Tutti gli articoli relativi a: interventi

Dario Franceschini: discorso ai Giovani del Sud

Arrivare al Sud è difficile. Andarsene è molto, troppo facile. Tra tutti i dati che disegnano il profilo della crisi italiana ce ne sono alcuni che mi hanno colpito. E che invece sono stati pressoché ignorati nel dibattito pubblico. Sono quelli che recentemente lo Svimez ha fornito sull’ultima grande migrazione. Dal 1997 al 2007 quasi settecentomila persone hanno lasciato il Sud, dirette verso zone più prospere del Paese o anche all’estero. La stragrande parte di questo popolo è fatta di giovani. Tra questi quasi il 38 per cento dei laureati meridionali con il massimo dei voti. Una ferita che ha reso più povero il nostro Mezzogiorno. Che ha reso più debole e incerto il suo futuro. Una storia che non cambia. Emigranti sono stati i nonni di questi giovani. Emigranti i padri. Sulle spalle di quelle generazioni l’Italia ha costruito la sua fortuna. Il suo miracolo. Il suo benessere. Sulla fatica, sulla forza, sull’intelligenza di quelle persone, spesso sfruttate, umiliate e offese, si è costruita la ricchezza del resto del Paese. Anche di quella parte …

«Le due ottime ragioni della Consulta», di Alessandro Pace*

Sul Lodo Schifani la Corte aveva indicato che la costituzionalità era ancora da valutare. Era chiaro che lo scudo per le alte cariche non poteva essere istituito con legge ordinaria Caro direttore, da più parti, e non solo dal centro-destra, si muovono alla sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato l´incostituzionalità del cosiddetto Lodo Alfano due rilievi critici: il primo, di aver rinnegato ciò che nel 2004 aveva affermato, e cioè che l´«assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono» alle alte cariche dello Stato costituirebbe «un interesse apprezzabile»; il secondo, di non aver esplicitato che il Lodo Schifani violava l´articolo 138 oltre agli articoli 3 e 24 della Costituzione. Il primo rilievo è inesatto, perché se è vero che tali parole figurano nel paragrafo 4 della sentenza, è anche vero che esse vanno lette alla luce della frase conclusiva dello stesso paragrafo, che suona così: «Occorre ora accertare e valutare come la norma incida sui principi del processo e sulle posizioni e sui diritti in esso coinvolti» Una frase, quest´ultima, che rende chiaro, …

“Discorso ai Nuovi Italiani”, di Dario Franceschini

Ventisette milioni. Tanti sono stati gli italiani che in un secolo se ne sono andati dall’Italia per cercar fortuna altrove. Ventisette milioni di italiani. Abbandonavano tutto: la loro terra, la loro casa, le loro famiglie. Percorrevano migliaia di chilometri, attraversavano oceani, viaggiavano per giorni. Inseguivano “La Merica”, cercavano il “Nuovomondo”. Sognavano un futuro migliore per sé e per i propri figli. Molti, moltissimi, partirono proprio da qui, da questi moli del porto di Genova. Oggi i barconi dei disperati hanno come meta finale Lampedusa, le nostre coste. Ieri, i piroscafi con la terza classe affollata all’inverosimile di uomini, donne, bambini e valigie di cartone avevano per destinazione privilegiata New York. Ma il loro carico veniva sbarcato due miglia prima: ad Ellis Island. Isola che faceva da frontiera. Luogo di attesa. Di speranza. E di umiliazione. Di domande e sospetti, di visite e verifiche. Quando sono stato a Ellis Island con la mia famiglia ho pensato che ogni Italiano di oggi dovrebbe passare da lì per potersi specchiare negli occhi dei nostri nonni, in quelle foto …

“Basta con le bestemmie separatiste”, di Giorgio Napolitano*

I protagonisti e le forze motrici del Risorgimento non potevano pensare un’Italia di cui non fossero parte integrante le regioni del Regno delle Due Sicilie (così come le regioni dello Stato pontificio e Roma). E in quell’Europa nella quale, alla metà dell’Ottocento, tra le maggiori nazioni solo quella italiana e quella germanica non erano ancora riuscite a prender corpo in Stati nazionali, non avrebbe potuto assumere un ruolo effettivo un’Italia che fosse rimasta monca, che non avesse, soprattutto, abbracciato il Mezzogiorno nel nuovo Stato unitario. E’ questo un dato storico, il cui valore attuale non può oggi sfuggire, e che va ribadito di fronte a certe fantasticherie che si stanno sentendo in polemica con l’esigenza di una forte, inequivoca celebrazione e riaffermazione dell’unità e indivisibilità dell’Italia. Di quell’unità dell’Italia tutta fu, come uomo del Mezzogiorno, il più consapevole e ardente assertore Giustino Fortunato. Egli fu sempre vigile nel cogliere, con ansia ed allarme, il pericolo mortale rappresentato per l’Italia, anche decenni dopo l’unificazione, dall’emergere di tendenze particolaristiche e disgregatrici. A fine secolo, egli vedeva quel …

La dichiarazione di voto finale dell’On. Alberto Fluvi (PD) sullo scudo fiscale

Signor Presidente, non riesco a trovare un altro aggettivo se non quello di vergognoso per definire un provvedimento che permette a chi ha frodato il fisco, a chi ha evaso le tasse e a chi ha fatto il furbo in barba ai cittadini onesti di condonare la propria posizione pagando una misura dell’5 per cento. Penso anche che quella che stiamo scrivendo sia una pagina buia per il Governo, il quale su un provvedimento come questo non solo ha avuto l’ardire di dare il via libera, ma ha avuto anche il coraggio di porre la questione di fiducia. In questi giorni la Guardia di finanza ha diffuso una stima sui capitali esportati illegalmente all’estero e si parla di circa 350 miliardi di euro. Pochi giorni fa, inoltre, sul Corriere della sera abbiamo letto che nelle dichiarazioni dei redditi del 2008 appena l’1 per cento dei redditi superano i 100 mila euro e il 50 per cento delle società di capitali ha fatto denunce in perdita. Se i poli sono questi, ma chi lo tiene insieme …

Destinare parte del gettito dello scudo fiscale al Fondo per la ricerca – Intervento alla Camera dell’On. Ghizzoni

Signor Presidente, nella prospettiva della riduzione del danno ho presentato un ordine del giorno che propone di destinare una quota del gettito prodotto dallo scudo fiscale a favore del fondo per gli investimenti nella ricerca di base. In questo primo anno di legislatura, noi del Partito Democratico abbiamo criticato l’esiguità delle risorse destinate dal Governo al settore della conoscenza e ci siamo fortemente opposti alle tante norme che hanno determinato il taglio degli investimenti per la scuola, per l’università, per la ricerca. Il motivo è banale e semplice: sottrarre risorse all’istruzione, all’innovazione, al sapere significa dare meno futuro al Paese, a maggior ragione in una congiuntura economica come quella attuale che ci vede nel bel mezzo di una crisi economica drammatica che purtroppo non ha solo carattere finanziario (come ebbe a dire qualcuno, poi clamorosamente smentito dai fatti, purtroppo per noi). Pare che il nostro Governo, però, non sia in grado di comprendere la necessità di incrementare gli investimenti nel sapere, mentre lo hanno capito benissimo gli Stati Uniti, la Francia e la Germania, che …

«Diritto d’asilo: l’affondo di Napolitano», di Marcella Ciarnelli

Sono parole da «vecchio collega» quelle che il presidente della Repubblica ha rivolto ai parlamentari europei appena eletti e ricevuti al Quirinale. Il convinto europeista Napolitano, eletto «a Strasburgo per la prima volta venti anni fa» parla di un impegno da portare avanti con «assiduità e competenza» credendoci davvero e senza «risparmiarsi nell’andare su e giù dall’Italia» non pensando «ad altri obbiettivi e luoghi per il proprio futuro politico». E, nei limiti del possibile, impegnarsi a non far pesare nelle possibili azioni a vantaggio di tutti le «diverse appartenenze politiche» e «contrapposizioni precostituite e rigide». Per il Capo dello Stato «il parlamento europeo non può essere una cassa di risonanza dei conflitti e delle polemiche politiche che si svolgono nei singoli paesi e per essi nei singoli parlamenti nazionali». Nè quella sede può essere considerata «una sorta di istanza d’appello nei confronti di decisioni dei parlamenti nazionali e di comportamenti di governi nazionali». Per questo «ci sono sedi appropriate in cui possono essere contestate le violazioni delle norme dei Trattati, quelle dei diritti umani, quelli …