Tutti gli articoli relativi a: interventi

“La Chiesa e le sue tante fratture. Un malessere profondo e il doppio allarme su moralità e Lega”, di Alberto Melloni*

«C’è chi pensa di avere il diritto all’indulgenza». L’imboscata di Vittorio Feltri alla Chiesa italiana ha suscitato dentro il cattolicesi­mo un ventaglio di reazioni: il cardinal Ba­gnasco è disgustato; l’editore di Avvenire arrocca; l’accusato irride l’accusatore; il di­rettore de L’Osservatore Romano ha depre­cato l’attacco ma non meno l’imprudenza di certi articoli in difesa dei povericristi an­negati; qualche prelato parla di mafia, l’ar­civescovo di Palermo Romeo non trovereb­be strano un «passo indietro»; Cossiga — uno fra i tanti cattolici che con l’ Avvenire fu duro — mostra magnanimità. Sono sfu­mature dietro le quali c’è il giudizio su un cambio di direzione della politica della Chiesa, ritenuto causa, ma in senso diver­so, di questa vicenda. Durante la sua presi­denza il cardinal Ruini ha avuto una linea politica precisa: non tanto favorire un buongoverno (conservatore o progressista che fosse), ma essere temuto dai partiti. Per questo Prodi, di cui era amico fraterno, diventava un avversario e Berlusconi, no­nostante uno stile di vita agli antipodi dai suoi, è stato preferito: per una incolmabile differenza di «timore». Per questo i …

Sull’immigrazione il centrodestra reagisce con insulti

Si chiedano perché le organizzazioni Ue e Alto Commissariato chiedono chiarimenti “La reazione difensiva sul tema dei respingimenti è fatta solo di aggressioni, insulti e intimidazioni’. ‘Si domandino – ha detto Franceschini – perche’ non l’opposizione, ma l’Ue chiede chiarimenti rispetto alla politica dei respingimenti e al rispetto del diritto di asilo politico. Si chiedano perché l’Alto commissariato, che opera nel rispetto del mandato ricevuto dall’Onu e in base alla Convenzione di Ginevra denuncia le violazioni al diritto internazionale contenute nelle azioni di respingimento, da ultima quella dei somali. L’unica risposta è l’intimidazione nei confronti delle persone fisiche: dopo i giornalisti è la volta dei funzionari delle organizzazioni internazionali”. È l’opinione di Dario Franceschini sull’immigrazione ad un’iniziativa a Riccione.

“4 risposte da Mimmo Pantaleo”, di Felicia Masocco

1. Insegnanti sui tetti Sono persone che rimangono senza lavoro, disperati ed esasperati. Le proteste dei questi giorni, come quella dei coniugi di Caserta che hanno minacciato di lanciarsi da una finestra perché rimasti senza incarico, sono spia di tensioni sociali che rischiano di non essere governate. 2. Che fare È fissato un incontro per il 3 settembre, ma è chiaro che non si può continuare a discutere su tavoli tecnici. Sono necessarie misure concrete, a cominciare dagli ammortizzatori sociali per chi resta senza lavoro, e dalla copertura dei posti rimasti vacanti. E serve una drastica revisione dei tagli. 3. Licenziamenti di massa I precari della scuola pagheranno conseguenze pesantissime per la scelta del governo di tagliare la spesa per l’istruzione. Sono tagli che mettono una seria ipoteca sulla qualità della formazione oltre che sull’occupazione. 4. La mobilitazione Se dovessimo constatare il solito rinvio delle decisioni o il solito scaricabarile tra questo e quel ministro non staremo fermi. Scenderemo in campo già ai primi giorni di settembre con iniziative di mobilitazione fino allo sciopero generale …

«Io sono un immigrato», di John Fitzgerald Kennedy

Un testo di John Kennedy, pubblicato per la prima volta in Italia, racconta la via crucis dei migranti. Parole di mezzo secolo fa che sembrano scritte oggi L´11 maggio 1831 Tocqueville, giovane aristocratico francese, sbarcò nel caotico porto di New York. Aveva attraversato l´oceano per cercare di capire le implicazioni che il nuovo esperimento democratico in corso sulla sponda opposta dell´Atlantico avrebbe avuto per la civiltà europea. Per i successivi nove mesi, Tocqueville e il suo amico Gustave de Beaumont percorsero in lungo e in largo la parte orientale del continente, da Boston a Green Bay, da New Orleans fino al Québec, alla ricerca dell´essenza della società americana. Tocqueville rimase affascinato da ciò che vide. Fu sbalordito dall´energia delle persone che stavano costruendo una nuova nazione, apprezzando le nuove istituzioni e gli ideali politici. Ma, sopra ogni cosa, rimase impressionato dallo spirito di uguaglianza che permeava la vita e le usanze di quella gente. Pur nutrendo qualche riserva verso alcune manifestazioni di quello spirito, riuscì a scorgerne i meccanismi in ogni aspetto della società americana: …

«La coscienza orfana della legge», di Barbara Spinelli

Stando a un sondaggio di SkyTg24, sono molti gli italiani convinti che i cinque eritrei sopravvissuti alla morte nel Mediterraneo vadano processati per reato di immigrazione clandestina: il 71 per cento. Su quel barcone sono periti 73 fuggiaschi, tra il 18 e il 20 agosto, eppure non sembra esserci emozione di fronte al naufragio ma solo famelica ansia di allontanare gli alieni dalle nostre terre, con ogni mezzo. Erano uomini di troppo i sommersi, e lo sono anche i salvati. I ministri di Berlusconi ne approfittano per ricordare che i respingimenti funzionano, che si fan rari gli intrepidi che tentano le traversate: nessuno porta il lutto per i sommersi né immagina quel che hanno vissuto i salvati. Se ci son colpe, è l’Europa a commetterle. La miseria del mondo non può addensarsi sul Sud del continente. Non siamo buoni al punto da esser fessi: questo fanno capire Maroni, Calderoli, e gli italiani sembrano sostenerli. Ma forse l’opinione pubblica li sostiene perché scandalosamente male informata, non solo su quello che accade nel mondo ma su quello …

«Le convulse giornate della perdonanza», di Eugenio Scalfari

Venerdì scorso il Tg1 diretto dall’ineffabile Minzolini, incurante del fatto che le notizie del giorno fossero l’attacco del “Giornale” contro il direttore dell’”Avvenire”, lo scontro tra la Cei e la Santa Sede da un lato e il presidente del Consiglio dall’altro e infine la querela di Berlusconi a Repubblica per le 10 domande a lui dirette e rimaste da giugno senza risposta; incurante di queste addirittura ovvie priorità, ha aperto la trasmissione delle ore 20 con l’intervento del ministro Giulio Tremonti al meeting di Comunione e Liberazione. Farò altrettanto anch’io. Quell’intervento infatti è rivelatore d’un metodo che caratterizza tutta l’azione di questo governo, mirata a sostituire un’onesta analisi dei fatti con una raffigurazione completamente artefatta e calata come una cappa sulla pubblica opinione curando col maggiore scrupolo che essa non percepisca alcun’altra voce alternativa. Cito il caso Tremonti perché esso ha particolare rilievo: la verità del ministro dell’Economia si scontra infatti con dati ed elementi di fatto che emergono dagli stessi documenti sfornati dal suo ministero, sicché l’improntitudine tocca il culmine: si offre al pubblico …

“Rimbalza l’odio”, di Manuela Ghizzoni

La tragica vicenda dei migranti inghiottiti dal mare tra Malta e Lampedusa ha spinto molti visitatori del sito ad intervenire con commenti al post che riprendeva l’articolo domenicale di Scalfari su Repubblica (“Quei morti che gridano dal fondo del mare”) . Hanno scritto persone di centrodestra e centrosinistra. Qualcuno si dichiara “orgoglioso simpatizzante di Almirante”, ma non esita a manifestare la propria nausea nei confronti “di questo periodo moralmente buio” e parla significativamente di responsabilità per quella che è stata una vera e propria “strage”. Ho voluto intitolare così questo mio post parafrasando l’agghiacciante nome dato al gioco virtuale (?) promosso dal figlio di Umberto Bossi, perché, come ha lucidamente sottolineato il fondatore di Repubblica, il collante di questa maggioranza è sempre più l’odio e il richiamo ai peggiori istinti della società. La destra è alla ricerca continua di un capro espiatorio al quale imputare la sua inadeguatezza a governare. C’è la crisi? Viene negata, ma davanti alla crescente disoccupazione ci si può rifugiare dietro al paravento della presenza degli stranieri. Viviamo in una società …