Tutti gli articoli relativi a: cultura

Beni culturali, Ghizzoni “Approvata la legge attesa dal 2008”

E’ stata approvata oggi, in via definitiva, la legge sulle professioni dei beni culturali, cosiddetta Legge Madia, di cui la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni è stata co-presentatrice e relatrice. “Con questa legge – dichiara Manuela Ghizzoni – lo Stato riconosce il ruolo fondamentale dei professionisti alle cui capaci mani affidiamo materialmente la tutela, la salvaguardia e la conservazione del nostro patrimonio culturale”. La prima proposta di legge risale al 2008: “L’Esecutivo Berlusconi non volle mai prenderla in considerazione – conferma l’on. Ghizzoni – mentre con i Governi Letta e Renzi, finalmente, si è giunti all’approvazione. Se prima qualcuno pensava che con la cultura non si mangia, ora finalmente ribadiamo che la cultura fa crescere il Paese”. Il primo progetto di legge a firma Madia-Ghizzoni-Orfini fu presentato alla Camera dei deputati nel 2008: oggi finalmente il provvedimento che disciplina le professioni dei beni culturali è legge dello Stato. “Un lungo elenco di professioni antichissime, come quelle dei bibliotecari e archivisti, e nuovissime, come gli esperti di diagnostica e di scienze e tecnologie applicate ai …

“Musei, basta scioperi per tenerli aperti precetteremo i custodi”, di Francesco Erbani

La parola chiave, una parola quasi magica, è: precettazione. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, infuriato per il ripetersi delle agitazioni sindacali che a Pompei impediscono l’accesso agli scavi, sceglie una linea dura. Anzi durissima: «Mi sono attivato per una modifica normativa che aggiunga l’apertura dei luoghi della cultura all’elenco dei servizi pubblici essenziali. Una nuova norma che consenta di ricorrere, in casi eccezionali, alla precettazione del personale per scongiurare le chiusure e tutelare i diritti dei visitatori». L’annuncio del ministro giunge proprio mentre nel sito archeologico campano — 2 milioni e mezzo di visitatori ogni anno — si è raggiunta una tregua fra il soprintendente Massimo Osanna e le sigle sindacali che promuovono la mobilitazione. Una tregua fragile in un ambiente dove le tensioni si accumulano. E dove ormai si dispera di portare a compimento il Grande progetto (restauri finanziati con fondi europei) al quale si affida il riscatto di Pompei. Ma il proposito di Franceschini va oltre l’area archeologica vesuviana: considerare i luoghi della cultura — musei, siti archeologici e monumentali — …

"Se il mecenate è uno straniero che ama l’Italia", di Francesco Erbani

Si contano sulle dita di una mano. Forse di due. Il più celebre è David W. Packard, appartenente alla famiglia che ha dato vita a un colosso mondiale della tecnologia informatica. Da quindici anni spende un sacco di soldi – siamo a una ventina di milioni – per la manutenzione del sito archeologico di Ercolano. Un altro è Thomas Pritzker – suo padre fondò la catena alberghiera Hyatt e il premio d’architettura – che ha donato agli Uffizi 500 mila dollari. E poi Yuzo Yagi, giapponese, imprenditore tessile: sono suoi i due milioni elargiti alla Soprintendenza archeologica di Roma per il restauro della Piramide Cestia. Oppure Tetsuya Kuroda, che ha versato 1 milione 130 mila euro all’Opificio delle Pietre dure per il restauro della Leggenda della Vera Croce di Agnolo Gaddi in Santa Croce a Firenze. Chiamiamoli mecenati o filantropi: pochi, tanti che siano è a loro, benefattori stranieri, che si guarda quando, con la norma che innalza al 65 per cento lo sgravio fiscale per chi dona soldi ai beni culturali, ci si attende …

"La solitudine al tempo di Internet", di Carlo Buttaroni

Quando i funzionari della società proprietaria dell’appartamento hanno sfondato la porta della casa di Joyce Vincent per conse- gnarle un avviso di sfratto, hanno trovato il suo cadavere acca- sciato sul divano e la televisione ancora accesa. Era il 2006 e Joyce era morta da quasi tre anni. Il corridoio era ricoperto da lettere di vario ge- nere e da richieste di pagamento di tutti i tipi. Intorno al suo scheletro, ammucchiati, i regali che aveva finito di preparare per il Natale 2003. Joyce aveva alcune sorelle, ex colleghi ed ex fidanzati, ma tutti l’avevano persa di vista. Viveva in un monolocale a nord di Londra, in un complesso residenziale sopra l’enorme centro commerciale a Wood Green. Per tre anni, nessuno dei vicini aveva notato nulla di strano. Come Joyce sia morta resta un mistero. Forse la causa è stata l’asma di cui soffriva, forse si è trattato di suicidio. Ha poca importanza. Si è lasciata morire, mettendo in scena una festa inesistente cui non era invitato nessuno, come a drammatizzare la sua immensa solitudine. …

"Giovani senzatetto emergenza europea", di Tito Boeri

Fra una settimana inizierà il nostro turno di presidenza dell’Unione Europea e il primo luglio si riunirà per la prima volta il nuovo Parlamento europeo, uscito dalle urne un mese fa. Sarebbe bello che nei discorsi programmatici all’inizio del semestre italiano e, ancor di più, nei primi atti pubblici dell’organismo oggi più democratico di cui disponga l’Unione venisse dato un qualche segno di attenzione agli ultimi degli ultimi, a coloro che non sono registrati nei seggi elettorali semplicemente perché non hanno una residenza. I senza dimora sono ormai come una città nella città, una popolazione di 50.000 persone nelle sole città europee su cui si hanno dati disponibili. Questi cittadini che dormono accampati in qualche modo nelle strade, anche nei mesi invernali, o trovano occasionalmente rifugio in qualche centro d’assistenza, sono aumentati in media in Europa del 45% durante la Grande Recessione. Non solo nei paesi della crisi del debito (in Italia sono triplicati), ma anche in Germania e nel nord-Europa. Cambia, tra il Nord e il Sud, ma anche tra Est e Ovest dell’Europa, …

"Una maturità per i docenti", di Franco Lorenzoni

Messaggio agli insegnanti: mettiamoci nei panni degli studenti e immaginiamo di sostenere le loro prove. Un esercizio per ripensare l’approccio alla Storia, favorendo l’interdisciplinarietà È interessante leggere tutti i testi proposti all’attenzione dei ragazzi per la maturità di quest’anno, perché evocano l’immagine di una scuola possibile, critica, profonda, capace di affrontare di petto i nodi cruciali del nostro tempo. Terminata la lettura, tuttavia, un’idea luciferina mi balza alla mente: questi temi, che pongono problemi da far tremare i polsi, perché non li proponiamo a noi insegnanti a settembre invece di affidarli ai ragazzi a giugno? Non solo quelli che riguardano la nostra disciplina, naturalmente, ma tutte le tracce a tutti. Sarebbe un bell’esercizio di umiltà che aiuterebbe a metterci nei panni dei ragazzi, perché certamente ciascuno di noi avrebbe bisogno di sostegno, dovrebbe sforzarsi, mettersi in gioco, chiedere aiuto ai colleghi… Provando a entrare nel merito ci renderemmo conto che nelle scuole reali del Paese – specie in quelle delle periferie che Renzo Piano invita a rammendare – siamo ancora molto lontani dal riuscire a …

"Cultura senza fondi crollano i consumi (tranne la classica e i Rolling Stones)", di Luisa Grion

Era prevedibile che la crisi avrebbe compromesso i consumi culturali. In base ad un adagio antichissimo, le esigenze del vivere vengono prima di quella del fare, in senso lato, filosofia. Se i redditi diminuiscono la cultura ne soffre. Questione di soldi, certo, ma anche di una mentalità che stenta a cambiare. La crisi economica sta soffocando la cultura: lo Stato taglia gli investimenti, i privati lesinano i fondi, l’offerta langue e il pubblico scema. Si va meno al cinema, si trascura il teatro, resistono — a sorpresa — solo i concerti di musica classica. Per il secondo anno consecutivo — e dopo dieci d’ininterrotta crescita — calano i consumi culturali degli italiani. L’ultimo rapporto Federculture (l’associazione delle aziende pubbliche e private che operano nel settore) mette in fila una lunga serie di numeri negativi, ma ce n’è uno, positivo, che dimostra che non tutto è ineluttabile: il pubblico è tornato alla musica classica, la fruizione ai concerti è aumentata — fra il 2012 e il 2013 — del 16,7 per cento. «Merito della gestione dell’offerta …