Tutti gli articoli relativi a: economia

"Meno di 15mila euro per un italiano su due e 180 miliardi in mano al 5% più ricco", di Roberto Petrini

E’ l’Italia dei paradossi, delle ingiustizie e della crisi quella che disegnano le dichiarazioni dei redditi. Il paradosso: i lavoratori dipendenti guadagnerebbero, secondo i dati fiscali, più di artigiani e negozianti con ditte individuali. L’ingiustizia: il 5% dei contribuenti più ricchi guadagna quasi un quarto del reddito, il 22,7%: più di 180 miliardi. La crisi: rispetto al 2008 ci sono 350 mila lavoratori dipendenti e 32 mila imprenditori in meno. Le cifre diffuse ieri dal Dipartimento delle Finanze, relative all’anno d’imposta 2012, sono il termometro di un paese piuttosto provato, dove l’evasione fiscale non è affatto debellata e dove la ricchezza è assai mal distribuita. Complessivamente metà degli italiani guadagna meno di 15.654 mila euro lordi all’anno mentre un pugno di supericchi ha in mano un quarto del reddito. Chi guadagna di più e chi dichiara di meno. Il reddito medio dichiarato al fisco è di 19.750 euro. Chi sta sopra questo livello? Senz’altro il mondo del lavoro autonomo, professionisti, avvocati, notai, medici e commercianti, che guadagnano molto e hanno dichiarato al fisco in media …

“La Ue cambi su crescita e occupazione”, di Massimo Giannini

Voglio un’Italia che cresca di più, e in modo sostenibile. Voglio una crescita che sia molto più alta di quella che abbiamo conosciuto negli anni che hanno preceduto la Grande Crisi. E soprattutto voglio una crescita che sia ricca di lavoro, di nuova e buona occupazione, in un Paese che sia finalmente in grado di far funzionare l’economia e lo Stato in modo di gran lunga più semplice rispetto al passato. Abbiamo tre anni di tempo per cambiare l’Italia: possiamo e dobbiamo farcela». Nel solito ufficio che fu di Quintino Sella, Pier Carlo Padoan riassume così la sua «visione» dell’Italia che, renzianamente, «cambia verso». Un’Italia stretta tra i vincoli europei, «che rispetteremo tutti», e le resistenze corporative, «che non possono e non devono fermarci». Il ministro dell’Economia non nasconde le difficoltà, «che sono tante», ma si concentra sulle «opportunità», «che ci sono e vanno colte». Padoan è preoccupato dallo scossone populista che scuote l’Europa. Le elezioni europee sono a un passo, l’onda antieuropeista cresce ovunque. Come si può arginare? Come deve cambiare il paradigma europeo? …

"Emilia, sgravi fiscali per attirare le imprese", di Andrea Bonzi

Ostacoli e penali per chi delocalizza nei Paesi extraeuropei, sgravi fiscali – due anni di Irap abbonati – per chi crea lavoro con nuove imprese innovative. Oltre a sconti sul costo degli oneri di urbanizzazione per chi costruisce su zone già “compromesse”, provvedimenti contro le inadempienze e i ritardi delle Pubbliche amministrazioni, garanzie tramite Consorzi fidi e assistenza – da parte degli enti locali, ma anche dell’Università – per le aziende che decidono di fare in- vestimenti sul territorio. In sintesi, è questo il contenuto della «Legge sull’attrattività» che la Regione Emilia-Romagna licenzierà già domani in giunta e che dovrebbe essere approvata dall’Assemblea legislativa entro l’estate. SCOMMETTERE SULLA VIA EMILIA Negli ultimi mesi, la voglia di scommettere sulla via Emilia da parte delle gran- di imprese non è mancata: nel Bolognese, Philip Morris punta 500 milioni di euro per uno stabilimento da 600 posti, a regime nel 2016, Toyota studia la trasformazione in senso ecologico i carelli prodotti in Cesab e Ducati Motor investe 15 milioni nella fabbrica di Borgo Panigale; a Ferrara la Luis …

"Comuni: tasse e bilanci nel caos", di Gianni Trovati

Trentun luglio. Il Governo è pronto a un ennesimo rinvio del termine per chiudere i bilanci preventivi dei Comuni, che si portano dietro le scadenze per fissare le aliquote dei tributi locali, a partire dalla nuova Iuc con cui i contribuenti dovranno familiarizzare quest’anno. Un rinvio, del resto, che pare inevitabile perché il 30 aprile, data decisa con la proroga di un mese e mezzo fa, è apparsa fin da subito una decisione scritta sull’acqua, con quasi 4.100 Comuni al voto (la metà abbondante del totale; ci vivono 21 milioni di italiani) nelle amministrative del 25 maggio e con tutti i numeri chiave su finanza e fisco locale 2014 ancora da individuare. Ancor più dell’anno scorso, però, la catena delle proroghe può creare grossi problemi per i pagamenti di giugno: l’acconto Imu di giugno, come sempre, può basarsi sulle aliquote dell’anno scorso, mentre per la Tasi il debutto effettivo rischia di slittare all’autunno, a meno di far pagare un acconto con i parametri standard che però non prevedono detrazioni e quindi chiamerebbero alla cassa anche …

"Ricchi e poveri più lontani", di Laura Matteucci

La ripresa economica «non sarà probabilmente sufficiente » in Italia per porre fine alla profonda crisi sociale e del mercato del lavoro. C’è bisogno di investimenti per «un sistema di protezione sociale più efficace che permetta di evitare che le difficoltà economiche diventino sempre più radicate nella società». Nel rapporto annuale sugli indicatori sociali dell’Ocse, il focus sull’Italia fa emergere, ancora una volta, la gravità delle nostre difficoltà rispetto a quelle degli altri Paesi in esame. Procedere ad investimenti per un welfare più sicuro, dunque, è tra le prime raccomandazioni, per «assicurare supporto ai gruppi più vulnerabili», sostiene l’Ocse, ricordando che «da lungo tempo si dibatte in Italia di un sussidio di disoccupazione universale e di reddito minimo garantito ». Il problema è legato anche al crollo del reddito medio, quantificato in circa 2.400 euro rispetto al 2007, arrivando ad un livello di 16.200 euro pro capite nel 2012. L’Italia, questo il punto, ha sofferto più di tutti la recessione. Nello stesso tempo, infatti, nell’eurozona gli stipendi sono calati di 1.100 euro. Tanto che la …

Marianna Madia: “Subito il tetto al cumulo redditi-pensioni d’oro”, di Francesca Schianchi

Nei primi venti giorni da ministro ha scelto di non intervenire nel dibattito, anche quando è stata tirata in ballo per la sua gravidanza, rinviando il momento di dire la sua ai primi atti esecutivi del suo ministero. Così, ieri, dopo aver firmato una circolare che dà attuazione a una norma del precedente governo per cui i lavoratori pubblici non possono cumulare lavoro e pensione oltre 311 mila euro (lo stipendio del primo presidente di Cassazione), il ministro della Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Marianna Madia, ha deciso di raccontare cosa sta facendo. Partendo da un dato: che il suo primo atto sia questo, non è per niente casuale. Perché ha voluto questo come suo primo atto da ministro? «E’ una scelta politica, per segnalare una priorità: l’attenzione all’equità sociale e al tema di un’intera generazione esclusa. In un’epoca in cui oltre il 40% dei giovani non trova lavoro, un milione e mezzo di persone, tra pubblico e privato, cumula lavoro e pensione. Capisco chi ha pensioni basse, ma ritengo non sia etico quando il …

"Il modo più semplice per stimolare la crescita", di Luca Orlando

Sulla carta, tutti d’accordo. Pagare i debiti della pubblica amministrazione è una priorità per il Paese. E chi, del resto, potrebbe sostenere e argomentare una tesi contraria. Dalle parole ai fatti, tuttavia, la distanza resta spesso ampia e le amministrazioni italiane certamente non brillano nella capacità di colmare il gap. Alcuni deputati della Regione Sicilia, ad esempio, storcono il naso davanti alla possibilità di dover mettere mano al portafoglio sottoscrivendo un mutuo da un miliardo con la Cdp, argomentando che «questi soldi servirebbero per pagare le aziende del Nord». Tesi suggestiva, anche dimenticandosi delle migliaia di imprese locali che attendono da tempo immemore il saldo delle proprie fatture da parte della Regione, perché pagare i debiti – anche nei confronti delle imprese «del Nord», resta comunque un dovere, la cui declinazione geografica pare poco comprensibile. Pagare, dunque. Mettendo da parte i poteri di veto della burocrazia per allineare tutte le amministrazioni su questo obiettivo, a maggior ragione cruciale nel momento in cui per le imprese è il profilo finanziario quello più difficile da gestire. Per …