“La Chiesa e le sue tante fratture. Un malessere profondo e il doppio allarme su moralità e Lega”, di Alberto Melloni*
«C’è chi pensa di avere il diritto all’indulgenza». L’imboscata di Vittorio Feltri alla Chiesa italiana ha suscitato dentro il cattolicesimo un ventaglio di reazioni: il cardinal Bagnasco è disgustato; l’editore di Avvenire arrocca; l’accusato irride l’accusatore; il direttore de L’Osservatore Romano ha deprecato l’attacco ma non meno l’imprudenza di certi articoli in difesa dei povericristi annegati; qualche prelato parla di mafia, l’arcivescovo di Palermo Romeo non troverebbe strano un «passo indietro»; Cossiga — uno fra i tanti cattolici che con l’ Avvenire fu duro — mostra magnanimità. Sono sfumature dietro le quali c’è il giudizio su un cambio di direzione della politica della Chiesa, ritenuto causa, ma in senso diverso, di questa vicenda. Durante la sua presidenza il cardinal Ruini ha avuto una linea politica precisa: non tanto favorire un buongoverno (conservatore o progressista che fosse), ma essere temuto dai partiti. Per questo Prodi, di cui era amico fraterno, diventava un avversario e Berlusconi, nonostante uno stile di vita agli antipodi dai suoi, è stato preferito: per una incolmabile differenza di «timore». Per questo i …