“L’arma del lavoro contro la recessione”, di Ronny Mazzocchi
Alcuni mesi fa il Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni affermò che la crisi degli ultimi cinque anni è addirittura peggiore di quella del 1929. Non è questa la sede più appropriata per stilare una classifica delle varie crisi che si sono succedute nell’ultimo secolo e mezzo nel mondo occidentale. Tuttavia già il fatto che si sia potuto ripetere un episodio anche solo lontanamente paragonabile a quella che è passata alla storia come il più grave crisi del XX secolo dovrebbe essere sufficiente a mettere in discussione quei paradigmi teorici tutt’ora dominanti che considerano il capitalismo un regime economico e di produzione sostanzialmente stabile e quindi non bisognoso di essere controllato, vincolato e guidato. Ma purtroppo c’è di peggio. Lo storico dell’economia Robert Skidelsky, noto soprattutto per essere il biografo di Keynes, scrisse nel 1967 un agile volumetto dal titolo «Politicians and the Slump» in cui raccontò con grande abilità narrativa e con dovizia di particolari l’esperienza del governo laburista inglese del 1929-31 alle prese con la Grande Depressione. A rileggerlo oggi si ritrovano …