Tutti gli articoli relativi a: interventi

"Ricostruiamo la fiducia e la speranza per il Paese", di Pier Luigi Bersani

“Serve riabilitare l’Italia con rigore, riforme e prospettiva europea” Sintesi della relazione del segretario Pier Luigi Bersani alla Direzione nazionale del PD del 3 ottobre 2011 Il primo passo deve essere quello di aggiornare la nostra analisi, nel solco di ciò che abbiamo affermato da tempo. Noi abbiamo visto non da oggi il dato strutturale di una crisi nella quale la questione democratica e la questione sociale si sono intrecciate. Abbiamo indicato per tempo una fase di un lungo, difficile, incerto e fiammeggiante tramonto. C’è da aggiungere quel che è avvenuto in questi mesi estivi: un salto di qualità negativo su tre punti fondamentali. Primo: nel quadro di una crisi finanziaria sostanzialmente fuori controllo, l’Italia si trova sul fronte più esposto ed è oggi realmente la maggior preoccupazione per l’Europa e per il mondo. Secondo: la stagnazione economica tende a prendere la forma di una recessione, la questione sociale e quella del lavoro si accentuano, si allarga la forbice sociale e l’incertezza che ne deriva comincia a prendere la forma dell’allarme e in alcuni strati …

«L'Italia cambi timoniere per salvarsi», di Romano Prodi

Prima dell`inizio delle ferie estive avevo scritto, con una certa sorpresa per molti, che in presenza di foltissime tensioni economiche e finanziarie della zona Euro, una crisi di governo sarebbe stata inopportuna. Mi sembrava infatti pericoloso restare senza un timoniere nel mezzo della tempesta, tenuto conto dell`incapacità di decisione dei governi europei e di una speculazione determinata a colpire con sempre maggiore violenza i mercati più deboli. Poi è arrivato agosto. La speculazione e le incertezze politiche sono aumentate di intensità e, in aggiunta, le previsioni e i dati sulla crescita sono stati ovunque corretti al ribasso. Il deterioramento della situazione e il peggioramento delle previsioni hanno toccato in particolar modo l`Italia, che si trova ora al fondo delle classifiche mondiali. Di fronte a questo stato di fatto la reazione del governo italiano non è stata, sotto alcun aspetto, all`altezza della situazione. Le successive manovre economiche si sono distinte per la loro insufficienza, frammentarietà e contraddittorietà. Proposte di aumenti fiscali si sono susseguite in modo confuso e, nella maggior parte dei casi, sono state cambiate …

"La difficile coesione sugli interessi comuni", di Giuliano Amato

E’ segno dei tempi che si legga una lettera della Banca centrale europea al nostro Governo come un messaggio dell`Oracolo di Delfi, dal quale apprendere la strada che dobbiamo imboccare per la nostra salvezza. Ed è segno degli stessi tempi che venga dalle imprese un “progetto per l`Italia”, articolato in cinque proposte per fare finalmente ripartire la crescita. Gli italiani hanno capito che stringere la cinghia è essenziale per porre un argine robusto alla crescita del nostro debito e per farlo anzi scendere una buona volta al di sotto dei livelli di guardia. Ma hanno anche capito che senza crescita rischiarne di trasformare la cura intrapresa in una sorta di calvario verso l`anoressia, raggiunta la quale il debito sarà ancora alto e noi non avremo più ne forze ne risorse per abbatterlo. Si rischia, in una situazione del genere, di creare nel Paese un clima psicologico opposto a quello che serve per rendere condivisa l`austerità alla quale comunque esso è chiamato: se tanto devo morire, perché devo morire digiuno? Di qui l`attenzione con cui vengono …

"Arte e ambiente tra i valori fondanti", di Salvatore Settis

Fiero di essere italiano? Cittadino di un Paese dall’economia immobile, afflitto da un’evasione fiscale sterminata (oltre 100 miliardi di euro l’anno secondo Il Sole 24 Ore), intento a tagliare le spese in ricerca, cultura, istruzione e tutela? Dove la principale stampella della maggioranza di Governo è un partito che minaccia la secessione? Dove crescono la disoccupazione giovanile e l’emigrazione dei ricercatori, e il governatore Draghi parla di “macelleria sociale” in atto? Sarebbe più facile, per questo “tema svolto”, inventariare dubbi e imbarazzi, e non dichiarare fierezze. Eppure… Eppure mi capita di sentirmi fiero di essere italiano. Due piccole storie recenti. Prima scena in Scozia, dove tutti parlano del tesoro perduto di William Blake. Ecco, in due parole, la storia: nel 2001 un libraio compra per 1.000 sterline da un antiquario di Glasgow diciannove disegni acquarellati di Blake, una serie che il grande artista visionario aveva composto nel 1805 per illustrare il poema The Grave di Robert Blair. L’incisore fu l’italiano Luigi Schiavonetti, ma almeno sette di quei disegni non furono mai incisi. La Tate Gallery …

Ciampi: "A rischio il modello economico dell'Occidente", di Antonella Rampino

L’ex presidente della Repubblica e padre fondatore dell’euro: “C’è un difetto di capacità governativa. Occorre un ministro europeo dell’Economia” «Ho visto che ancora oggi il buon Trichet ha fatto un intervento, molto duro, contro i governi che non fanno quel che devono». La voce del presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi è dolce e colloquiale, ma suona nitida la preoccupazione. Che si allenta solo quando, al telefono dalla consueta vacanza nelle Alpi attorno a Siusi, dice «anche Juncker è nelle montagne italiane, lo scrivono adesso le agenzie di stampa». Non sfugge nulla, al Presidente emerito della Repubblica italiana, della tempesta finanziaria senza precedenti che scuote le due sponde dell’Atlantico. E che rischia di mettere a repentaglio l’euro di cui, con Helmut Kohl, Ciampi è il padre. Presidente, lei è stato il primo a parlare, anni fa, della «zoppia grave e preoccupante» dell’Europa, ad avvertire che era pericolosa quella mancanza di coordinamento nella politica economica e di sviluppo. Adesso quella zoppia è diventata epocale, e zoppicano anche gli Stati Uniti, il motore dell’economia occidentale… «E’ vero, sono …

«Il Pd in spiaggia, la nostra politica non va in vacanza», di Claudio Visani

Il segretario emiliano spiega la «campagna d’estate» dei democratici. «Tra la gente per resistere a questa manovra». Il momento è drammatico. Il governo è un’orchestra stonata che suona sul Titanic. L’Italia appare commissariata dall’Europa. C’è bisogno di costruire subito un’alternativa per dare una prospettiva a questo Paese. La politica non può andare in vacanza. La nostra non ci va. Siamo qui per testimoniare il nostro impegno, per spiegare ai cittadini, anche sulla spiaggia, le nostre proposte alternative per salvare e governare l’Italia». Così il segretario emiliano-romagnolo del Pd, Stefano Bonaccini, spiega la «campagna d’estate» dei democratici sulla riviera romagnola: 500 tra dirigenti, parlamentari e semplici militanti impegnati a distribuire sul bagnoasciuga depliant, cartoline, braccioli «per restare a galla nonostante la manovra». Le prime iniziative venerdì sui lidi ferraresi, ieri a Rimini e Riccione, oggi il clou tra i lidi ravennati e Cesenatico. Dirigenti e militanti Pd che sbarcano sulla spiaggia a bordo dei pedalò. Sembra una gag di Maurizio Ferrini… «Un po’ d’allegria non guasta, anche se la situazione è serissima. Noi non vogliamo fare …

«Lasciate stare la Costituzione», di Valerio Onida

Cosa c’entra l’articolo 41 con i problemi dell’economia? Più seria la questione del vincolo di pareggio del bilancio ma il pericolo è svuotare la politica dalle proprie responsabilità. Per affrontare l’emergenza meglio altri strumenti C’è qualcosa di sospetto nelle intenzioni annunciate in questi giorni, sull’onda della “emergenza” economico-finanziaria, di varare alcune riforme costituzionali, che vanno dalla modifica dell’articolo 41 sulla libertà dell’iniziativa privata alla introduzione di un vincolo al pareggio di bilancio. Cosa c’entri l’articolo 41 con i problemi reali dell’economia italiana non l’abbiamo ancora capito: è dimostrato che nessuna politica di rigore finanziario, di sana liberalizzazione o anche di sana e utile privatizzazione, è impedita dai principi costituzionali vigenti, che coniugano la libertà di iniziativa con il limite della «utilità sociale» e affidano alla legge, cioè alla politica, il compito di «indirizzare e coordinare a fini sociali» – cioè di interesse generale – l’attività economica pubblica e privata. L’unica cosa chiara è che, nell’incapacità o non volontà di attuare «vere» riforme utili ai cittadini, si vuole guadagnarsi l’etichetta di «liberalizzatori » a oltranza con …