Tutti gli articoli relativi a: economia

«Gli evasori hanno i giorni contati», di Sergio Bocconi

«L’accordo complessivo fra Italia e Svizzera può essere raggiunto entro maggio». Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha appena terminato il pranzo di lavoro con la «collega» elvetica Eveline Widmer-Schlumpf e alla stampa dichiara che il negoziato fra i due Paesi in materia finanziaria e fiscale va avanti. L’auspicio è che si concluda «in vista della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano», in calendario appunto per il 20 e 21 maggio. L’incontro bilaterale fra i due responsabili delle Finanze si è tenuto poco prima dell’avvio del secondo «Forum per il dialogo fra la Svizzera e l’Italia» che si concluderà oggi nel corso del quale fra gli operatori sono emersi tra l’altro dubbi e perplessità sui nodi ancora da sciogliere. Saccomanni, intervenuto insieme al presidente della Confederazione svizzera Didier Burkhalter in apertura dei lavori, ha sottolineato di aver informato il consigliere federale «dell’approvazione venerdì scorso da parte del governo italiano del decreto legge sulla “voluntary disclosure”, cioè l’autodenuncia di redditi e capitali non dichiarati detenuti all’estero. Un «pacchetto di misure strumentale alla definizione dell’accordo con la …

"Fiat se ne va, ci lascia la cassa integrazione", di Giuseppe Vespo

Torino, 11 luglio 1899 29 gennaio 2014. Dopo 115 anni il marchio Fiat va in pensione. «Inizia un nuovo capitolo della nostra storia», dice John Elkann. Che non verrà più scritta sotto la Mole. Fca Fiat Chrysler Automobiles sarà una società di diritto olandese con sede fiscale in Gran Bretagna, quotata in Borsa a New York e a Milano. La rivoluzione sarà completa entro la fine dell’anno, mentre a maggio verrà presentato un piano strategico di lungo termine alla comunità finanziaria. È quanto ha deciso ieri il cda di Fiat Spa, l’ultimo del gruppo così come si conosceva fino a oggi. L’organizzazione resterà la stessa, dice l’azienda, divisa in «quattro regioni operative. Tutte le attività che confluiranno in Fca proseguiranno la propria missione, compresi naturalmente gli impianti produttivi in Italia e nel resto del mondo, e non ci sarà nessun impatto sui livelli occupazionali». Possono dunque stare tranquilli sindacati e operai, tra i quali i circa tremila cassintegrati (su cinquemila) di Mirafiori e i lavoratori di Cassino, che aspettano nuovi modelli da produrre? «Abbiamo lavorato …

"Il divario tra poveri e ricchi è la nuova sfida. Guerra alle diseguaglianze" di Maurizio Franzini

Obama ha pronunciato ieri il suo sesto (o quinto, contando solo quelli ufficiali) discorso sullo Stato dell’Unione. Per alcuni si tratta di un evento rituale, ma quest’anno il discorso potrebbe marcare una svolta politica e non soltanto per gli Stati Uniti. Poche settimane fa Obama ha definito la disuguaglianza economica la «questione decisiva del nostro tempo» e gli ulteriori dati di cui siamo venuti a conoscenza nel frattempo rafforzano questa valutazione, non soltanto per gli Stati Uniti. Non sorprende, quindi, che, secondo le anticipazioni della Casa Bianca, la disuguaglianza sia diventato uno dei temi centrali del discorso e, soprattutto, che Obama abbia deciso di non limitarsi a denunciare il fenomeno e di proporre alcune concrete misure. La più concreta di queste misure sarebbe l’innalzamento del salario orario minimo da 7,25 a 10,10 dollari e il suo adeguamento automatico con l’inflazione. Di elevare il salario minimo si è discusso e si discute anche in Europa. Si può ricordare, ad esempio, la decisione presa in Germania per iniziativa dei socialdemocratici e la discussione che si sta svolgendo …

"Diseguaglianze il vero male", di Nicola Cacace

Dopo Davos che ha riscoperto il disvalore economico delle diseguaglianze, dopo i Nobel Stiglitz e Krugman, dopo il Fondo monetario internazionale è la volta di Bankitalia a ricordarci con lo «Studio sulla ricchezza delle famiglie», che l’Italia è al vertice delle classifiche mondiali per ineguale distribuzione della ricchezza. La Banca d’Italia ci dice che il nostro è un Paese ricco, anzi che gli italiani sono un popolo ricco con quasi 9mila miliardi di ricchezza, più di 6 volte il Pil, ma che questa ricchezza è altamente concentrata, essendo il 47% nelle mani di poco più di 2 milioni di famiglie su 24 milioni, mentre la metà del popolo, 12 milioni di famiglie ha meno del 10% della ricchezza totale e vive con redditi inferiori a 2mila euro al mese. Non sono dati nuovi, sono dati ignorati dai politici, che peggiorano dopo anni di crisi dura, con redditi personali calati di 7 punti solo negli ultimi tre anni, dati che non ve- do alla ribalta del dibattito politico, Jobs act incluso. Le diseguaglianze, da anni attaccate …

"Sempre più poveri uno su sei vive con meno di 640 euro", di Elena Polidori

L’indagine biennale della Banca d’Italia sui bilanci delle famiglie italiane nel 2012 contiene almeno tre notizie preoccupanti. La prima dice che i ricchi sono sempre più ricchi e che il 10% possiede il 46,6% del patrimonio totale. La seconda notizia è un allarme povert à: la metà delle famiglie vive con circa 2.000 euro al mese. La terza: c’è un «sorpasso» del reddito degli anziani su quello dei giovani, sceso negli ultimi vent’anni di 15 punti. L’indagine, che è parte di un più ampio progetto Ue, è svolta su un campione di 8 mila famiglie, cioè circa 22 mila individui, intervistati durante i primi sei mesi del 2013, quando la congiuntura era davvero brutta. I suoi autori precisano quindi che risente del «clima» che si respirava in quel periodo. E tuttavia, i dati di fondo confermano che la crisi picchia e ha picchiato duro. In sintesi: tra il 2010 e il 2012 il reddito familiare medio in termini nominali è diminuito del 7,3%, mentre la ricchezza media del 6,9%. La «soglia di povertà» è calcolata …

Il «salario minimo» fa bene al lavoro, di Fabrizio Galimberti

Bisognerebbe pagare a chi lavora almeno un salario minimo? Ci dovrebbe essere una cifra – che so, 5 euro all’ora – al di sotto della quale sarebbe illegale pagare un lavoratore? Suppongo che voi, pensando al vostro futuro di lavoratori, non avreste dubbi a dire di sì: non vogliamo essere sfruttati, ci dovrebbero dare almeno x euro… Ed è giusto che lo Stato, in una situazione in cui il potere negoziale dei datori di lavoro è superiore a quello dei lavoratori (vista la crisi che c’è in giro), si preoccupi di piantare un paletto per stabilire un livello di compenso al di sotto del quale non è giusto andare. Sì, ma… Gli economisti, come il Grillo parlante, hanno l’abitudine di fare obiezioni anche a cose che sembrano giuste. E la prima obiezione che farebbero è questa: se si introduce un salario minimo si perdono posti di lavoro. Perché si perdono? Basta tornare alla legge della domanda e dell’offerta. Supponiamo che voi abbiate una bancarella al mercato e vogliate vender patate. Se mettete un cartellino di …

"Finti poveri e invalidi Stato truffato per 5 mld", di Giulia Pilla

Peculato, malversazione, abuso d’ufficio, concussione, corruzione. E poi sprechi e truffe firmate da falsi invalidi e fin- ti poveri. Tutto a danno della pubblica amministrazione, che poi è la collettività, per un ammontare di 5 miliardi l’anno. Solo un paio di giorni fa le immagini degli italiani in coda per pagare il saldo di tasse nella confusione generata dal ritocco delle aliquote tutte rialzate nella necessità di rimpinguare le casse statali e far fronte alla spesa pubblica. Da quelle stesse casse una parte d’Italia attinge in modo improprio. In pratica ruba. La Guardia di Finanza ha segnalato 19mila responsabili, smascherato oltre 3.400 finti poveri e 389 falsi invalidi nell’ambito «dell’azione a tutela dell’economia e dei cittadini onesti» che, precisa, non è fatta soltanto di lotta all’evasione fiscale – altro diffusissima piaga – ma anche contrastando gli illeciti «che minaccia- no l’integrità delle risorse pubbliche». Di qui l’intervento delle Fiamme Gialle per reprimere le frodi e la cattiva gestione delle «uscite» dal bilancio nazionale, da quelli locali e anche da quelli comunitari. Episodi indigesti per chi …