Tutti gli articoli relativi a: economia

“La grande fatica delle famiglie. Raddoppiano i poveri”, di Laura Mattucci

La crisi resta grave per quasi tutti gli italiani (il 91%), e uscirne continua a sembrare un miraggio lontano almeno altri 3-4 anni. In altri termini, gli italiani si aspettano di tornare ai livelli pre-crisi soltanto dopo il 2016-2017. È la conferma di un Paese sfiduciato, impaurito, impoverito, quella che emerge dall’indagine Acri-Ipsos, in occasione della 89esima Giornata mondiale del Risparmio 2013, cui si uniscono anche i dati riportati dal presidente dell’Istat Antonio Go- lini. Che non lasciano molti margini interpretativi: la recessione ha causato gravi conseguenze sull’intensità del disagio economico, e dal 2007 al 2012 il numero di persone in povertà assoluta è raddoppiato da 2,4 a 4,8 milioni. Quasi la metà risiedono al sud (erano un milione 828mila nel 2011) e, di questi, più di 1 milione sono minori, con un’incidenza salita in un anno dal 7 al 10,3%. Tra l’al- tro, secondo i calcoli Istat saranno le famiglie con meno difficoltà a beneficiare di più degli sconti sul cuneo fiscale, perché ci sono più occupati per nucleo. CULTURA DEL RISPARMIO Il 65% …

“Il valore dell’equità”, di Luca Landò

Ho visto un film. E chi se ne frega, direte voi. Vero, se non fosse che il regista è Robert Reichm ex ministro del Lavoro di Clinton e oggi professore di Economia a Berkeley. Si intitola «Inequality for all» (diseguaglianza per tutti) ed è nelle sale americane dal 29 settembre. Avete letto bene: nei cinema di quello strano Paese proiettano una pellicola che parla di economia e di società, di politica insomma. La tecnica è quella di Michael Moore, con l’autore che gira per gli States a mostrare quello che non va dal punto di vista sociale. Cammina per Wall Street, passa sotto i grandi palazzi del potere che conta, quello economico, mostra tabelle e grafici, va nei sobborghi e nelle periferie, entra negli ospedali pubblici e nelle scuole statali, che non sono la stessa cosa delle cliniche private e dei licei più esclusivi. E’ un film di denuncia, ma anche di proposta. Perchè il messaggio è chiaro: siamo il Paese più ricco del mondo, dice Reich, ma questa ricchezza è nelle mani di pochi, …

“Il nuovo lavoro dell’Occidente”, di Robert B. Reich

Negli Stati Uniti e in altre economie avanzate, la percentuale di pil che va ai salari continua a contrarsi, mentre la fetta che va ai profitti aumenta. Quasi tutti i guadagni economici realizzati in America dalla fine della crisi sono andati all’1% più ricco della popolazione, che possiede il grosso degli asset finanziari, mentre il 90% meno abbiente si è ulteriormente impoverito. I singoli stati dell’Unione si sono a loro volta gettati nella mischia, cercando di attrarre investimenti e posti di lavoro – spesso a spese degli stati vicini – con tasse minime, alti sussidi, normative leggere e bassi salari . Questo, tuttavia, non è un destino ineluttabile. Le nazioni (America inclusa) hanno la possibilità di recuperare un po’ di potere contrattuale rispetto al capitale globale, per esempio rifiutando il gioco al massacro reciproco e unendo invece le forze per fissare requisiti comuni di accesso ai propri mercati. Dopo tutto, il capitale transnazionale dipende dai consumatori e l’accesso a grandi mercati – come gli Stati Uniti e l’Unione Europea – è essenziale alle multinazionali per …

“L’Italia non è più tra gli 8 Grandi superata nel Pil anche dalla Russia entro 5 anni fuori dalla top ten”, di Federico Fubini

Quando nel 2014 l’Italia farà un altro turno di presidenza dell’Unione europea, continuerà a partecipare al G8 con una piccola differenza: per dimensioni dell’economia, non sarà più fra i primi otto. Dopo la Cina nel 2000 e il Brasile nel 2010, quest’anno la Russia sta compiendo ufficialmente il sorpasso. L’Italia scivola al nono posto per Prodotto interno lordo (Pil), partecipe del G8 per lignaggio politico ma fuori per dimensioni del fatturato, peso economico e capacità di proiettarlo nel mondo. Non è chiaro che valore abbia oggi un club dei “grandi” che esclude una democrazia come il Brasile e tiene dentro Paesi più piccoli, solo perché sono di sviluppo più antico. Forse è qui la radice di quello che il politologo americano Ian Bremmer chiama il mondo del G-zero, un pianeta senza leadership. Certo il riallineamento non si ferma qui: alle tendenze attuali fra non oltre cinque anni l’Italia sarà fuori anche dai primi dieci, scavalcata da Canada e India e relegata all’undicesimo posto; quello per il quale oggi competono Spagna e Corea del Sud. Forse …

«Made in», stavolta Italia batte Germania, di Adriana Cerretelli

Ci hanno provato fino all’ultimo i tedeschi a ottenere ancora una volta all’Europarlamento partita vinta per plasmare a modo loro la legislazione industriale europea. Ci hanno provato anche ieri a Bruxelles, convinti che ce l’avrebbero fatta, come era accaduto soltanto qualche giorno fa con l’auto, quando sono riusciti a imporre all’intero settore europeo limiti di riduzione delle emissioni di Co2 con uno spregiudicato sistema di crediti, a esatta immagine e somiglianza degli interessi di Bmw e Daimler. Che non a caso hanno poi generosamente ricompensato il partito di Angela Merkel, la quale nei mesi scorsi si era spesa in prima persona per tirare acqua al loro mulino. Sulla nuova legislazione europea a tutela dei consumatori anche attraverso una più stretta sorveglianza sulla sicurezza di tutti i prodotti in commercio, compresi quelli importati, invece no. È stata l’Italia, insieme a Francia, Spagna e a un nutrito gruppo di Paesi, compresa la nordica Danimarca, ad avere la meglio. E non per il rotto della cuffia ma con numeri decisamente convincenti. Il vecchio cavallo di battaglia italiano, quello …

“Economia, Nobel bifronte”, di Ronny Mazzocchi

L’economia si conferma l’unica disciplina in cui due persone possono dividere un premio Nobel dicendo cose opposte. È successo già nel 1974 con Friedrich Von Hayek, un ostinato antisocialista e liberista convinto. Il quale si ritrovò sul palco dell’Accademia di Svezia in compagnia di Gunnar Myrdal, che oltre ad essere un brillante economista era stato anche ministro del partito socialdemocratico svedese. Stavolta ad essere premiati a Stoccolma da Re Gustavo per i loro studi sull’andamento del prezzo delle azioni saranno tre prestigiosi economisti americani: Roger Fama, Lars Peter Hansen e Robert Shiller. Se nessuno ha da eccepire sulla qualità dei lavori dei tre premiati, qualche commento in più si può fare sulla curiosa accoppiata fra Fama e Schiller. Il primo è stato il pioniere di quella che è tradizionalmente conosciuta come la teoria dei mercati finanziari perfetti. Il secondo è invece noto soprattutto come uno dei suoi più famosi e brillanti critici. Nei suoi lavori più noti, Fama sostiene che i mercati finanziari generano sempre prezzi giusti, tenendo conto di tutte le informazioni disponibili. Il …

“I numeri della disoccupazione record”, di Marco Ventimiglia

Applicare la proprietà transitiva in campo economico può a volte risultare fuorviante. Ma il timore è che non lo sia affatto ragionando su quanto comunicato ieri dal Fondo monetario internazionale all’interno del suo World Economic Outlook. Da un lato, infatti, l’istituto di Washington ritiene che il principale rischio mondiale a breve termine consiste nella difficoltosa ripresa economica «dovuta agli aggiustamenti fiscali e ai passi indietro sul fronte delle politiche da adottare in un’area euro finanziariamente frammentata». Dall’altro lato l’Fmi individua l’Italia come la grande nazione messo peggio nel Vecchio Continente, con relative pessime performance in fatto di Pil e, soprattutto, andamento della disoccupazione. Insomma, la proprietà transitiva indica proprio il nostro Paese come uno dei maggiori punti interrogativi sulla strada che porta verso l’agognata ripresa globale. C’è poco da sorridere, anche perché l’Istat, sempre ieri, ha sfornato una serie di dati che certificano ancora una volta l’entità della crisi, con la pressione fiscale salita alle stelle ed il crollo del potere d’acquisto delle famiglie. CIFRE DRAMMATICHE In particolare, secondo i dati in possesso del Fondo …