministra del Welfare sarà chiamata prima a riferire nell’aula del Senato, martedì 19, e il giorno dopo nell’aula della Camera. Sulla strada è comparso anche un grosso ostacolo: la mozione di sfiducia individuale promossa dall’inedita alleanza Lega-Idv, proposta che ha ricevuto un’ottantina di firme comprese due del Pdl (Alessandra Mussolini e Miserotti). Nel testo si sostiene che «la gestione dei cosiddetti “esodati” da parte del ministro del Lavoro e delle politiche sociali, con affermazioni sconcertanti, merita disapprovazione e biasimo» e soprattutto che la ministra ha avuto un comportamento «grave» nell’aver «taciuto i contenuti del documento Inps sul numero degli esodati». La suspense sull’esito del voto è aumentata dal fatto che nemmeno tra le file della maggioranza la difesa della ministra è molto convinta. Le critiche sono fortissime e ieri sette parlamentari del Pd (Stefano Esposito, Antonio Boccuzzi, Giacomo Portas, Giorgio Merlo, Dario Ginefra, Ivano Miglioli e Daniele Marantelli, espressione di diverse anime del partito) hanno preso carta …

"Più riforme e meno lacrime", di Alberto Bisin

Accordi precipitosi tradiscono la mancanza di regia generale, inducono a continui riaggiustamenti. L’intervento in aiuto di Bankia sembra possedere tutte queste caratteristiche. L’incertezza soprattutto: l’ammontare dell’aiuto dipenderà da una revisione dei bilanci in corso, diverse condizioni del prestito non sono note (ad esempio la più importante di tutte: è privilegiato?), non è chiaro in che forma avverrà la ricapitalizzazione della banca, quale sarà la sua governance, come ne usciranno gli amministratori, gli azionisti, i creditori. Insomma, un pasticcio che sarà probabilmente rivisto e ricontrattato ad ogni curva e che per questo potrebbe addirittura facilitare invece che frenare il contagio. In questo contesto è ragionevole che l’attività del nostro governo si concentri nel tentativo di rassicurare i mercati nel brevissimo periodo. È bene però che sia chiaro che difendere il sistema bancario a pie’ di lista come sembra sia avvenuto in Spagna e come probabilmente avverrà in Italia in caso di contagio non aiuta ad uscire dalla crisi. Al contrario, induce le banche a disinteressarsi della propria ragione di esistere, concedere credito all’attività economica imprenditoriale, pur …

"Esodati, Fornero sapeva da sei mesi. La ministra ha fatto finta di nulla", di Massimo Franchi

Il rapporto dell’Inps fu chiesto dalla stessa ministra e venne consegnato lo scorso gennaio. I dati utilizzati per preparare il decreto sui 65mila. La relazione dell’Inps contestata da Elsa Fornero è stata chiesta dalla stessa ministra all’Ente pensionistico sei mesi fa. Il documento che Fornero accusa di provocare «disagio sociale» è stato sulla sua scrivania fin da gennaio. E non è rimasto in un cassetto. Ma valutato e soppesato, usato come strumento utilissimo per dar vita al decreto interministeriale che dei 390mila esodati calcolati dall’Inps ne ha «salvaguardati» solo 65mila. Una relazione dunque la cui responsabilità ricade completamente sulla ministra. Ed ecco la colpa politica di Elsa Fornero. Per sei mesi ha scientemente sottovalutato il caso “esodati” sottostimando il numero della platea dei “dannati” che, grazie alla sua riforma, si sono trovati senza lavoro e senza pensione per anni. La relazione è stata chiesta da Fornero nei giorni in cui, con il decreto Milleproroghe, il Parlamento stava cercando di allargare, almeno in parte, le maglie della riforma delle pensioni. Fornero, sotto la pressione della Ragioneria …

"“Situazione iniqua e ingestibile, il governo deve rimediare” Damiano: sui numeri io credo all’Inps", di R. Gi.

Posso ben dire che io l’avevo detto». Cesare Damiano, ex ministro del Lavoro, Pd, sul numero degli «esodati» chiede al governo di riferire in Parlamento, «viste queste indiscrezioni su una relazione dell’Inps, consegnata prima dell’emanazione del decreto, che parla di 390.200 persone senza lavoro e pensione». Che è un numero attendibile… «Se l’Inps dice 390.000, noi ovviamente crediamo all’Inps. E alla sua formidabile banca dati. È da dicembre che abbiamo sollevato il problema, perché era evidente che la riforma delle pensioni conteneva l’errore di abolire in un colpo solo le «quote di anzianità», che avevo introdotto da ministro nel 2007. Così centinaia di migliaia di persone hanno visto allontanarsi la pensione di cinque o sei anni, restando senza retribuzione, senza ammortizzatori sociali e senza pensione. Una cosa socialmente iniqua e ingestibile. Avevamo avvertito il governo, e dopo una dura battaglia parlamentare abbiamo ottenuto una risposta almeno per 65.000 persone, ma non basta». Ma perché solo 65.000? «Perché sono partiti dalle risorse disponibili, e le hanno tradotte in numeri. E così un diritto che c’è o …

"Treni dei pendolari a rischio estinzione le Ferrovie minacciano il grande addio", di Ettore Livini

Non bastano ritardi cronici, aumenti dei biglietti, tagli alle linee e disservizi quotidiani. Sulla testa dei pendolari su rotaia rischia di abbattersi ora la madre di tutte le tegole: la cancellazione (causa crisi) dei treni regionali dal 2013. «Allo stato non ci sono soldi a disposizione – ha detto ieri papale papale l’ad delle Fs Mauro Moretti –. Se non arrivano, non potremo garantire questi collegamenti». La situazione finanziaria del trasporto locale, in effetti, è difficilissima. Il governo Berlusconi ha ridotto nel 2010 del 20% gli stanziamenti a 1,56 miliardi l’anno. Monti, raschiando il fondo del barile, è riuscito a racimolare duecento milioni in più. La coperta è lo stesso cortissima: le regioni dovrebbero pagare quest’anno a Trenitalia 1,6 miliardi per il servizio. Ma all’appello mancano 400 milioni che nessuno sa bene dove e quando potranno essere recuperati. E per il 2013, allo stato, i fondi sono ridotti al lumicino. «Ce ne stiamo occupando», ha garantito ieri il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera. Tra i diretti interessati però l’allarme è altissimo: «Se Moretti si …

"Esodati, sono 390mila. Bufera su Fornero", di Massimo Franchi

Gli esodati sono 390mila. A certificarlo è una relazione che l’Inps ha mandato al ministero del governo nella quale sono definiti voce per voce i numeri dei “dannati” della riforma Fornero. comprende tutti coloro che hanno fatto un accordo per l’uscita dal lavoro e ora sono a rischio di restare senza occupazione e senza pensione per l’aumento dell’età pensionabile prevista dalla riformaFornero. Coloro che nei prossimi anni avrebbero raggiunto i vecchi requisiti per andare in pensione. Il documento è stato protocollato in uscita dall’Inps il 22 maggio. Ed era quindi a conoscenza di Elsa Fornero alla firma del decreto interministeriale sui 65mila che è stato firmato dalla ministra il 23 maggio e da più di una settimana quando arrivò la firma e il via libera definitivo di Mario Monti. La stessa Elsa Fornero per mesi ha negato che esistesse una stima precisa del numero degli esodati. La stessa Fornero ha “piegato” i paletti del suo decreto interministeriale per «salvaguardare » solo 65milia persone per i prossimi due anni, escludendo migliaia e migliaia di esodati. Ad …

"Reddito, scende quello degli operai. Bene gli autonomi", di Marco Ventimiglia

Il fine settimana è ormai divenuto la sgradita occasione per fare il punto su quegli aspetti della crisi per i quali manca il tempo di soffermarsi nei giorni lavorativi, “schiacciati” da un’attualità economica sempre più drammatica. E così l’ultima domenica è coincisa con la diffusione di un poco incoraggiante studio di Bankitalia sul reddito reale delle famiglie e di un’altrettanto pesante indagine dell’Istat sulla disoccupazione giovanile, entrambe tratte dalle rispettive Relazioni annuali. Cominciamo da Via Nazionale e dalle sue rilevazioni sul reddito relative al periodo 2000/2010, uno studio dal quale emerge una crescita media di appena del 6,2% (da 18.358 a 19.495 euro), però con differenze rilevanti a seconda delle categorie prese in considerazione. Infatti, se nei nuclei con capofamiglia lavoratore autonomo il reddito è cresciuto del 15,7%, nelle famiglie di operai, apprendisti e commessi il reddito è diminuito nel decennio del 3,2%. Ed ancora, Bankitalia mette in evidenza che il reddito reale equivalente disponibile nelle famiglie di dirigenti è cresciuto dell’8% mentre in quelle di pensionati del 9,8%. Dati che cambiano faccia se si …