Tutti gli articoli relativi a: #lanuovauniversità

Come cambierà l’Università in Italia? #lanuovauniversità, vista da me

Parliamo di come ridare centralità alla didattica universitaria

Una didattica incentrata, in media, più sull’insegnamento e sul docente piuttosto che sull’apprendimento e sullo studente: è uno degli snodi salienti della ricerca sulla didattica universitaria presentata a Montecitorio in un’aula gremita di docenti e tecnici del settore, ma alla presenza pure di un gruppo di studenti. Un convegno che parla anche modenese: fortemente voluto dalla deputata Pd Manuela Ghizzoni e a cui ha partecipato una rappresentanza dei Giovani democratici modenesi. La ricerca, che ha approfondito diversi aspetti, ha l’obiettivo di avviare una riflessione su un tema centrale non solo nella vita degli accademici, ma soprattutto degli studenti. Il video integrale del convegno sul sito della Camera dei deputati Sala del mappamondo gremita, a Montecitorio, giovedì 29 settembre, per parlare di didattica universitaria, tema un po’ negletto, ma centrale nella vita dei docenti universitari e, naturalmente, degli studenti. Nel pomeriggio, a Roma, si è tenuta l’anteprima della presentazione della ricerca del professor Matteo Turri sulla didattica nell’Università, promossa dall’Associazione Italiana Editori e dalla Fondazione Giovanni Agnelli. La presentazione alla Camera è stata fortemente voluta dalla …

Istituire una laurea professionalizzante per i geometri

E’ stata presentata oggi a Montecitorio, nel corso di una conferenza stampa, la proposta di legge che riforma il percorso di accesso alla professione di geometra che porta, come seconda firma, quella della deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera. Già avviate, da quest’anno accademico, alcune esperienze che condividono lo spirito della proposta di legge, anche con le competenze dell’Università di Modena e Reggio Emilia. La formazione del geometra, dopo ben 90 anni, cambia prospettiva: è stata presentata oggi, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Montecitorio, la proposta di legge che istituisce una nuova laurea universitaria da frequentare per conseguire il titolo triennale che abilita direttamente alla professione di geometra. Al percorso formativo superiore sarà possibile accedere dopo il diploma di scuola media superiore: anche se nelle attese dei proponenti ci sia aspetta che ad accedervi siano soprattutto i diplomati dagli Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo “Costruzioni, Ambiente e Territorio (CAT)”. In attesa dell’esito dell’iter parlamentare, all’inizio di questo anno accademico, in Italia sono state …

Serve un piano «Formazione Italia» per salvare l’educazione superiore

Mentre scendevo a Firenze, mercoledì scorso, per partecipare alla Festa de l’Unità nazionale tematica sulla Scuola, Università e Ricerca, riflettevo su come sarebbe stato opportuno realizzare un patto per la formazione superiore analogo a quanto il Governo sta mettendo in campo con il progetto «Casa Italia» per realizzare un grande piano per la prevenzione sismica basato su conoscenze, competenze e investimenti a medio periodo. Un’idea che grazie anche ai contributi degli altri ospiti al dibattito – la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni, il rettore dell’Univerità di Firenze Luigi Dei e Rebecca Ghio della Rete Universitaria Nazionale – si è meglio definita nelle motivazioni e negli obiettivi. Di questo intervento pluriennale per la crescita del nostro capitale umano e quindi dello sviluppo del Paese ne scrivo oggi su Scuola24 del Sole24Ore

Contribuzione universitaria, riprendiamo da dove abbiamo lasciato

Ecco il testo del mio intervento in Aula lunedì 18 luglio nel corso della discussione generale sulla proposta di legge Vacca (M5stelle) di modifica alla disciplina in materia di contribuzione universitaria Signora Presidente, Onorevoli Colleghi, il 29 giugno abbiamo approvato una mozione sull’accesso all’università, un obiettivo purtroppo fuori portata per decine di migliaia di giovani diplomati ogni anno. Il Governo ha preso importati impegni a questo proposito, ma riparliamo prematuramente del tema, avendo al nostro esame la proposta di legge Vacca sulle tasse universitarie. Credo sia inutile ripetere dati già ampiamente riportati durante la recente discussione della mozione. Il punto fondamentale, citato anche dalla relatrice, è che l’Italia è l’ultima di tutti i paesi dell’OCSE, non solo di quelli dell’Unione Europea, per numero di laureati sulla popolazione, anche nelle fasce più giovani. Senza incentivare con opportune misure il conseguimento della laurea – soprattutto tra i ceti meno abbienti che ne sono più lontani ma anche nel ceto medio impoverito dalla lunga crisi economica e quindi sempre più in difficoltà a mantenere i figli all’università – …

Più studenti all’università, per un sistema universitario nazionale solidale, sostenibile, smart

In tarda mattinata, la Camera ha approvato una mozione, a mia prima firma, che impegna il Governo ad assumere precise misure per non sprecare il talento e il valore di migliaia di giovani diplomati che ogni anno, per decisione autonoma o per costrizione, non proseguono gli studi o la loro formazione. Tra le misure proposte e accolte dal Governo, ci sono la stabilizzazione delle risorse del Fondo integrativo per il diritto allo studio e il loro progressivo incremento, l’istituzione di una “no tax area” per gli studenti con reddito familiare basso e la relativa compensazione per i bilanci degli atenei statali nonchè l’indicazione di interventi migliorativi per la ripartizione del Fondo di finanziamento degli atenei statali, in particolare per contrastare i divari territoriali. Per chi fosse interessato, cliccare qui per leggere il testo della mozione approvata. La discussione in Aula aveva preso avvio diverse settimane fa: ecco il mio intervento, lungo (me ne rendo conto), ma credo di poter dire anche circostanziato, senza tema di essere smentita. In calce, chi avesse interesse all’argomento, ma poco tempo a disposizione, pongo la mia dichiarazione …

Atenei, è l’Italia che ha pochi laureati, non Unimore

“Il convegno “L’Emilia dei motori, un modello della crescita” tenutosi lunedì a Modena ha sollevato questioni importanti in merito al sistema universitario, a cui ho dedicato buona parte del mio impegno parlamentare di questi anni. Non ho potuto parteciparvi proprio perché ero impegnata in Aula dove era in programma un dibattito sulle politiche universitarie. Dai dati presentati a Modena, risulta che il tessuto imprenditoriale locale necessiti di un numero di ingegneri superiore a quello effettivamente formato dall’ateneo modenese. Io credo che il tema sopravanzi le sole, pur fondamentali, esigenze locali. Non è tanto che Unimore non licenzia un numero sufficiente di ingegneri, il problema, cruciale per il futuro del nostro Paese, è semmai che l’Italia non ha un numero sufficiente di laureati per garantire competitività sul mercato globale della conoscenza e delle opportunità. Intervenendo a Montecitorio ho ricordato che siamo ultimi per numero di laureati fra i paesi aderenti all’Ocse e che nell’ultimo decennio abbiamo perso per strada qualcosa come 70mila matricole (il dato demografico spiega solo in parte il calo). Con una forte disparità, …