Tutti gli articoli relativi a: economia

"Aziende, in 52 mila non ce la fanno un terzo chiude per mancati rimborsi", di Valentina Conte

“Serve un segnale forte. C’è un senso di disperazione che sta affliggendo tanti imprenditori”. La mancanza di speranza arriva sul tavolo di una politica in stallo. E lo fa con un appello forte di Giorgio Squinzi. Ieri il presidente di Confindustria ha ricordato a tutti – saggi, partiti, Parlamento – che le imprese hanno il fiato corto, gli imprenditori sono allo stremo, il Paese allo sbando. “Il senso di disperazione” degli imprenditori in crisi di liquidità per i ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione chiede che “le ragioni delle imprese vengano riconosciute”, ha ripetuto Squinzi. Basta “false promesse”, ha rincarato il presidente di turno di Rete Imprese Italia, Carlo Sangalli, deluso dallo slittamento del decreto. La crisi peggiora, ordinativi e fatturato a gennaio sono crollati del 3,4% rispetto al 2012, il credito erogato alle imprese si è assottigliato ancora del 2,5%, Pil e consumi non rialzeranno la testa neanche quest’anno. Così le imprese muoiono. IMPRESE fallite per crediti. Imprenditori suicidi. Altri disperati a caccia di prestiti per pagare il fisco. La crisi sta uccidendo le …

"La farmacia dei poveri", di Ettore Livini

La salute non ha prezzo. E i giganti della farmaceutica, dopo aver macinato profitti vendendo pillole e sciroppi (spesso a peso d’oro) ai ricchi del mondo, rischiano di vivere il loro Vietnam in quello che, ironia della sorte, doveva essere il nuovo Eldorado del farmaco: i paesi emergenti e quelli del Terzo mondo. Il via libera dell’India all’anti-cancro low-cost che farà concorrenza al Glivec della Novartis – prezzo 175 euro al mese contro i 2.600 del rivale “griffato” – è solo l’ultimo episodio. Davide si è ribellato a Golia. E dall’Indonesia alle Filippine, dal Brasile alla Thailandia fino all’Argentina, l’ex-Terzo Mondo ha ribaltato la logica: la salute, è vero, non ha prezzo. E visto che milioni di cittadini di questi paesi non hanno i soldi per pagare le medicine salva-vita (il 40% degli indiani vive con meno di 1,25 dollari al giorno) a metterceli d’ora in poi dovrà essere Asuon di sconti o rinunciando ai suoi preziosissimi brevetti. Con le buone o, come succede sempre più spesso, con le cattive. Le regole del gioco La …

"2 giovani su 3 sono pronti a emigrare e 1 su 4 a essere sottopagato", da La Tecnica della Scuola

Il 64% disposto a emigrare, il 25% a essere sottopagato,mentre per il 57,6% dei giovani italiani la legge Fornero è un disastro. Un’indagine del Centro di ricerche sociali su lavoro e nuove forme di occupazione rimarca la difficoltà dei giovani italiani. Il sondaggio, costruito attraverso la raccolta di dati con metodo ‘cawi’ (computer-assisted web interviewing), ha coinvolto 800 giovani tra i 18 e i 35 anni, per il 66% con una laurea di secondo livello, ed è stato realizzato in collaborazione con FondItalia, Fondo paritetico per la formazione continua, e seguito dai media partner Labitalia e ‘Walk on Job’. Dall’indagine emerge che il 12% degli intervistati sarebbe disposto ad accettare il non rispetto del contratto o l’abuso di un contratto atipico e il 2% sarebbe disposto a mettere da parte anche la sua integrità morale. Dalla ricerca emerge, inoltre, un interesse per i giovani italiani verso l’estero e tra le mete più ambite figurano Francia, Svizzera e Inghilterra. “Forse – ha spiegato Tommaso Dilonardo, avvocato del lavoro e fondatore e presidente di ‘Work in Progress’ …

"Il primo voto verrà dallo spread", di Isabella Bufacchi

La luna di miele tra i mercati e la politica italiana rischia di chiudersi bruscamente. Quando il capo dello Stato Napolitano ha fatto riferimento ieri alle «posizioni inconciliabili» dei partiti, a conferma dell’impossibilità di formare un governo, l’illusione di chi – in maggioranza sui mercati – aveva scommesso su un Monti-bis o pseudo-Monti-bis è andata in frantumi. Sulla novità dell’istituzione dei gruppi dei saggi, per portare avanti proposte programmatiche anche sul fronte economico, i mercati ripongono ora la speranza di un’Italia che anche senza un nuovo governo nell’immediato sarà capace di mantenere il passo sul fronte delle riforme strutturali, unica garanzia per poter tornare a una crescita potenziale duratura e sostenibile nel medio-termine per contenere lo straripante debito pubblico. Sorvegliata speciale resta la legge elettorale: andrà cambiata per convincere i mercati che, nel caso di ritorno alle urne in tempi rapidi, il pericolo di un Parlamento appeso (hung Parliament) non si riproporrà. Da martedì, la tenuta del rischio-Italia sarà meno scontata e dovrà essere meritata sul campo. Il BTp a dieci anni è rimasto finora …

"Gli arretrati dello stato a 90 miliardi", di Antonella Baccaro

Operazione trasparenza sui crediti vantati dalle imprese. I miliardi dovuti dalla pubblica amministrazione sarebbero, secondo Banca d’Italia, circa 90 per il 2011, con una correzione di 20 miliardi sulle stime fornite sinora dall’Istat. Lo ha rivelato il direttore centrale per la ricerca economica di via Nazionale, Daniele Franco, in un’audizione presso le commissioni speciali in Parlamento, specificando che l’ammontare dei debiti corrisponde al 5,8% del Pil (prodotto interno lordo). «I 40 miliardi, quindi, non bastano a chiudere l’intero processo, ma aiutano» ha aggiunto. «Oltre il 10% del totale, circa 9 miliardi, è stato ceduto a intermediari finanziari con clausolapro soluto e pertanto è già incluso del debito pubblico» ha specificato. Se dunque la liquidazione dei 40 miliardi in due anni aumenterà il deficit di 0,5 punti, la liquidazione dei restanti debiti aumenterebbe temporaneamente il deficit di altrettanto. «Finalmente – commenta il leader degli industriali Giorgio Squinzi rispetto ai nuovi dati -. Mi fa piacere che piano piano arrivano sulle nostre tesi». A maggior ragione, fa sapere via Facebook il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, …

"Fatta l'Europa, abbiamo perso gli europei", di Timothy Garton Ash

Dovremmo pensare con sollievo a ciò che non è accaduto – o non ancora e quanto meno non nella generalità dei casi. Fatta eccezione per i partiti neofascisti come Alba Dorata in Grecia, la rabbia europea non si è rivolta contro gli immigrati, le minoranze o ipotetiche quinte colonne. I tedeschi non danno la colpa dei loro guai agli ebrei erranti, ai musulmani o ai massoni, bensì ai greci inetti. I greci non danno la colpa dei loro guai agli ebrei erranti, ai musulmani o ai massoni: accusano i tedeschi spietati. Comunque la situazione è maledettamente rischiosa. Il 2013 non è il 1913, su questo non c’è dubbio. La Germania potrà anche dettar legge nell’eurozona, ma non ha mai cercato questo posto al sole. Ai tedeschi non è mai stato chiesto di scegliere se abbandonare o meno il marco – avrebbero detto no – e un tedesco su tre oggi dichiara di voler tornare al marco. Lo dice senza capire che una scelta del genere è contraria al suo interesse nazionale, ma questa è un’altra …

"L’onorevole Lombardi e la cuoca di Lenin", di Angelo Baglioni e Tito Boeri

Il decreto per sanare i debiti della pubblica amministrazione con le imprese ha suscitato lo sdegno della capogruppo alla Camera del M5S. Chi vorrebbe essere esempio di rinnovamento non si è documentato e mostra presunzione nell’affrontare un problema dalla cui soluzione dipendono migliaia di posti di lavoro. LE BANCHE E I DEBITI DELLA PA Il termine “porcata” era stato sin qui riservato al nostro sistema elettorale. Da ieri è stato inopinatamente esteso al tardivo tentativo operato dal nostro Governo di saldare i debiti della pubblica amministrazione verso le imprese. La capogruppo alla Camera del M5S, Roberta Lombardi, ha urlato dal sito di Beppe Grillo e in un video la sua indignata opposizione alla “porcata di fine legislatura” e alla formazione della commissione parlamentare speciale per l’esame del provvedimento: 1) “I cittadini prendono un impegno per 40 miliardi di debito pubblico, di cui una parte (nessuno sa quanta) andrà direttamente alle banche e da questa generosa, ennesima, regalìa ci si aspetta che subito erogheranno prestiti e finanziamenti alle Pmi italiane”. 2) “Con questo decreto legge […] …