Tutti gli articoli relativi a: economia

L’Italia contro le agenzie di rating “Non valutato il patrimonio artistico”, da www.lastampa.it

Il Financial Times: la Corte dei conti citerà le maggiori agenzie di rating, S&P, Moody’s e Fitch per il downgrade del 2011 e chiederà danni per 234 miliardi. Ma il procuratore smentisce: l’inchiesta c’è, ma nessuna citazione in giudizio La Corte dei conti avrebbe le tre maggiori agenzie di rating internazionali, S&P, Moody’s e Fitch per il downgrade dell’Italia del 2011 e chiede danni per 234 miliardi di euro. È quanto riportava, ieri sera l’edizione online del Financial Times, ripresa da alcuni giornali italiani. Secondo quanto scrive il quotidiano britannico nell’atto di citazione che Standard & Poor ha detto di aver ricevuto i magistrati contabili avrebbero sottolineato l’errore fatto dalle agenzie nel non tenere conto dell’«alto valore del patrimonio storico, culturale e artistico del nostro paese che universalmente riconosciuto rappresenta la base della sua forza economica». Il procuratore regionale della Corte dei Conti del Lazio Raffaele De Dominicis smentisce però la notizia diffusa dal «Financial Times» secondo cui «ci sarebbe stata emissione di citazione in giudizio contro le agenzie di rating S&P, Moody’s e Fitch». …

"Quel tesoro sequestrato alla mafia che nessuno riesce a utilizzare", di Francesco Viviano e Alessandro Ziniti

C’è un tesoro dimenticato nelle mani di Equitalia. Due miliardi e passa di euro. Soldi sporchi di sangue e di affari, soldi sottratti alle mafie e al ma-laffare, ma anche soldi “negati” a chi, per mancanza di fondi, non riesce a garantire giustizia e sicurezza. «MI RISULTA che nel Fondo unitario per la giustizia ci sia un miliardo di euro in contanti ed un altro miliardo in titoli ed assicurazioni », dice il prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati. «Come mai non vengono assegnati al ministero dell’Interno che ha difficoltà persino a pagare la benzina per le volanti o per chi cerca i latitanti? Avevo proposto che i fondi fossero utilizzati per la fiscalità di vantaggio per le aziende confiscate che ogni giorno rischiano di chiudere ma non ho mai avuto risposte». Equitalia non sa esattamente quanto ha in cassa (i dati sono fermi al 2012), sa solo che in quattro anni, dal 2008 (quando è stato istituito il Fug) al 2012, tra soldi contanti e titoli riscossi confiscati, sono stati …

"C’era una volta anche l’Authority", di Gian Antonio Stella

E due. Dopo papa Francesco, durissimo coi «devoti della dea tangente», anche l’Europa dice che da noi girano troppe mazzette: 60 miliardi di euro. Non c’è Paese che possa sopravvivere con un carico simile sulla groppa e una reputazione in pezzi come la nostra. L’Authority che ha cambiato tre nomi ma non ha né poteri né presidente. Chiesta dall’Europa nel ‘99, si chiamava Civit, ora Anac. Risultati? Nessuno Il 97% dei cittadini (21 punti più della media europea) è convinto che la bustarella dilaghi. E Bruxelles ci chiede: che fine ha fatto l’Authority contro la corruzione? Il primo rapporto della Commissione anticorruzione, diffuso ieri dal commissario agli affari interni Cecilia Malmström, dice che certo, «in Europa non ci sono aree non affette da corruzione. Prendiamo atto dei progressi fatti e delle buone pratiche, ma i risultati raggiunti sono insufficienti e questo vale per tutti gli Stati membri». Mai accontentarsi. Ma certo le condizioni dell’Italia, rispetto agli altri, è pesante. Basti dire che su quei 120 miliardi di euro di corruzione stimati dalla Ue, la metà …

"Più tasse e meno reddito. La crisi colpisce le famiglie", di Laura Matteucci

Confcommercio: in sei anni svaniti 18mila euro di ricchezza a testa. Ma il governo contesta i dati sul fisco L’Istat: disponibilità in calo in tutto il Paese MILANO Sale a 4,6 miliardi, dagli iniziali 1,6, l’aumento delle entrate da tassazione nel periodo 2014-2016 previste dalla legge di Stabilità. Solo per quest’anno si è arrivati a più di 2,1 miliardi rispetto ad una previsione di 973 milioni, e per l’anno prossimo si passa a 639 milioni da quella che inizialmente doveva essere una riduzione del carico per 496 milioni. Confcommercio punta il dito contro le nuove tasse che, questo il ragionamento, andranno ad aggravare la situazione delle famiglie già impoverite dalla crisi (negli ultimi sei anni il reddito pro capite si è ridotto del 13%, tornando ai livelli del 2002, e si è persa ricchezza netta per 18mila euro a testa), e quindi dei consumi, che solo nel 2012 sono calati del 4,2%. Ma proprio sul peso del fisco interviene in serata Palazzo Chigi con una nota dal sapore di una secca precisazione. Famiglie e imprese …

"Una zavorra per l’Italia", di Ruggero Paladini

Da soli valiamo quanto tutti gli altri paesi della Ue. Purtroppo però non si parla di un risultato positivo, ma di uno molto negativo: nel nostro Paese il flusso connesso alla corruzione si aggirerebbe sui 60 miliardi. Così afferma il rapporto annuale presentato ieri dalla Commissione al Parlamento ed al Consiglio europei. La cifra in effetti era circolata un paio di anni fa; nella relazione della Corte dei Conti, per l’apertura dell’anno giudiziario, si citava il dato del Servizio Anticorruzione e Trasparenza del Dipartimento della Funzione Pubblica (SAeT), e si esprimevano delle riserve. L’argomento è infatti proprio quello del peso, ritenuto eccessivo, che la corruzione italiana verrebbe ad avere sui 120 miliardi stimati a livello europeo: «(s)e l’entità monetizzata della corruzione annuale in Italia è stata correttamente stimata in 60 miliardi….rispetto a quanto rilevato dalla Commissione Ue l’Italia deterrebbe il 50% dell’intero giro economico della corruzione in Europa!». La stima dei 60 miliardi italici è eccessiva, o quella dei 120 europei è troppo bassa? È chiaro che nel caso della corruzione le stime sono ancora …

"Una via d’uscita alle debolezze del nostro Paese", di Mario Deaglio

Se tutto va bene, Alitalia troverà in Etihad, la linea aerea di Abu Dhabi, un «partner dominante» (qualcuno potrebbe dire un «partner padrone») migliore di Air France. E questo, prima di tutto, per un motivo geografico, o, se si preferisce, geo-economico: le rotte servite da Alitalia sono relativamente ben integrabili con la rete di collegamenti aerei internazionali che Etihad sta tessendo da Abu Dhabi, assai più difficili da conciliare con la rete che Air France ha già tessuto da Parigi. Di qui si può trarre un’importante, anche se paradossale, conclusione: la linea aerea italiana salverà, almeno in parte, la propria italianità, e quindi potrà continuare ad assicurare all’Italia collegamenti a livello mondiale, unicamente diventando non solo meno italiana ma anche meno europea. L’insufficienza di soluzioni nazionali e la scelta tra soluzioni europee e soluzioni mondiali, tra sopravvivenza e indipendenza, non è un problema isolato di Alitalia. L’ex compagnia di bandiera è, in un certo senso, emblematica di quanto sta succedendo al mondo delle grandi imprese italiane. Per un complesso di motivi che non è il …

"Super Bowl Italia", di Massimo Gramellini

Per qualcuno questo Buongiorno suonerà aziendalista, nazionalista e addirittura campanilista. Ma che la notte scorsa centotredici milioni di americani inchiodati con birra e patatine davanti ai televisori per il Super Bowl abbiano visto per la prima volta, in mezzo ai soliti marchi dell’economia globale, una bella cosa progettata e costruita in Italia, in uno stabilimento della mia Torino dove ancora due anni fa si produceva soltanto polvere, rappresenta un discreto contributo all’autostima. Lo spot della signora Maserati (di cui parliamo qui) avrà colpito gli americani per il messaggio: i nemici sono più grandi e più forti, ma «noi» pensiamo a lavorare sodo, fidandoci dei nostri istinti, e al momento giusto usciamo dall’ombra e attacchiamo. Agli italiani, che venti secoli di cinismo hanno reso in parte impermeabili a queste scariche di adrenalina, se non il messaggio dovrebbe interessare almeno il massaggio: al nostro orgoglio, fiaccato dalle delusioni, e alla nostra intelligenza, svilita dalle ingiustizie. Per quanto il pregiudizio non sempre corrisponda ancora al vero, nel mondo l’Italia continua a essere percepita come lo scrigno della Grande …