"Lavoro, la riforma è legge. La Camera dà il via libera", di Massimo Franchi
Sei mesi di polemiche, trattative, colpi di mano, «paccate», frenate e accelerazioni. Sei mesi di Elsa Fornero. Perché se le riforme portano spesso il nome dei loro ministri, questa lo farà in particolare. Il disegno di legge sulla riforma del mercato del lavoro votato ieri definitivamente dalla Camera è legge. Era nato a gennaio con la trattativa a zig zag con le parti sociali, era diventato disegno di legge il 4 aprile dopo essere stato licenziato «salvo modifiche» dal Consiglio dei ministri. Dopo quasi altri tre mesi viene approvato con poche, ma significative modifiche. Cambia dunque il mercato del lavoro in Italia, cambiano gli ammortizzatori sociali, la flessibilità in entrata e in uscita. E proprio ad evitare una eccessiva personalizzazione, la ministra ieri è rimasta quasi silente. Nell’aula della Camera tutti gli occhi erano per lei. Ha assistito imperterrita alle dichiarazioni di voto, sempre scortata nella fila di scranni inferiori riservata al governo dal viceministro Michel Martone. MINISTRA IMPERTERRITA La ministra non ha dato segni di contrarietà neanche davanti alle parole al vetriolo di Antonio …