Tutti gli articoli relativi a: cultura

“La task force di restauratori italiani per salvare il patrimonio del Nepal”, di Paolo Conti – Corriere della Sera 01.07.15

ROMA «L’Italia rappresenta un’eccellenza riconosciuta nel mondo per quanto riguarda gli interventi straordinari nel campo dei beni culturali danneggiati. E questa missione delinea molto bene la ragione che ci spinge a insistere sul piano della diplomazia culturale». Il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, presiede una breve riunione organizzativa nel suo studio al ministero. Oggi, 1 luglio, parte per Katmandu la missione di sei tecnici, storici dell’arte e restauratori che sosterranno le autorità della Repubblica federale del Nepal «nella definizione e nell’adozione delle misure emergenziali per la preservazione e il recupero del patrimonio culturale danneggiato nel sisma del 25 aprile scorso», come si legge nel piano di lavoro del ministero di Franceschini. La task force culturale in partenza per la terra cara a Bernardo Bertolucci, che ha lanciato commossi appelli per la salvaguardia di quel magnifico patrimonio, sarà composto da sei persone. Il coordinamento è affidato a una donna, Daila Radeglia, storico dell’arte dell’Iscr, l’Istituto centrale del restauro. Con lei ci saranno l’architetto Giorgio Sobrà (Iscr), che studierà i problemi legati …

“Ragazzi,lottate per la libertà di parola”, di Ian McEwan – La Repubblica 20.06.15

Vorrei condividere con voi qualche riflessione sulla libertà di parola (e libertà di parola qui include la scrittura e la lettura, l’ascolto e il pensiero): la libertà di parola, la linfa vitale dell’esistenza, la condizione essenziale dell’educazione umanistica che avete appena ricevuto. Partiamo da una nota positiva: con ogni probabilità oggi sulla terra esiste più libertà di parola, più libertà di pensiero, più libertà di ricerca che in qualsiasi altro momento della storia conosciuta ( anche prendendo in considerazione l’età dell’oro dei cosiddetti filosofi “pagani”). Ma la libertà di parola è stata, è e sarà sempre sotto attacco: da destra, da sinistra, dal centro. L’attacco verrà da sotto i vostri piedi, dagli estremisti religiosi come da ideologie non religiose. Non è mai comodo, specialmente per i poteri più consolidati, avere tanta libertà di parola intorno. Come diceva sempre il mio defunto amico Christopher Hitchens, incontrare uno che pensa che la Terra sia piatta o che crede nella creazione può essere utile, perché ti obbliga a ricordare l’esatta ragione per cui sei convinto che la Terra …

“Lezioni sul nostro patrimonio”, di Marco Carminati 07.06.15

L’Italia è un Paese con un eccezionale concentrato di opere d’arte e con l’onere, la responsabilità e il dovere etico di conservarle al meglio. Ogni danno al patrimonio artistico italiano (il crollo di un muro a Pompei, il distacco di un pezzo d’intonaco agli Uffizi, il danno inflitto a un monumento da un vandalo) trova grande rilievo sui mezzi di comunicazione, ovviamente gettando un’ombra negativa sulla reputazione del nostro Paese. Eppure l’Italia è la nazione leader in fatto di tutela, conservazione e restauro, e tale primato d’eccellenza è noto e riconosciuto in tutto il mondo. Per renderlo noto anche agli italiani (che talvolta sembrano non esserne del tutto consapevoli), il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo ha organizzato a Milano un ciclo di nove incontri dal titolo Conservare per ricordare. Un viaggio tra le eccellenze italiane, fortemente voluto da Ilaria Buitoni Borletti, Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e realizzato nell’ambito di Expo 2015. Il ciclo – partito ieri nel Palazzo di Brera (sede di tutti gli …

“Donatello, il Crocifisso dimenticato. Ritorna un capolavoro” di Antonio Pinelli – 07.06.15

PADOVA Ricordate quando infuriavano giustificate polemiche sugli insensati sforacchiamenti degli affreschi di Vasari in Palazzo Vecchio alla vana ricerca di una fantomatica larva della Battaglia d’Anghiari e sull’acquisto pubblico di un crocifissino seriale, che si fregiava incautamente di un’attribuzione al giovane Michelangelo? Mentre sui media divampavano le dispute su questi scoop immaginari, passava sotto silenzio la scoperta, non virtuale ma concretissima, di uno strepitoso Crocifisso inedito di Donatello, sebbene fosse stata resa nota con inoppugnabili argomenti da due articoli usciti nel 2008 su Prospettiva, rivista di storia dell’arte, che è fra le più autorevoli in circolazione nel mondo. La vicenda era cominciata nel 2006 nella Beinecke Library di Yale, dove Marco Ruffini, un valente studioso di letteratura artistica formatosi tra Roma e Berkeley, era intento a uno scrupoloso scrutinio delle preziose annotazioni a penna, vergate ai margini di un esemplare delle Vite vasariane da due anonimi bene informati sulle vicende artistiche venete, che lo possedettero poco dopo la sua pubblicazione nel 1550. Giunto al brano in cui Vasari enumera le varie opere eseguite da Donatello …

“Immagini da Medioevo Ma dobbiamo risvegliarci”, di Raffaele La Capria 24.05.15

M a è davvero esistito un tempo in cui si rideva delle battute di Flaiano, si andava da Rosati, si parlava dell’ultimo libro e dell’ultimo film e il mondo ci pareva normale? Sembra impossibile. Siamo passati in breve dall’età dell’oro all’età del ferro, dall’età moderna al Medioevo, dall’età dell’uomo all’età della bestia, delle orde selvagge, delle teste tagliate. E migliaia di disperati in fuga dalle guerre, le bombe, gli stupri, di disperati con mogli e con figli,vaganti per mesi, per anni nei deserti, in viaggi interminabili di fame e di sete di freddo, fino a un mare infido dove molti affogano quando sono vicini alla meta, fino a un’isoletta troppo piccola per accoglierli tutti, fino a un Paese troppo povero e in grandi difficoltà nonostante gli sforzi che fa. Com’è diventata insopportabile la vita che facciamo quando tanto dolore ci invade attraverso gli schermi della televisione mentre stiamo nella stanza sul divano a guardare quelli che sono inghiottiti dal mare! Io non trovo le parole per dire come all’improvviso mi sembra strano e inopportuno continuare …

“Le parole della democrazia”, di Giulio Ferroni – Il Sole 24 Ore 03.05.15

La padronanza della lingua costituisce naturalmente la base di ogni sviluppo civile, di ogni svolgimento di pensiero e di conoscenza, di ogni condivisione, di ogni rapporto con gli altri soggetti e con l’orizzonte comune. E dato che ci è toccato in sorte di nascere e vivere in Italia, la lingua italiana deve necessariamente essere il fondamento di ogni educazione e di ogni ambito scolastico. Nonostante il fatto che di educazione linguistica e delle sue modalità (al centro di una didattica democratica) si parli da molti anni, il livello linguistico dei nostri giovani appare oggi particolarmente depresso: ricadono ormai nei luoghi comuni le lamentele sull’impoverimento del linguaggio delle giovani generazioni, che all’università? si riscontra perfino in quei giovani che, per aver scelto facoltà? umanistiche o specificamente letterarie, sembrerebbero dover avere, rispetto ad altri, maggiori disponibilità ad un buon uso del linguaggio. Questo impoverimento tocca in modo particolare il lessico, con la diffusa ignoranza di tanti termini “colti”, anche abbastanza diffusi e banali (e lasciamo perdere il lessico dell’antico linguaggio poetico, ormai del tutto defunto): ma agisce …

“Da Auschwitz non ci si libera mai”, di Paolo Giordano – Corriere della Sera 01.05.15

Non restano che i più giovani fra i sopravvissuti ai campi di sterminio. Coloro che al momento della cattura avevano 15 anni, la soglia dell’età della ragione, e oggi ne hanno quasi 90, come Marceline Loridan-Ivens. I deportati bambini venivano eliminati subito, inabili al lavoro com’erano. Perciò, fra altri quindici, vent’anni al massimo, non ci sarà più nessuno al mondo in grado di ricordare. Scomparirà anche l’ultimo superstite — una soglia che verrà attraversata dall’umanità in silenzio, forse non ce ne accorgeremo, eppure si tratta di un confine quanto mai pericoloso. Sarà come perdere il contatto con una navicella che s’inabissa sempre più nel buio del cosmo, fino a trovarsi fuori portata. Ma a bordo di quella navicella ci saremo noi tutti, orfani di un passato orribile che per decenni ci ha forse protetti da noi stessi . Anche Marceline Loridan-Ivens teme l’oblio. Nelle interviste ribadisce che «bisogna testimoniare». Incessantemente. Dopo una vita come cineasta che l’ha portata a seguire ovunque nel mondo le nefandezze dell’uomo — Cina, Vietnam, Algeria — quasi che dopo lo …