Tutti gli articoli relativi a: economia

"Il gran menu della camorra e gli occhi chiusi dello Stato", di Roberto Saviano

Immaginate di essere turisti a Roma, di andare in un bel ristorante, magari da ‘Zio Ciro’, vicino piazza Navona. Un ristorante che ha una buona presentazione sul web e una buona reputazione culinaria. E poi immaginate nel pomeriggio di entrare in una gelateria, magari proprio da ‘Ciucculà’, vicino al Pantheon. E infine, di andare a riposare prendendo in affitto una camera a Piazza di Spagna, nel cuore più prestigioso della capitale. Immaginate di andare proprio lì, al numero 33, e di usufruire dei servizi dalla società ‘Spagna Suite’ (poi ceduta). Ecco, in ogni vostro singolo passaggio, avreste avuto a che fare con capitali di camorra. Non ve ne sareste accorti, perché le persone che avrete incontrato in tutte queste attività sono lavoratori perbene, e loro stessi (in molti casi) non immaginano chi siano i loro superiori. Oppure il vostro percorso avrebbe potuto essere diverso. Potreste aver scelto una pizzeria, sempre della catena Zio Ciro, ma questa volta a Sant’Apollinare, magari proprio dopo aver visitato la chiesa. Oppure una vecchia osteria, «L’Osteria della vite» o il …

"Cassa integrazione, è record", di Marco Ventimiglia

L’anno appena concluso, che di buono ha portato ben poco, invece si segnala per una ben triste caratteristica, quello del peso della cassa integrazione. Infatti, quando si parla di miliardi, quasi sempre segue la parola euro, e di solito non è un bel sentire, con cifre che identificano il disavanzo dello Stato piuttosto che altri deficit di grande rilevanza. Ma se i miliardi sono relativi alle ore di cig, come ha dato conto ieri la Cgil, allora i numeri diventano ancor più drammatici. Oltre 515mila lavoratori relegati per l’intero 2013 in cassa integrazione a zero ore, in ragione di 1.075 milioni di ore di cig, richieste e autorizzate lo scorso anno, ovvero il terzo peggior risultato degli ultimi quattro. Ed ancora, un ammontare che porta il totale di ore che i lavoratori hanno trascorso in cig negli ultimi sei anni di crisi economica, a partire cioè dal 2008, a più di 5,4 miliardi. Questo ed altro, in tema di ricorso alla cassa integrazione, viene certificato da parte dell’Osservatorio Cig della Cgil nazionale nel suo rapporto …

"Una corsa a ostacoli", di Massimo Riva

La partita dell’Imu è nata già male sotto l’impronta del cinico populismo berlusconiano di chi ha preteso di privilegiare la detassazione delle rendite immobiliari rispetto ai prelievi sui redditi da lavoro, fonte primaria per il sostegno della crescita economica. Poi è stata gestita per nove lunghi mesi nei modi peggiori lanciando quasi ogni giorno al Paese messaggi opachi, incoerenti, contraddittori in un balletto di va e vieni sulle effettive intenzioni del governo che ha oscurato agli occhi dei cittadini anche il senso di ciò che stava accadendo. Ora, infine, in un crescendo farsesco di cifre e date fatte danzare nell’aria, i malcapitati contribuenti si trovano vittime di una situazione che è generoso definire paradossale. Sanno che devono comunque pagare un balzello residuo, sanno che devono farlo presto ovvero entro la prossima settimana. E, però, ignorano quanto ciascuno dovrà versare all’erario perché la formula di calcolo indicata dal governo è un enigma risolvibile soltanto da chi dispone di informazioni precise e aggiornate sulle delibere assunte in proposito dai singoli comuni di residenza. I quali, per la …

«L'Emilia sia da esempio per il Paese», di Ilaria Vesentini

Una palestra che sembra un covone di fieno e diventa faro che illumina la notte nella campagna ferrarese. Residenze protette nel Modenese che con i loro muri bianchi a gelosia richiamano i fienili archetipo dei film di Don Camillo e Peppone. Una casa della musica nel Bolognese che ricorda un alveare in cui nove bolle-favo in legno diventano salette acustiche per i bambini delle scuole. Sono sti tre progetti-plastici presentati ieri in viale dell’Astronomia a Roma che entro il prossimo anno diventeranno cinque innovative opere architettoniche a disposizione delle comunità emiliane terremotate, grazie ai 7,766 milioni di euro raccolti dal fondo di solidarietà interconfederale di Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e Confservizi per aiutare la ricostruzione post sisma. «Un fondo partito il 30 maggio 2012, il giorno dopo la seconda scossa, e chiuso a metà 2013 che ha raccolto una cifra andata ben oltre le nostre aspettative – dice il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi – e che conferma la solidarietà e la comunanza di intenti tra imprese e lavoratori in questo Paese. Un’unitarietà, una coesione …

"Prezzi e redditi ancora in picchiata in Europa è l’Italia a rischiare di più", di Federico Fubini

Certi scorci del panorama urbano a volte possono lasciare una sensazione di déjà vu che gela il sangue. L’altro giorno un bar della Garbatella, a Roma, ha messo fuori un cartello: abbonamenti da 15 euro per dieci cappuccini e cornetti. Prezzi quasi dimezzati per una colazione. Nel 1934, anche Mussolini annunciò una decisione che oggi suona curiosamente simile: decretò che i commercianti che non avessero ridotto i prezzi sarebbero stati espulsi dal partito fascista. Quando la grande depressione iniziò a mordere in Italia nel 1930, il duce impose un taglio ai salari del 12% lasciando sperare che sarebbe stato l’ultimo. Nel gennaio del ‘32 i disoccupati erano 640 mila, un anno dopo erano raddoppiati. Nel ‘34 il fascismo impose una nuova riduzione di tutte le remunerazioni, quando ormai il prezzo dell’abbigliamento o della spesa al mercato erano dimezzati o quasi. Prezzi e redditi si stavano avvitando, gli uni all’inseguimento circolare degli altri. Solo i debiti continuavano a salire per effetto dei tassi d’interesse, fino a quando il regime decise ciò che allora fu definito «ammortamento» …

"La lezione americana sulla crisi dell’auto", di Barbara Spinelli

Quando le crisi sono devastanti non si può fare a meno dello Stato, perché solo quest’ultimo è in grado di metter fine alla devastazione, solo il pubblico sa scommettere sul futuro senza pretendere l’immediato profitto cercato da cerchie sempre più ristrette di privati. Parlando con Ezio Mauro, nell’intervista del 10 gennaio, Sergio Marchionne dice questo, in sostanza, e l’ammissione è importante. Lo dice raccontando una storia di successo — la fusione tra Fiat e Chrysler — e tutte le fiabe sul mercato che guarisce senza Stato si sbriciolano. Senza quasi accorgersene, l’amministratore delegato ridipinge anche l’immagine di se stesso: la figura thatcheriana dell’imprenditore che sfianca i sindacati più resistenti, promettendo un capitalismo che distruggendo crea, e poco importa se la società si disintegra. Si sbriciola anche quest’illusione, se c’è stata. Le Grandi Depressioni non sono redentrici; la Fabbrica Italia su cui giurò nell’estate 2012 è fallita. La frase chiave nella narrazione di Marchionne mi è parsa la seguente: «La nostra fortuna è stata di poter trattare direttamente con il Tesoro (americano), con la task force …

"La scommessa sull’economia", di Stefano Lepri

Tra gli incubi dei tedeschi sull’Europa, una crisi della Francia era il peggiore. Sarebbe stata brusca, con effetto di valanga, e nemmeno la Germania avrebbe avuto le forze per frenarla. Solo il solido legame politico tra i due Paesi, che regalava a Parigi una fiducia salda dei mercati, ha concesso alla sinistra francese questo lungo anno e mezzo di tempo, dopo il ritorno al potere, per chiarirsi le idee su come governare. Non a caso ieri François Hollande, nell’annunciare (senza riconoscerla nei termini) la svolta liberale del suo socialismo, ha anche puntato tutte le sue carte sull’intesa con Berlino. C’è ora un motivo sostanziale per riavvicinare le due economie principali dell’euro: una maggiore omogeneità di politiche interne, la Germania un po’ spostata a sinistra dalla grande coalizione, la Francia convintasi a lasciare illusioni annose di rilancio fatto in casa. La novità pesa anche da noi. Non solo a sinistra molti hanno finora sostenuto che avremmo dovuto fare come la Francia, ossia forzare la mano al massimo per allentare le regole di bilancio europee, usare la …