"Intervento pubblico essenziale per l'equilibrio", di Daniele Checchi
Il mondo sviluppato sembra accorgersi con sorpresa che lo sviluppo turbolento del ventennio precedente la crisi del 2007 ha allargato i divari di reddito all’interno dei paesi: basti ricordare che la quota di reddito guadagnata dall’1% più ricco è cresciuta sistematicamente in tutti i paesi dell’area sviluppata (in Italia dal 6% del 1984 al 9% del 2004, negli Stati Uniti dal 9% al 16% nello stesso periodo). La ricerca accademica (ivi compreso il progetto Gini) si è pertanto interrogata sulle cause di questo aumento della diseguaglianza e delle connessioni col funzionamento delle dinamiche sociali e politiche all’interno dei diversi paesi. Tra le cause l’attenzione si è focalizzata sulla formazione scolastica da un lato e sul funzionamento del mercato del lavoro dall’altro. Il generalizzato conseguimento di istruzione secondaria, accompagnato dall’innalzamento della frequenza universitaria, ha prodotto una riduzione della diseguaglianza misurata in termini di credenziali educative, cui però non si è accompagnato un parallelo declino della diseguaglianza misurato in termini di qualità della formazione ottenuta. Paesi caratterizzati da sistemi scolastici poco omogenei (sia territorialmente sia curricularmente, come …