"Cosa rende il paesaggio un paesaggio storico", di Francesco Erbani
L’agricoltura prende in consegna il paesaggio. O, almeno, una sua parte consistente. Muove infatti i primi passi l’Osservatorio del paesaggio rurale, un organismo del ministero per le Politiche agricole che intende censire e poi salvaguardare e, semmai, recuperare, quelle porzioni di territorio che, nonostante le modifiche, conservano una serie di caratteristiche storiche, sia per l’assetto (i terrazzamenti della Costiera amalfitana o del Chianti, per esempio), sia per le pratiche di coltura (dall’uso di concimi naturali al mantenimento di diverse produzioni). L’obiettivo è di costruire un registro dei paesaggi storici, ognuno dei quali sarà certificato: questo marchio accompagnerà i prodotti, che potranno contare sulle loro qualità e anche sul valore che a essi si aggiunge perché provenienti da quel determinato paesaggio. Un paesaggio, però, che non va stravolto. Bellezza e benessere, dunque. L’Osservatorio ha indetto una prima riunione un paio di settimane fa e per prima cosa sono stati definiti i criteri perché un paesaggio possa essere inserito nel registro. Criteri molto selettivi che coinvolgono Regioni e agricoltori. Con le Regioni, inoltre, è avviato un dibattito …