Tutti gli articoli relativi a: economia

“Ma servono nuovi incentivi e riforme serie”, di Massimo Anelli e Giovanni Peri – La Repubblica 08.09.15

I numeri non sono un’opinione, anche quando si parla di flussi migratori. Al di là delle interpretazioni di questi giorni, più o meno emotive e strumentali, l’analisi dei due studiosi pubblicata oggi da Repubblica riporta l’asse su un equilibrio di cifre che potrebbe fare considerare l’emigrazione non come un’emergenza ma come una risorsa Ma servono nuovi incentivi e riforme serie Massimo Anelli e Giovanni Peri Vorremmo raccontare una storia di migranti, partendo dai dati invece che dalle immagini. Sarà meno suggestiva, ma è accurata. I dati che raccontiamo misurano flussi e caratteristiche delle persone che attraversano i confini dell’Italia. In questa storia più di 100mila persone hanno lasciato il loro paese per cercare lavoro e fortuna in un altro nel 2014: più del doppio rispetto al 2010. Di queste più della metà è tra i 25 e i 44 anni di età, il periodo più produttivo della vita lavorativa. La maggior parte sono migranti per ragioni economiche e spesso lasciano situazioni di scarse prospettive. Alcuni di loro saranno professionisti e scienziati, altri camerieri e cuochi. …

“Gli 80 euro? Spesi al supermercato”, di Stefano Gagliarducci e Luigi Guiso – Lavoce.info 05.09.15

Il “bonus Renzi” di 80 euro: forse la norma più discussa di questo governo ma, stando ai dati, la misura più efficace per il sostegno alla ripresa. Ne hanno misurato gli effetti, incrociando i dati ISTAT con quelli dell’Agenzia delle Entrate, i due economisti Luigi Guiso e Stefano Gagliarducci. Gli italiani hanno speso interamente il bonus, destinandolo soprattutto all’acquisto di beni alimentari e al pagamento delle rate del mutuo. Questi dati, oltre ad esprimere l’indice in salita dei consumi interni, rappresentano indicatori utili a supporto delle scelte di riduzione fiscale annunciate dal governo. Gli 80 euro? Spesi al supermercato Stefano Gagliarducci e Luigi Guiso I beneficiari hanno percepito il bonus da 80 euro come una misura permanente e lo hanno speso interamente. In beni alimentari, ma anche per pagare le rate del mutuo. Un provvedimento efficace per sostenere la domanda, dunque. Stessi risultati con la politica fiscale annunciata dal governo? Una misura efficace? Il taglio di imposte per 80 euro mensili a favore dei lavoratori con reddito da lavoro dipendente – noto come “bonus Renzi” …

Sisma, parlamentari Pd “Un po’ di chiarezza in tema tributi” – comunicato stampa 17.06.15

I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari provano a fare chiarezza sulle scadenze fiscali che riguardano cittadini e imprese delle zone del cratere sismico e dell’area colpita dall’alluvione. “Regna tanta confusione – spiegano – alimentata dai soliti professionisti delle chiacchiere”. Ecco la loro dichiarazione: Il decreto Enti locali varato dal Governo la settimana scorsa prende in considerazione due differenti fattispecie: la sospensione dell’Imu per gli edifici resi inagibili che riguarda tutta l’area del cratere sismico e l’istituzione delle zone franche urbane che riguarda una platea specifica di soggetti su un’area, in parte più ristretta, ma comunque diversa, rispetto a quella del cratere sismico. Possiamo, quindi, riassumere la situazione attuale in questi termini: 1) La sospensione dell’Imu per gli edifici inagibili era già prevista dalla normativa vigente fino al 30 giugno 2015 e, con il nuovo decreto, lo sarà fino al raggiungimento dell’agibilità e, comunque, entro il 31/12/2016. Non c’è quindi alcun cortocircuito di scadenze e l’unica confusione a cui assistiamo è quella delle dichiarazioni estemporanee della Lega e di altri …

“Quei “Sassi diffusi” del triangolo emiliano”, di Roberto Napoletano – Il Sole 24 Ore 14.06.15

Lunedì pomeriggio sono arrivato puntuale alle 18 per partecipare all’assemblea degli industriali, a Modena, nel cuore pulsante della manifattura del Paese. Un filmato di pochi minuti ci conduce per mano tra trattori, robotica, auto da corsa del calibro di Ferrari e Maserati, macchine per la ceramica e la “piastrella valley” di Sassuolo, la maglieria di Carpi e il biomedicale di Mirandola figlio della geniale intuizione di un farmacista che ha dato vita alla prima azienda specializzata nella produzione di apparecchi medicali per dialisi. Hanno invitato me e la squadra di inviati e corrispondenti esteri del Sole 24 Ore in collegamento da New York, Mario Platero, da Pechino, Rita Fatiguso, da Istanbul, Alberto Negri, e da Francoforte, Alessandro Merli, affamati di notizie sul mondo, il loro mercato domestico, per capire che cosa succede dentro i loro territori, in Europa e fuori, pronti a cogliere il senso dei fatti, segnali e intuizioni. La sala è gremita, nessuno si alza fino alle venti passate da un bel po’, si percepisce interesse e attenzione, li guardo tutti insieme, e …

“Gli scontri sulle cifre di un lavoro che non c’è”, di Dario Di Vico – Corriere della Sera 01.05.15

Per evitare di alimentare la confusione, la comunicazione dei dati statistici sul lavoro ha bisogno di compiere un salto di qualità e integrare le varie banche dati. Ed è importante che a proporlo nell’intervista di oggi rilasciata ad Enrico Marro sia lo stesso presidente dell’Istat, Giorgio Alleva. La richiesta di un miglioramento della comunicazione non va letta in chiave strettamente politica e quindi non va inserita nel tritacarne delle polemiche tra filogovernativi e antigovernativi. Stiamo parlando di trasparenza e correttezza nei confronti dell’opinione pubblica, per allontanare le contraddizioni e le incomprensioni a cui stiamo assistendo da troppo tempo. I dati dell’Istat si aggiungono a quelli del ministero del Lavoro e a quelli dell’Inps e tutti assieme a loro volta si sommano a quelli delle organizzazioni internazionali: il risultato è una marmellata mediatica, a sviluppo pressoché quotidiano, che finisce per confondere le idee e serve solo ad aumentare i decibel delle risse da talk show . Il caso di ieri è solo l’ultimo: mentre l’Istat rendeva noto come nel marzo 2015 il tasso di occupazione fosse …

“Primo sì alla riforma del Terzo settore. Le novità del registro unico e i criteri per ottenere l’8 per mille”, di Alessandra Arachi – Corriere della Sera 10.04.15

Primo sì alla riforma del Terzo settore. Lo ha pronunciato ieri la Camera dei deputati (297 voti a favore, 121 contrari, 50 astensioni), approvando la delega al governo per, appunto, la riforma del volontariato ma anche dell’impresa sociale e la nuova disciplina del servizio civile. Il testo deve ora andare al Senato. Undici articoli, quasi un anno di discussione in commissione: con questo provvedimento si fornisce per la prima volta la definizione giuridica di Terzo settore. Così come spiega Donata Lenzi, deputata del Pd, e relatrice a Montecitorio. Dice infatti Lenzi: «Grazie a questa riforma abbiamo organizzato un settore che era frammentato in tante legislazioni diverse e le abbiamo riunite in un codice unico. Abbiamo istituito anche un registro unico: oggi esistevano più di quindici registri per gli enti del Terzo settore (i soggetti sono 300 mila circa di cui un terzo soltanto costituito dalle associazioni sportive dilettantistiche)». Con la legge uscita dalla Camera dei deputati la prima volta si definisce anche un ambito ben preciso di ente del Terzo settore. Lasciando inalterata la massima …

“Il Mit premia le 10 aziende che «spaccano» il mercato”, di Dario De Vico – Corriere della Sera 07.04.15

Anche noi abbiamo aziende «dirompenti», capaci di rivoluzionare un mercato grazie a un’idea originale. L’edizione italiana della Mit Technology Review, fondata da Alessandro Ovi e Romano Prodi, sta per pubblicare l’elenco delle 10 aziende disruptive italiane in grado per innovazione, salto tecnologico o nuovo modello di business, di spazzare via i concorrenti. La lista è frutto di un monitoraggio che ha coinvolto associazioni, università e specialisti e che ha prodotto questi nomi: Almawave, Bio-On, Brembo, Coelux, Finceramica, Greenrail, Holostem, Horus, Sun4People e Texa. Un mix nel quale troviamo aziende medio-grandi, spin off universitari, piccole start up e persino una Onlus siciliana. Quanto alle specializzazioni la fanno da padrone le biotecnologie e l’automotive. «La differenza tra le aziende dirompenti italiane e quelle americane sta però nella dimensione. Da noi si tratta per lo più di piccole imprese, le grandi sono un’eccezione» sottolinea Ovi. L’eccezione si chiama Brembo più ST Microelectronics: dopo l’introduzione delle vetture ibride ed elettriche hanno immaginato un nuovo tipo di freno che viene gestito da un sistema di controllo elettronico e dà insieme …