Tutti gli articoli relativi a: economia

"Arriva la Tobin tax anche senza Londra", di Maurizio Ricci

Alla fine, la Tobin tax, la tosatura fiscale sugli affari della finanza, arriva davvero. C’è chi dice subito, già nel 2013, come il governo italiano che, alla fine, si è schierato a favore. E c’è chi dice dal 2014. In effetti, il varo è avvenuto un po’ a sorpresa. Neanche la commissione se lo aspettava gia ieri: ora il programma è di approntare un testo entro novembre e di benedire la tassa entro dicembre. Ma sarà un percorso complicato: si tratta di decidere come pagarla e, soprattutto, cosa fare dei soldi. E anche di ridimensionare le ambizioni. Rilanciata (l’idea originaria è degli anni ‘70 e doveva colpire le transazioni valutarie) dopo la crisi del 2008, la Tobin tax aveva, sostanzialmente, tre obiettivi: ridurre la volatilità dei mercati, chiamare a contribuzione la grande finanza che aveva generato la crisi, assicurare un gettito (teoricamente di migliaia di miliardi di dollari se applicata a livello globale) che beneficiasse, anzitutto, i paesi poveri. Di fatto, quello che rimane è un gettito di forse 20 miliardi di euro a livello …

"Arriva la Tobin tax anche senza Londra", di Maurizio Ricci

Alla fine, la Tobin tax, la tosatura fiscale sugli affari della finanza, arriva davvero. C’è chi dice subito, già nel 2013, come il governo italiano che, alla fine, si è schierato a favore. E c’è chi dice dal 2014. In effetti, il varo è avvenuto un po’ a sorpresa. Neanche la commissione se lo aspettava gia ieri: ora il programma è di approntare un testo entro novembre e di benedire la tassa entro dicembre. Ma sarà un percorso complicato: si tratta di decidere come pagarla e, soprattutto, cosa fare dei soldi. E anche di ridimensionare le ambizioni. Rilanciata (l’idea originaria è degli anni ‘70 e doveva colpire le transazioni valutarie) dopo la crisi del 2008, la Tobin tax aveva, sostanzialmente, tre obiettivi: ridurre la volatilità dei mercati, chiamare a contribuzione la grande finanza che aveva generato la crisi, assicurare un gettito (teoricamente di migliaia di miliardi di dollari se applicata a livello globale) che beneficiasse, anzitutto, i paesi poveri. Di fatto, quello che rimane è un gettito di forse 20 miliardi di euro a livello …

"Il ritorno alla realtà e il sogno fiscale", di Massimo Giannini

Bentornati nel mondo reale. Immersi nel fango della questione morale e nel carosello della campagna elettorale, i partiti della strana maggioranza si erano quasi dimenticati dell’emergenza economica italiana. La legge di stabilità del governo Monti è una scossa che riporta tutti al principio di realtà. Una scossa necessaria, se si guarda al grafico dell’indebitamento finanziario strutturale, che ci siamo impegnati a riportare in surplus già a partire dall’anno prossimo. Una scossa violenta, se si guarda alle drammatiche condizioni materiali di un Paese già stremato dai sacrifici. E dunque una scossa non proprio salutare per l’economia reale, ancorché mitigata da una piccola svolta, e cioè l’avvio di quel «percorso » di riduzione della pressione fiscale che il presidente del Consiglio aveva negato solo una settimana fa. «Non è un’altra manovra», giura il ministro del Tesoro Grilli. Ma si fa fatica a definire in un altro modo un pacchetto di misure da 11,6 miliardi, che arriva appena dieci mesi dopo il decreto Salva-Italia da oltre 30 miliardi. Questa legge, nella forma e nella sostanza, è a tutti …

"Il ritorno alla realtà e il sogno fiscale", di Massimo Giannini

Bentornati nel mondo reale. Immersi nel fango della questione morale e nel carosello della campagna elettorale, i partiti della strana maggioranza si erano quasi dimenticati dell’emergenza economica italiana. La legge di stabilità del governo Monti è una scossa che riporta tutti al principio di realtà. Una scossa necessaria, se si guarda al grafico dell’indebitamento finanziario strutturale, che ci siamo impegnati a riportare in surplus già a partire dall’anno prossimo. Una scossa violenta, se si guarda alle drammatiche condizioni materiali di un Paese già stremato dai sacrifici. E dunque una scossa non proprio salutare per l’economia reale, ancorché mitigata da una piccola svolta, e cioè l’avvio di quel «percorso » di riduzione della pressione fiscale che il presidente del Consiglio aveva negato solo una settimana fa. «Non è un’altra manovra», giura il ministro del Tesoro Grilli. Ma si fa fatica a definire in un altro modo un pacchetto di misure da 11,6 miliardi, che arriva appena dieci mesi dopo il decreto Salva-Italia da oltre 30 miliardi. Questa legge, nella forma e nella sostanza, è a tutti …

"Esodati, scontro governo-maggioranza", di Luisa Grion

Scontro diretto fra governo e maggioranza sul caso «esodati», quella categoria di lavoratori che – per via della riforma previdenziale e dell’allungamento dell’età pensionabile – rischia di restare «scoperta»: senza stipendio, ma ancora senza pensione. La riforma stessa salvaguarda la posizione di 65 mila persone, aumentate a 120 mila grazie ad un decreto firmato dal ministro Grilli venerdì scorso, ma la copertura non è sufficiente (l’Inps stima la platea interessata a 390 mila casi). Una proposta di legge bipartisan fissa nuove regole sulle salvaguardie da adottare, ma ieri, primo giorno di dibattito alla Camera per il ddl voluto da Pd e Pdl, sul caso è scoppiato l’ennesimo scontro. Al governo, infatti, la proposta della maggioranza non va bene: costa troppo, abbatte un principio fondante della riforma stessa (l’abolizione delle pensioni d’anzianità) e mette a repentaglio la tenuta dei conti e quindi la credibilità in Europa. Avvisi messi nero su bianco in una lettera inviata dal ministro Fornero oltre due mesi fa (il 7 agosto) alla Commissione Lavoro alla Camera, resa nota solo ieri. Occorre fare …

"Esodati, scontro governo-maggioranza", di Luisa Grion

Scontro diretto fra governo e maggioranza sul caso «esodati», quella categoria di lavoratori che – per via della riforma previdenziale e dell’allungamento dell’età pensionabile – rischia di restare «scoperta»: senza stipendio, ma ancora senza pensione. La riforma stessa salvaguarda la posizione di 65 mila persone, aumentate a 120 mila grazie ad un decreto firmato dal ministro Grilli venerdì scorso, ma la copertura non è sufficiente (l’Inps stima la platea interessata a 390 mila casi). Una proposta di legge bipartisan fissa nuove regole sulle salvaguardie da adottare, ma ieri, primo giorno di dibattito alla Camera per il ddl voluto da Pd e Pdl, sul caso è scoppiato l’ennesimo scontro. Al governo, infatti, la proposta della maggioranza non va bene: costa troppo, abbatte un principio fondante della riforma stessa (l’abolizione delle pensioni d’anzianità) e mette a repentaglio la tenuta dei conti e quindi la credibilità in Europa. Avvisi messi nero su bianco in una lettera inviata dal ministro Fornero oltre due mesi fa (il 7 agosto) alla Commissione Lavoro alla Camera, resa nota solo ieri. Occorre fare …

"Taranto specchio d'Italia", di Gad Lerner

Smettessimo di guardarla da lontano come una città polveriera – nel senso del veleno e dell’esplosivo – Taranto ci apparirebbe per quel che è: lo specchio, neanche troppo deformato, del degrado in cui sta precipitando l’Italia tutta. Puntuale degenera anche lo scontro istituzionale fra magistratura e governo tecnico, con la Procura che detta tempi ultimativi per lo spegnimento degli altiforni e il ministro Clini che accelera il varo di un’autorizzazione somigliante a una deroga mascherata. È proprio quel che speravano i padroni del Nord arricchitisi oltre misura, la famiglia Riva, che non appena la giustizia li ha perseguiti e ha sequestrato loro gli impianti, si sono messi a cavalcare la rivolta operaia. Mai vista prima dell’Ilva una borghesia industriale cimentarsi così sfacciatamente nel paternalismo protestatario. Rifornendo le maestranze impegnate nei blocchi stradali con i viveri dalla mensa aziendale. Chiamando allo sciopero i lavoratori senza tessera sindacale attraverso i capireparto. Facendo pervenire all’esterno i comunicati dei dipendenti asserragliati a 60 metri d’altezza sul nastro di carico dell’Altoforno 5, indovinate da chi? Direttamente dall’ingegnere responsabile della struttura, …