Tutti gli articoli relativi a: economia

"Una sola goccia di sangue ci dirà come stiamo. La sfida di Elizabeth", di Massimo Gaggi – Corriere della Sera 04.10.14

 Giovane (30 anni), bella, ricca (la «start up» che ha creato, per metà di sua proprietà, già vale 9 miliardi di dollari). E, soprattutto, capace di trasformare, se le promesse verranno mantenute, un intero settore della medicina: il modo di analizzare il sangue. Alla sua società, la Theranos , ne basta una goccia per tutti i test. Che vengono completati con grande rapidità e a costi bassissimi. Elizabeth Holmes può diventare una protagonista assoluta della Silicon Valley: la prima donna a imporsi in mezzo ai Larry Page e agli Zuckerberg. Puntando non sull’ information technology ma sulla genetica. L’idea che l’ha animata fin da quando, a 19 anni, abbandonò la Stanford University , è quella di trasformare il modo di analizzare il sangue ottimizzando alcuni processi chimici e usando di più i dati del Dna delle cellule. Il mercato le sta dando ragione e Walgreens , una delle tre grandi reti Usa di farmacie, ha adottato il suo sistema di analisi. Lei promette che entro qualche anno ci sarà un centro Theranos a meno di …

"Quanto Stato c'è nella Silicon Valley", di Mariana Mazzuccato, La Repubblica 04.10.14

  Renzi il mese scorso ha visitato la Silicon Valley con lo scopo dichiarato di portare in Italia innovazione, concorrenza e dinamismo. Il presidente del Consiglio fa bene a fissare questi obiettivi come priorità, se si pensa allo scarsissimo dinamismo che ha caratterizzato l’economia italiana negli ultimi vent’anni, a causa della stagnazione della produttività e conseguentemente della crescita. Purtroppo, però, invece di imparare da quello che è successo veramente nella Silicon Valley, sembra aver sposato gli slogan e i miti che circondano quell’esperienza, in particolare il mito che attribuisce il fenomeno della Silicon Valley all’impulso di imprenditori geniali, finanzieri disposti a prendersi grossi rischi e uno Stato che si dedica a ridurre i vari tipi di «impedimenti » che ostacolano questi risktakers . E infatti la riforma del lavoro che Renzi sta patrocinando in questo momento punta proprio a rimuovere tali impedimenti. Ma se è sbagliata la lettura della storia, sono sbagliate anche le politiche. La Silicon Valley è il risultato di imponenti investimenti pubblici diretti (non sussidi) lungo l’intera catena dell’innovazione, dalla ricerca di base …

"Se l’economia dei numeri minaccia la convivenza", di Giancarlo Bosetti – La Repubblica 03.10.14

Quando dice che la tenuta della società è a rischio se non si mette subito mano a una manovra per la crescita, il ministro Pier Carlo Padoan sa di sfiorare la leva della estrema emergenza, sa di fare come chi avvicina la mano al bottone che scatena le sirene dell’allarme. Si tratta di una minaccia, non ancora di un fatto compiuto. Ma il senso di quelle parole è chiaro: o si comincia a risalire o si annega. Dietro le schermaglie europee sui parametri del debito e i tempi del rientro si affaccia un incubo sociale, il peggio è dietro l’angolo. Padoan è un economista collaudato nelle valutazioni macro e non proviene da una formazione strettamente keynesiana. Ma sa che una crisi della coesione sociale è l’equivalente di un fallimento assoluto, per chi fa il suo mestiere. E per tutti noi con lui. L’equilibrio infatti è l’obiettivo degli economisti, i quali sanno pure che la crisi della «coesione» e cioè un collasso dei fattori che tengono in vita una società sono l’estremo male da cui ogni mossa di …

"Il biomedicale dimentica il sisma", di Natascia Ronchetti – Il Sole 24 Ore 03.10.14

Qualche gru rompe ancora la naturale skyline del centro storico di Mirandola. Ma in periferia, nell’area industriale, i cantieri sono sempre di meno. Il distretto simbolo della devastazione provocata dal terremoto che ha colpito l’Emilia sta diventando il simbolo della ricostruzione e della corsa verso il rilancio. Con le delocalizzazioni produttive, il polo del biomedicale, due anni fa, era riuscito a mantenere quasi intatti i livelli della produzione. Oggi viaggia all’estero con una crescita delle esportazioni, nel primo semestre dell’anno, pari al 5,7%, a fronte di un 4,5 a livello regionale. E si prepara all’inaugurazione – il prossimo 29 novembre – del tecnopolo, l’undicesimo della rete ad alta tecnologia dell’Emilia Romagna, sul quale ha puntato la Regione per sostenere la ripresa di un cluster che è tra i capofila in Europa e nel mondo. Una corsa contro il tempo, visto che la firma della convenzione tra l’ente e Democenter, che sta completando il tecnopolo per assumerne la gestione, risale a soli otto mesi fa. «Stiamo installando le ultime attrezzature – conferma Enzo Madrigali, direttore di …

"Dalla ricerca di base al mercato: l'Erc finanzia 50 progetti, tre sono italiani", di Marzio Bartoloni – Scuola 24 23.09.14

Aiutare i ricercatori a testare l’applicabilità sul mercato il potenziale innovativo di una sperimentazione fatta in laboratorio e pronta invece ora a diventare un prodotto. È quello a cui puntano i nuovi finanziamenti del Consiglio europeo della ricerca che ieri ha stanziato fino a 150mila euro per ognuno dei 50 progetti selezionati che già avevano ricevuto fondi dall’Erc quando ancora erano nella prima fase di studio. Ora con questa nuova iniezione di risorse l’obiettivo è passare dalla ricerca di base al mercato. Tra i 50 progetti ci sono anche tre “a firma” italiana. Assegnati i primi fondi, la nuova “call” scade il 1° ottobre  I 50 scienziati che riceveranno i fondi – fino a 150mila euro – dal programma «Proof of concept» li potranno utilizzare per provare a dare un risvolto “pratico” alle loro ricerche: le risorse potranno infatti essere impiegate a esempio per difendere i diritti brevettuali di una scoperta oppure per mettere in piedi una start up o ancora per realizzare un prototipo o effettuare dei test clinici di una terapia. Complessivamente sono …

"Siamo tornati a cinquantacinque anni fa", di Alberto Statera – La Repubblica 30.08.14

Messi insieme, sapevano a malapena che cosa fosse l’inflazione. Figurarsi la deflazione (o Keynes), oggi citata da una comunicazione che talvolta non tiene vergogna, come nel caso dell’evento storico che lega in qualche modo le presenti ambasce economiche dell’Italia a quelle di mezzo secolo e passa fa. Magari fosse vero il paragone col Cinquantanove del Novecento. Matteo Renzi potrebbe brindare a spumante di Valdobbiadene e Padoan e Cottarelli potrebbero tornare felici ad attività meno stressanti nella Grande Mela. Vorrebbe dire che siamo alla vigilia del «boom», come lo battezzò il britannico Daily Mail, raccontando del «miracolo economico del continente europeo». Guido Carli – allora ex ministro tecnico di un tipo che si chiamava Adone Zoli e di lì a poco governatore della Banca d’Italia al posto di Donato Menichella, il quale bollava il telefono in ogni famiglia come un’inutile avventura consumistica perché il telefono «serve solo al medico condotto e all’ostetrica» – lo ammise: «Il miracolo economico dell’ultimo biennio degli anni Cinquanta era del tutto inaspettato perché nessuno aveva previsto le conseguenze di decisioni prese …

" Se a sbagliare non sono solo i politici", di Nadia Urbinati – La Repubblica 26.08.14

Questa crisi, se qualche cosa di buono ci lascerà, sarà probabilmente la rivalutazione di credito della politica e il ridimensionamento del potere degli esperti di dirigere il governo della cosa pubblica. Le parole pronunciate qualche giorno fa dal ministro Pier Carlo Padoan confermano questa considerazione: «Sfortunatamente, non lo dico come scusa, ci siamo tutti sbagliati. Intendo organizzazioni internazionali, governi e via di seguito. Tutti prevedevano una crescita maggiore per quest’anno nella zona euro e nessuno fino ad ora ci ha visto giusto». A seguire le cronache di questi giorni: sembra di registrare una Caporetto degli esperti nel governo delle società europee in crisi e l’ammissione seppur prudente che, alla fine, quando si tratta di prendere decisioni i modelli servono poco o nulla mentre resta preponderante la forza delle convinzioni ideologiche e dei pregiudizi nazionali. Scriveva Federico Fubini su Repubblica di qualche giorno fa che la storia di questa cri- si interminabile è lastricata di errori commessi e poi corretti (e ancora ricommessi). Errori che sono in effetti esito di calcoli tinti di emozioni poco scientifiche, …