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60° DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. DIRITTI AL LAVORO

Nella splendida cornice dell’Auditorium S. Rocco di Carpi (Mo), si è tenuto, lo scorso 13 giugno, un incontro in occasione del 60° della Costituzione Italiana promosso dall’Assessorato alle politiche culturali del Comune in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio e il Comitato per la memoria. Alla iniziativa hanno partecipato il Sindaco Enrico Campedelli, Guglielmo Epifani segretario generale Cgil e Giovanni Taurasi dell’Istituto Storico di Modena. Il ruolo del diritto al lavoro così ben declinato nella Carta Costituzionale stride fortemente con la realtà di questo tempo in cui la sicurezza sui luoghi di lavoro e una scarsa tutela dei lavoratori precari ci portano a rivalutare lo sforzo, la lungimiranza e la concretezza dei Padri e delle Madri costituenti. Pubblichiamo l’intervento  di Giovanni Taurasi che offre parecchi spunti di riflessione storica e sociologica sul ruolo del Sindacato e sulla centralità del lavoro. “Il mio compito è quello di tentare un’introduzione storica che, a partire dalla vicenda locale sino a quella nazionale, ci riporti in qualche modo a quella straordinaria stagione che si aprì con l’elezione dell’Assemblea Costituente il 2 giugno 1946 e si …

2 giugno, Festa della Repubblica: le parole del Presidente Napolitano e quelle, lontane ma attuali, di Piero Calamandrei

Il videomessaggio che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della Festa Nazionale della Repubblica ha rivolto al Paese: «Per voi che ascoltate auguro innanzitutto che la festa del 2 giugno possa rappresentare un momento di serenità. Ricordiamo in queste settimane – con la mostra che vedete – la figura di Luigi Einaudi, grande studioso, maestro di vita civile e uomo delle istituzioni, che nel 1948 fu eletto Presidente della Repubblica. Ma questa giornata è l’occasione per ricordare anche come nacque, oltre sessant’anni fa, la Repubblica: tra grandi speranze e potendo contare sulla volontà allora diffusa tra gli italiani di ricostruire e far rinascere il paese, in un clima di libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità. E’ qualcosa che vale la pena di ricordare perché l’Italia, divenuta un paese altamente sviluppato, avrebbe oggi bisogno di uno sforzo simile, per la complessità dei problemi che sono dinanzi alla società e allo Stato, in un mondo profondamente mutato. Riuscimmo in quegli anni lontani a risalire dall’abisso della guerra voluta dal fascismo, e a …

«Ma è proprio così?», di Antonio Panzeri*

Stiamo assistendo a qualcosa di paradossale. Di fronte ai fenomeni migratori che stanno caratterizzando l’epoca moderna, l’Italia appare quasi l’unico Paese che sta subendo un processo di invasione, e ciò grazie a come viene condotta l’informazione. Le modalità con cui vengono riportate le notizie dai giornali e il tam tam televisivo ci inducono a pensare di essere ormai in una situazione di conflitto costante. Ma è proprio così? Proviamo a fare alcuni esempi: nei diversi paesi europei, l’immigrazione ha caratteristiche simili a quella italiana. La sola Spagna, che è stata al centro delle polemiche in questi giorni, ha ricevuto negli ultimi sei anni più di quattro milioni di immigrati. Potremmo dire lo stesso per la Francia e la Germania. I giornali e le televisioni di questi Paesi quasi mai riportano la nazionalità di chi commette reati. Partendo dai fatti concreti si pubblicano semplicemente statistiche complessive che danno modo a tutti di essere correttamente informati sulla grandezza o meno del fenomeno e sulle azioni possibili per risolverlo. Da noi ciò non succede. I dati lasciano a …

Una democrazia che funzioni

Dichiarazione di voto sulla fiducia al governo Berlusconi. Intervento del segretario del Partito Democratico Walter Veltroni «Piero Calamandrei, uno dei padri fondatori della nostra Costituzione, scrisse che «il regime parlamentare non è quello dove la maggioranza ha sempre ragione, ma quello dove sempre hanno diritto di essere discusse le ragioni della minoranza», e aggiungeva: «quest’ultima, a sua volta, deve avere rispetto per la legittimità elettorale della maggioranza e la legittimità costituzionale del Governo». Il diritto dell’opposizione e il rispetto della legittimità della maggioranza sono l’anima di una democrazia che funzioni. Questo Parlamento, nel Novecento, ha conosciuto tragicamente un tempo in cui veniva negato il diritto di opporsi. Da allora, al prezzo di sacrifici e di dolore, il nostro Paese ha fatto davvero molta strada e in questi mesi credo abbia accelerato la sua corsa verso la possibilità di essere una salda e ben funzionante democrazia europea. Rivendico al Partito Democratico il merito di aver introdotto ragioni profonde di discontinuità, rispetto ad un Paese che soffriva di una duplice e grave malattia: l’esasperata frammentazione politica e …

“25 aprile: a scuola di democrazia”

Intervento dell’on. Manuela Ghizzoni alla celebrazione della Festa della Liberazione a Mirandola. «Ritrovarci oggi, 25 aprile, non significa semplicemente celebrare – come è giusto che sia – l’evento fondativo della nostra storia repubblicana. E nemmeno si esaurisce nel ricordare il buco nero rappresentato dal nazifascismo, dalla tragedia della II Guerra Mondiale e dall’orrore della Shoah e, contemporaneamente, nel rammentare quanti ebbero il coraggio di opporsi all’occupazione e alla Repubblica di Salò, come i gappisti del distaccamente Bruni e i partigiani della divisione Sap Remo e nell’onorare quanti persero la vita in combattimento o per atroce rappresaglia, come accadde ai 5 giovani mirandolesi impiccati per l’uccisione di un soldato tedesco. Ma essere qui oggi, significa anche riflettere sulle radici della nostra democrazia e proprio da qui voglio partire per tirare quel filo che connette la Lotta di Liberazione alla Costituzione, alle Istituzioni repubblicane e, soprattutto, alla nostra vita democratica, di pace e in libertà. La sconfitta del fascismo ha infatti segnato l’inizio di una nuova epoca, l’affermazione della democrazia come sistema ideale di convivenza civile, in …

“Il 25 aprile appartiene a tutti gli italiani”

L’on. Ghizzoni: “Educare le giovani generazioni alla pratica della democrazia ma anche favorire la conoscenza della Costituzione tra i cittadini stranieri” “Quando celebriamo il 25 aprile, quando rendiamo omaggio ai tanti che ebbero il coraggio di opporsi al nazifascismo, noi non rievochiamo semplicemente un passato lontano ma parliamo del presente, dell’Italia di oggi che ha nella sua Costituzione le regole fondamentali e condivise della democrazia. Celebrare il 25 aprile vuol dire quindi riconoscersi nell’assetto democratico nato storicamente dalla Resistenza, frutto di una sintesi magistrale tra culture politiche differenti. Per questo il 25 aprile appartiene a tutti gli italiani, di qualunque schieramento politico essi siano. Uno sguardo più distaccato e obiettivo su quella stagione della storia nazionale, le nuove acquisizioni della ricerca storica – avviata in gran parte dei casi dagli stessi Istituti storici della Resistenza – la volontà di sottrarre gli studi sulla Resistenza ai condizionamenti della propaganda, tutto questo potrebbe contribuire finalmente alla formulazione di giudizi più sereni. Eviterebbe un uso politico della storia che, alimentato dalla logica degli opposti estremismi ha finora nuociuto, …

“L’intreccio virtuoso tra scuola, cultura scientifica ed economia”, di Luigi Berlinguer

Si svolge oggi a Venezia, per iniziativa della confindustria veneta, un convegno sull’importanza degli istituti tecnici e professionali per lo sviluppo dell’economia italiana e sull’intreccio che questa questione rappresenta rispetto alla diffusione della cultura scientifica e all’economia in genere. Confindustria da tempo getta un grido d’allarme e parla di emergenza tecnico-scientifica del paese. Insiste inoltre su un’idea intelligente di Gianfelice Rocca a proposito del peso internazionale dell’economia italiana nel campo del middle tech, non volendo con questo sottovalutare la necessità di competere con imprese hi tech sul mercato mondiale, ma guardando anche all’ambito dell’innovazione tecnologica su un fronte più diffuso, meno di punta e tuttavia indispensabile e di grosso impatto economico. L’impresa italiana e lo stesso paese hanno un ruolo internazionale in questo campo, ma rischiano di vederlo ridursi se si sottovaluta, appunto, sia il valore di una cultura scientifica diffusa, sia l’apporto che può dare una preparazione scolastica come quella degli istituti tecnici e professionali. L’allarme è fondato su due elementi: sulla riduzione preoccupante di studenti e negli istituti tecnici e nei corsi di …