Tutti gli articoli relativi a: interventi

Dario Franceschini: discorso alle Donne

“Questa è la mia lettera al mondo, che non ha mai scritto a me”, dice la poetessa Emily Dickinson. E’ una frase che riassume la storia delle donne, una storia di paludi di dolore attraversate, di umiliazioni, miserie, violenze. Ma una storia fatta di riscossa, di forza e di vittoria della dignità sulla sopraffazione. Una storia che ci parla quotidianamente di libertà, della libertà femminile come strada per la libertà di tutti. Ed è proprio dalla libertà che voglio iniziare un discorso che per me è un dialogo con le donne italiane. Per dirvi:noi ci siamo, il Partito Democratico ha a cuore il vostro presente e il vostro futuro. Non vi lasceremo mai più sole ad affrontare le prove tremende di un tempo pesante. Il lavoro che manca. I problemi della fine del mese. I figli che avete, o che vorreste avere, e che una società sorda non sa accogliere. L’immensa fatica quotidiana per tenere assieme affetti, famiglia, lavoro, tempo per sé. Già, il tempo che vi manca sempre. E allora correte, correte tutto il …

“Primarie, mezzogiorno, alleanze. Chiari oggi, uniti dopo il 25”, di Marina Sereni

Le primarie del 25 ottobre si avvicinano e ci sono alcune domande che sento farmi da compagni e amici che incontro. In primo luogo: dopo il 25 ottobre davvero saremo tutti uniti? Non sarebbe meglio evitare le polemiche tra noi in questo ultimo scorcio di campagna elettorale? Credo che per essere davvero uniti dopo il le primarie dobbiamo fare ora un confronto franco, parlare il linguaggio della verità, rendere chiari i punti in comune e i punti di differenza tra i candidati. Sarebbe peggio, e non utile al comune obiettivo di darci un segretario forte ed autorevole, legittimato dal voto di milioni di elettori, appannare il nostro dibattito su alcuni nodi che nella prima fase della vita del PD si sono aggrovigliati e che ora bisogna sciogliere. Diversi di questi nodi riguardano l’attualità o meno del progetto del PD come partito che punta ad un forte rinnovamento della politica, dei suoi strumenti e delle classi dirigenti. La prima questione: è giusto o no che siano gli elettori a scegliere il segretario? Lo Statuto, a due …

Piero Fassino sostiene Dario Franceschini e Mariangela Bastico

Il 25 ottobre si svolgeranno le consultazioni primarie per eleggere il Segretario nazionale del PD. Oltre 10.000 seggi saranno allestiti in tutta Italia e potranno votare tutti coloro che si riconoscono nel Partito Democratico: iscritti, elettori (anche non iscritti) e simpatizzanti. Potranno votare anche tutti i giovani con più di 16 anni e immigrati extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. Sin dal primo momento ho sostenuto con convinzione la candidatura di Dario Franceschini: perché è Segretario del PD da solo 7 mesi, un tempo troppo breve per cambiare un leader; perché pur in un tempo così breve ha dimostrato di saper fare il Segretario e di aver doti di leader; soprattutto perché Dario meglio di tutti rappresenta quel Partito Democratico giovane, nuovo, plurale che abbiamo fondato per avere finalmente una “casa comune dei riformisti” e superare le divisioni del passato. E garantire che il PD abbia un profilo largo e aperto è la condizione per ottenere un consenso elettorale ampio che consenta al PD di sfidare Berlusconi e di riportare il centrosinistra alla guida dell’Italia. …

Dario Franceschini: discorso ai Nonni dei nostri figli

Oggi sono qui, guardavo i vostri volti e nei vostri volti si vede veramente l’Italia. Si vede la sua storia, la nostra storia. Si vede la fatica e i sacrifici delle generazioni che il nostro Paese l’hanno ricostruito, rimboccandosi le maniche in mezzo alle macerie lasciate dalla guerra e dalla dittatura che l’aveva ciecamente voluta. Guardando i vostro occhi vedo il lavoro onesto e la capacità creativa di tutti coloro, milioni di uomini e di donne, che giorno dopo giorno hanno fatto crescere l’Italia, l’hanno resa una democrazia forte. Più forte di quanto alcuni, oggi, forse vorrebbero. Vedo il nostro comune passato, le conquiste raggiunte, i momenti che hanno permesso alla nostra società di diventare più aperta e libera. Le vicende che ci hanno ferito come popolo, le risposte che in tempi difficili, molto difficili, ci hanno unito come nazione. Ma voglio dirvi che quel che vedo, stando oggi insieme a voi, è soprattutto il futuro. E succede così sempre quando si guarda negli occhi delle generazioni che sono più avanti di noi. E’ per …

«Il silenzio colpevole», di Walter Veltroni

Caro direttore, un mio amico appassionato di montagna mi ha raccontato che ormai su alcune grandi vette italiane si vede la neve nera. Questa immagine mi torna nella mente guardando il mio Paese oggi. La meraviglia della sua storia, della sua identità, della sua cultura, nitida come la neve. E la pesantezza di uno spirito pubblico, di un senso comune, in cui smarrimento e odio sembrano avere il colore della pece. «Alla democrazia ghe pensi mi»: è una frase che racconta per intero l’assurdità della condizione politico-istituzionale in cui si trova oggi l’Italia. Così come racconta molto il fatto che, diciassette anni dopo, numerosi indizi fanno pensare alla morte di Paolo Borsellino come alla conseguenza dell’eroico rifiuto di una trattativa tra Stato e mafia. Eccola, l’istantanea del nostro Paese. Rissosità politica condita da un odio che ha paragoni solo con i momenti più duri degli Anni Settanta e Ottanta. E immobilità, ripetizione sistematica di diseguaglianze, conservatorismi, illegalità. Tutto questo non può durare sino allo sfinimento del Paese. «Maggioranza silenziosa». Dalla fine degli Anni Sessanta in …

Dario Franceschini: discorso ai lavoratori, la sesta tappa del viaggio dei 10 Discorsi

Qualche tempo fa mi è capitato di parlare a dei bambini di Costituzione. Quando ho detto che l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, uno di quei bambini, avrà avuto più o meno undici anni, mi ha chiesto: il lavoro di chi? Allora ho pensato alle ragioni che potevano aver indotto quel bambino a fare quella domanda. Sembrava una battuta. Il lavoro di chi? Forse perché si è fatto largo lo l’idea di un Paese forse perché in televisione un ministro particolarmente aggressivo parla sempre e solo di fannulloni. O forse perché in questo tempo di crisi non si fanno che ripetere cifre e statistiche di disoccupazione che cresce settimana dopo settimana. Di cassa integrazione da estendere per chi sta perdendo il posto. Di imprese costrette a chiudere per mancanza di credito da parte delle banche. Di precari a zero euro. Il lavoro di chi. Pone che la questione del la questione del lavoro, e la stessa condizione dei lavoratori e degli operai sono state trascurate dalla politica. Perché questa perdita di centralità del …

“La democrazia delegittimata” di Gustavo Zagrebelsky

Si annuncia, anzi è in corso, una crisi istituzionale di vasta portata. A che cosa sia e a che cosa essa chiami coloro che occupano posti di responsabilità nel nostro Paese, sono dedicate le considerazioni seguenti, esposte in quattro punti concatenati tra loro, dall´astratto al concreto. 1. Che cosa sono e a che cosa servono le istituzioni. Il genere umano ha scoperto le istituzioni per mettere a freno l´aggressività e l´istinto di sopraffazione che allignano – in uno più, in altro meno – in ognuno di noi, per diffondere fiducia e cooperazione, garantire un po´ di stabilità e sicurezza nelle relazioni umane e proteggere quel tanto di libertà che è compatibile con la vita associata. In una parola: per allontanare sempre di nuovo, ancora di un giorno, le “prove di forza” che accompagnano, come fantasmi che possono materializzarsi, i contatti tra gli esseri umani. Le istituzioni servono innanzitutto a questo: a neutralizzare i nostri istinti distruttivi e a civilizzarci. Poiché nel fondo siamo animali selvatici, possiamo anche dire: servono ad addomesticarci, incanalando e indirizzando le …