Tutti gli articoli relativi a: cultura

“25 aprile, Carpi. Adotta il pensiero di un partigiano condannato a morte”, di Antonio Ferrari – Corriere.it 25.04.15

25 aprile. L’Italia festeggia la fine dell’incubo, il ritorno alla libertà, alla democrazia e alla dignità. L’importante, anche nel momento della festa nazionale, è tuttavia non dimenticare quanto disse Bertolt Brecht: «…Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo». È poi doveroso tenere sempre presente quel passaggio tagliente dell’Ecclesiaste, attribuito a re Salomone e tratto dalla Bibbia: «Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà». Contro quel retorico «Mai più», che abbiamo ascoltato fino alla noia e che sappiamo non essere vero, esiste quindi un solo antidoto: la memoria come preziosa e quotidiana compagna che ci aiuti a combattere, anzi ci imponga di combattere l’indifferenza. Al Museo Monumento al Deportato di Carpi, in provincia di Modena, vicino al campo di concentramento di Fossoli, si celebra questo 25 aprile, settantesimo anniversario della liberazione, con un’originale iniziativa: l’invito ad adottare l’ultimo pensiero dei condannati a morte della resistenza europea. Sofferenze, coraggio, dignità …

Parere della VII commissione cultura scienza e istruzione della Camera sulla relazione al Def 2015 – 22.04.15

Oggi 22 marzo la Commissione cultura scienza e istruzione della Camera ha dato parere favorevole alla relazione sul Documento di economia e finanza 2015 (Def), con condizioni specifiche per aggredire alcuni nodi del nostro sistema della formazione e della ricerca. Questo il testo: Al Presidente della V Commissione Sede Oggetto: Parere sul Documento di Economia e Finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati). La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione), esaminate le parti di competenza del Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati), nelle sedute del 21 e 22 aprile 2015, e udita la relatrice, on. Manuela Ghizzoni; ritenute condivisibili le considerazioni contenute nel medesimo documento a proposito delle raccomandazioni rivolte nel luglio 2014 all’Italia, le quali appaiono valorizzate nell’azione di Governo; valutato positivamente il risultato prodotto dalle strategie di contrasto alla dispersione scolastica, che hanno consentito una riduzione dell’abbandono al 15 per cento, avendo quindi raggiunto e superato il target 2020 fissato dal nostro Paese al 16 per cento; tenuto conto che la previsione di iniziative specifiche volte …

Relazione sul Def in Commissione Cultura della Camera – Manuela Ghizzoni – 22.04.15

La relazione sul Def di cui sono stata relatrice ieri 21 aprile alla Commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera. In un documento complesso che riguarda tutte le politiche del Governo, ho incentrato l’analisi soprattutto sui temi della formazione e della cultura, di competenza della Commissione. Oggi il parere e la votazione. Il Documento di economia e finanza 2015 costituisce il principale documento di programmazione della politica economica e di bilancio. Esso, infatti, traccia gli impegni di consolidamento delle finanze pubbliche in una prospettiva di medio-lungo termine e definisce, sul versante delle diverse politiche pubbliche, gli indirizzi adottati dall’Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo e il conseguimento degli obiettivi definiti nella Strategia Europa 2020. Con riferimento al 2014, il DEF evidenzia come nel quarto trimestre 2014 si è interrotta la caduta dei livelli generali d’attività. Nel complesso, tuttavia, nel 2014 il PIL ha registrato una contrazione dello 0,4%, su cui ha inciso in maniera rilevante la debolezza della domanda interna, in particolare degli investimenti. Un apporto positivo è, invece, disceso …

“Riumanesimo”, di Fareed Zakaria – La Repubblica 12.04.15

Se c’è una cosa su cui tutti gli americani sono d’accordo di questi tempi è la necessità di riorientare il sistema scolastico del Paese in favore dell’insegnamento di competenze tecniche, specifiche. Dal presidente Obama in giù, esponenti del governo sconsigliano di iscriversi a corsi di laurea come storia dell’arte, visti alla stregua di lussi costosi nel mondo odierno. I repubblicani vogliono spingersi molto più in là e tagliare i fondi a queste materie. «È nell’interesse vitale del Paese avere un maggior numero di antropologi?», ha detto Rick Scott, il governatore della Florida. «Non credo». Tuttavia, questo rigetto verso un apprendimento ad ampio raggio nasce da una lettura dei fatti fondamentalmente errata e instrada l’America su una via pericolosamente stretta verso il futuro. Se gli Stati Uniti sono leader mondiali per dinamismo economico, innovazione e spirito imprenditoriale il merito è proprio di quel genere di insegnamento di cui ci dovremmo sbarazzare. Un’istruzione generale di ampio respiro contribuisce a stimolare il pensiero critico e la creatività. Venire a contatto con tanti campi di studio diversi produce sinergie …

“Il dovere di rompere il silenzio”, di Toni Morrison – La Repubblica 11.04.15

È IL giorno dopo Natale del 2004, dopo la rielezione alla Casa Bianca di George W. Bush. Guardo fuori dalla finestra: sono di umore estremamente cupo, mi sento impotente. Poi un amico, anche lui un artista, mi chiama per farmi gli auguri. Mi chiede come va e invece di rispondergli il classico «Tutto bene, e tu?», non riesco a trattenermi dal dirgli la verità: «Non bene. Oltre a essere depressa non riesco a lavorare, a scrivere: è come se fossi paralizzata, non riesco a proseguire il romanzo che ho cominciato. Non mi sono mai sentita così, ma le elezioni…». Prima di potergli dare altri dettagli, lui mi interrompe gridando: «No! No, no, no! È proprio questo il momento in cui un artista deve darsi da fare: non quando tutto va bene, ma nei tempi di paura. È questo il nostro compito!». MI SENTII stupida per tutto il resto della mattinata, specialmente quando ripensavo agli artisti che facevano il loro lavoro dentro gulag, celle di prigione, letti di ospedale; che fecero il loro lavoro mentre erano …

“Ma un tempo si scappava dalla Sicilia nel Maghreb”, di Amedeo Feniello – La lettura Corriere della Sera 05.04.15

Una storia poco raccontata e mal conosciuta parla di un tempo a parti invertite, quando, a differenza di oggi, i barconi, col loro carico di profughi, di morte e di dolore, non andavano dall’Africa verso la Sicilia, in cerca di salvezza. Bensì, tutto al contrario, dall’isola verso la costa opposta. Il tempo è quello dell’invasione normanna della Sicilia. Comincia nel 1061 con lo sbarco a Calcara, a sud di Messina. E da lì si espande fino al 1072, quando gli Altavilla e i loro uomini prendono Palermo che, dopo 240 anni, cessa di essere una città musulmana. Ma non termina ancora. Per completarla, ci vorrà un altro ventennio. Finisce tutto il 23 febbraio 1091, appena pochi anni prima dell’inizio della Prima crociata: una data luttuosa per i musulmani, così ricordata dal cronista arabo Ibn al-Atir: «Quest’anno i franchi, che Dio li maledica, occuparono completamente l’isola di Sicilia. Che il sommo Dio la renda un giorno all’islam». Il cambiamento provocato è epocale. E non riguarda solo la Sicilia, ma l’intera Europa. Perché l’isola e le sue …

“Il vero valore di un museo”. di Pier Luigi Sacco – Il Sole 24 Ore 05.04.15

Non ho ancora letto il saggio di Alessandro Monti, pertanto ne rilancio i commenti di Pier Luigi Sacco perché innescano una riflessione sulle istituzioni culturali, utile al legislatore e ai cittadini-fruitori. Manuela ecco l’articolo: Il vero valore di un museo Pier Luigi Sacco Un pamphlet analizza il MAXXI come se fosse un esercizio commerciale. Ne esce un’analisi fuorviante Il sistema italiano dell’arte contemporanea non è stato certamente risparmiato dalla crisi economica che ha investito il nostro Paese. Un po’ tutte le principali istituzioni si sono trovate a fare i conti con bilanci in cura dimagrante, e soprattutto con una crescente difficoltà a mantenere la legittimazione sociale necessaria a richiedere con successo risorse pubbliche in una fase di forte contrazione delle politiche di bilancio a tutti i livelli dell’amministrazione statale e territoriale. In Italia, a fronte di un livello molto basso di partecipazione dei cittadini alle attività culturali, si tende facilmente a pensare che le spese in cultura siano più sacrificabili di altre, e che in ultima analisi i beneficiari di tale spesa siano, in omaggio …