Tutti gli articoli relativi a: lavoro

Informativa urgente del Ministro del lavoro e delle politiche sociali sulla questione dei lavoratori cosiddetti esodati. Intervento dell'On. Cesare Damiano

Signor Presidente, signor Ministro, noi siamo qui perché vogliamo risolvere un grave problema e siamo anche stanchi – lo diciamo – di dare i numeri, di inseguire i numeri, anche perché, come lei ha riconosciuto, è difficile stabilire delle platee. Crediamo, allora, che si debba invertire la logica del ragionamento. Non parliamo più di numeri e di tetti: parliamo di diritti dei lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Italia dei Valori), perché il diritto di andare in pensione con le vecchie regole, per coloro che si trovano nella circostanza di non avere più lavoro e pensione perché sono stati spiazzati da questa riforma, va ripristinato. Se partiamo ancora una volta dalle risorse e poi fissiamo dei tetti, noi neghiamo questo diritto. Io mi collego a quello che ha detto il mio collega, l’onorevole Cazzola, di cui condivido l’intervento. Le riforme sociali di questo Governo contengono un errore di impianto, a mio avviso, come se i muri maestri fossero sbreccati: l’errore è stato quello di …

"Sul lavoro ora servono scelte chiare", di Luigi Mariucci

Può apparire singolare che si discuta di una sorta di scambio tra la soluzione del problema dei cosiddetti «esodati» e l’approvazione definitiva della riforma del mercato del lavoro. Eppure tra questi due temi esiste una evidente connessione.Infatti tra gli ambiziosi propositi della riforma Monti-Fornero vi è quello di «realizzare un mercato del lavoro inclusivo e dinamico, in grado di contribuire alla creazione di occupazione, in quantità e qualità, alla crescita sociale ecc.» (articolo 1, primo comma). Ora non vi è dubbio che vi sia un certo contrasto tra tali propositi e la condizione di quelle persone che avendo accettato una uscita anticipata dal lavoro nelle diverse forme (accordi collettivi, individuali, cassa integrazione, mobilità, dimissioni ecc.) in vista di una prospettiva pensionistica ravvicinata, si sono viste mutare d’improvviso le regole del gioco e quindi allontanarsi l’età pensionabile, talora per un numero considerevole di anni. Persone che quindi a causa di una modifica unilaterale delle regole da parte dello Stato si sono trovate in un singolare limbo: né lavoratori attivi né pensionati, ma disoccupati involontari e senza …

"Lavoro ed esodati Fornero accerchiata", di Massimo Franchi

Per Elsa Fornero quella di oggi sarà l’ennesima lunga giornata di fuoco. Al pomeriggio, alle 16,30, la ministra parlerà nell’aula del Senato cercando di chiarire la vicenda che più l’ha scottata, gli esodati. Ma non sarà meno facile l’appuntamento seguente: alla Camera con i partiti della maggioranza per trovare un accordo politico che sblocchi il via libera alla riforma del Lavoro. Nei giorni scorsi si è infatti dato troppo per scontato l’uso e l’efficacia della fiducia da parte del governo per arrivare ad una approvazione definitiva entro giovedì 28 giugno, come chiesto da Mario Monti per presentarsi più forte al Consiglio europeo. Senza un accordo con Pd e Pdl (il Terzo Polo è favorevole a prescindere), anche una decisione unilaterale del governo potrà essere fatta solo in Aula e per arrivarci prima del 28 giugno serve che la maggioranza sia compatta nel aggirare gli emendamenti, il cui termine per la presentazione è venerdì 22. Diversamente il testo approvato al Senato arriverà in Aula a inizio luglio e Mario Monti dovrà modificare i suoi piani. Dunque …

"L'economia e i diritti civili" di Chiara Saraceno

I diritti civili e di libertà sono secondari rispetto a quelli sociali ed anche alla sola, certo importantissima, sicurezza economica? Solo chi è sicuro di arrivare a fine mese può permettersi il lusso di rivendicare il diritto al riconoscimento dei propri diritti di libertà? Le argomentazioni di Fioroni contro l’impegno di Bersani a fare della questione del riconoscimento delle coppie omosessuali un tema della agenda politica del Pd sembravano suggerire proprio questo. «Le persone che incontro non mi chiedono di coppie gay e di testamento biologico… Vogliono sapere di fisco e di esodati, di occupazione e di misure per la crescita », aveva dichiarato, infatti, Fioroni, collocandosi in un’ultra-secolare tradizione di politici di ogni colore e orientamento che, di fronte alle rivendicazioni di diritti e di riconoscimento da parte di gruppi discriminati, hanno opposto questioni di priorità. Di volta in volta si tratta della priorità della questione operaia rispetto alla parità tra uomini e donne, della priorità dello sviluppo rispetto alla riduzione delle disuguaglianze, della coesione sociale, familiare, di gruppo etnico o religioso rispetto alla …

"Esodati, il governo pensa a un decreto", di Francesco Semprini

Pressing di Franceschini (Pd): “Poi potremo approvare la riforma sul lavoro” «Parto con un animo più sereno», aveva detto Mario Monti alla vigilia del vertice dei G-20 in Messico. Sereno ma non troppo. Mentre l’attenzione dei leader del Pianeta è rivolta alle elezioni in Grecia, il premier non perde di vista la situazione interna. Nella mente del professore c’è una data precisa, il 28 giugno: in agenda il prossimo Consiglio europeo. Monti lo ha detto, vuole sbarcare a Bruxelles con la riforma del lavoro in tasca, altrimenti il rischio è «perdere punti» in termini di credibilità. Rischio che cresce, stando agli ultimi sviluppi. Nella fase attuale la questione è prettamente politica, avverte Gianfranco Fini, visto che «non ci sono ostacoli procedurali o regolamentari». Secondo il presidente della Camera è necessario «contrariamente a quanto accaduto fino ad oggi, che Pdl e Pd, condividano la necessità» della riforma. Condivisione che appare assai incerta. Per il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, devono essere sciolti due nodi cruciali quello degli ammortizzatori e degli esodati. …

"I sindacati: basta rigore, adesso lavoro" di Claudio Tucci

La parola “sciopero” non è mai stata pronunciata. Mai sindacati hanno incalzato il Governo a «cambiare passo» e puntare su misure «più eque» per rilanciare crescita e lavoro. La manifestazione unitaria di ieri a Roma (con momila partecipanti) è stato solo «l’inizio», «un ultimo avviso» al premier, Mario Monti, hanno sottolineato dal palco di piazza del Popolo i leader di Cgil, Cisl e Uil. E se non arriveranno i cambiamenti richiesti (tiepido è stato anche il giudizio sul decreto Sviluppo, varato venerdì dal Consiglio dei ministri, sì veda il Sole 24 Ore di ieri) le organizzazioni sindacali torneranno a mobilitarsi nelle prossime settimane. Il 20 giugno saranno in piazza a sostegno dei pensionati, e il 2 luglio a Napoli per richiamare l’attenzione dell’Esecutivo sull’emergenza Campania. Ma il rischio è quello di una «estate calda» se palazzo Chigi insisterà con provvedimenti di solo rigore (che si scaricano tutti su lavoratori e pensionati), e non creano prospettive occupazionali immediate (a maggio le ore di Cig richieste dalle imprese hanno superato quotam milioni, coinvolgendo quasi 5oomila persone ha …

"È arrivata l’ora della verità", di Claudio Sardo

L’Italia del lavoro, che i sindacati hanno portato ieri in piazza, chiede una svolta nelle politiche economiche. Una svolta che rimetta al centro l’occupazione e l’equità sociale, che rilanci la manifattura italiana dopo anni di colpevole disimpegno nelle politiche industriali, che sostenga finalmente la crescita abbandonando quelle ricette restrittive che stanno distruggendo l’Europa. È il momento della verità per il nostro Paese e per le democrazie del vecchio Continente. È innanzitutto il momento di dire la verità ai cittadini. Perché di troppa demagogia, di troppo conformismo, di troppi opportunismi stiamo soffocando. Se la politica democratica, in tempi rapidi, non sarà capace di cambiare direzione di marcia, rischieremo di disperdere il patrimonio costruito dai nostri padri e di lasciare macerie ai nostri figli. È in gioco la nostra civiltà, non solo una quota di benessere. E questa transizione è terreno di battaglia, non è semplicemente una tregua politica. Oggi si vota ancora in Francia e in Grecia. Una parte del destino europeo, quindi anche del nostro, è affidato a quelle urne. Ma, se siamo arrivati a …