Tutti gli articoli relativi a: cultura

"Dall’ “Art bonus” alla carta del turista. Ecco tutte le novità del decreto cultura", da La Stampa

La novità più importante riguarda le agevolazioni fiscali per i mecenati del patrimonio pubblico. Ma nel decreto cultura, che con il voto di fiducia del Senato è legge, arrivano tante misure inedite, dalle commissioni ministeriali che dovranno vagliare i ricorsi contro le decisioni e i vincoli dei soprintendenti, all’autonomia gestionale e amministrativa per i musei più importanti. Oltre a interventi per velocizzare i restauri di Pompei, assunzioni a tempo indeterminato per under 40, il tax credit per agenzie di viaggio e operatori turistici incoming, start up per le imprese turistiche gestite da giovani. Soddisfatto il ministro Franceschini: «Il decreto ArtBonus è legge. È arrivato il momento di investire in cultura e turismo. La legge abbatte, infatti, le barriere e supera le vecchie contrapposizioni ideologiche». ART BONUS Il credito d’imposta del 65% è riconosciuto anche alle donazioni per concessionari e affidatari di beni culturali pubblici per interventi di manutenzione, protezione e restauro. Su un portale del Mibact tutte le informazioni sulle donazioni e sugli interventi realizzati e in corso d’opera. Inserita anche la possibilità di un …

"L’Unità e l’editoria. Lo specchio del Paese in crisi", di Carlo Buttaroni

In tutte le economie di mercato le imprese sono soggette alle leggi della domanda e dell’offerta. Chiudono e aprono, prosperano o falliscono, in base ai gusti dei consumatori, alla competitività del rodotto, alla concorrenza.Aquesti criteri, ineludibili, non si sottraggono le imprese editoriali come l’Unità stessa, perché i «mercati » non rispondono ai sentimenti, nemmeno quelli più nobili. E non conta quanta storia ci sia alle spalle, se le vendite calano e non c’è equilibrio fra entrate e uscite. Piaccia o no, questa è la ruvida legge dei mercati. Talmente ruvida che, in tutte le economie occidentali, un complesso sistema di norme ne disciplina il funzionamento. Le norme anti-trust, per esempio, tutelano la concorrenza, impedendo che le imprese pregiudichino la regolare competizione economica con abusi di posizione dominante e condizioni di monopolio. Ma c’è di più: le politiche pubbliche dei Paesi a economia di mercato si sono assunte il compito di contenerne gli eccessi, prevenirne gli squilibri e orientarne lo sviluppo, operando direttamente come attori economici e occupandosi di far crescere quei settori strategici sui quali …

"Non vendiamoci anche il futuro", di Carlo Ossola

Cominciamo a tener viva quella cultura critica della fine che in fondo ha salvato la nostra civiltà Da Ausonio a Gregorio Magno, a Tacito, fino a Tolstoj Questo «Domenicale» ha ospitato più volte, e anche di recente, articoli sulla crisi della scuola italiana, sulle ragioni del merito, sul come premiare gli insegnanti meritevoli, sul come frenare l’emorragia dei “cervelli”, sul come valutare i test che valutano (prove Invalsi, eccetera). Mi limiterò, inquesto mio intervento, a qualche ragione sul come «ben meditare della fine». Vorrei dunque subito sgombrare il campo da ogni ragione economica e sociologica e venire a quelle nervature che tali rimangono, tanto che lo stipendio degli insegnanti sia fissato a 1.500 euro al mese (quando va bene), o a 4.000 (come accade in molti paesi europei, ma non in Italia). Vorrei anche chiarire che, almeno per una ragione, il Governo dovrebbe salvaguardare la scuola: e cioè che essa, preparando il futuro della società italiana, è l’unico asset, (risorsa, nel mio italiano) che non abbiamo ancora venduto (ma anche questo accadrà, quando dall’estero si …

"L'obiettivo è contenere i tagli", di Silvia Bernardi

La Commissione Cultura voterà il budget di programma 2015 il prossimo 4 settembre, il giorno dopo aver incontrato la Presidenza italiana «L’Europa ha l’obbligo di garantire la salvaguardia e lo sviluppo del patrimonio culturale europeo» (articolo 3.3 del Trattato sull’Unione). «L’Unione contribuisce al pieno sviluppo delle culture degli Stati membri nel rispetto delle loro diversità nazionali e regionali» (articolo 167 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, Tfue). L’Europa eletta il 25 maggio sarà capace di attuare queste direttive? Ha gli strumenti (e la volontà) per farlo? L’occasione c’è. I fondi per il cultural heritage europeo sono stati stanziati e sono disponibili nei programmi pluriennali Horizon 2020, Erasmus+, Europa Creativa, Europeana, Europa dei Cittadini, Comunicazione, che entrano nel loro secondo anno di programmazione (2015). L’importanza del settore è ormai sempre più evidente: a livello Ue (anche se mancano ancora dei dati unitari) studi settoriali e su base nazionale indicano che il settore dei beni cultrali offre un’innegabile contributo economico. Per la Federazione europea dell’industria edile, ad esempio, nel 2013 la ristrutturazione e la manutenzione di beni artistici …

"Il caos calmo del digitale che rivoluziona la lettura", di Maurizio Ferraris

In La musa impara a scrivere ( 1986) Eric Havelock aveva analizzato, con lo sguardo del filologo classico, i cambiamenti epocali comportati dal passaggio dall’oralità alla scrittura: trasformazioni nei fruitori (che non avevano più bisogno di ricordare a memoria i propri testi preferiti) e nei produttori, che dovevano immaginarsi un pubblico insieme più distratto (si può leggere senza troppa attenzione, si possono saltare le pagine più noiose) e più severo (il lettore potrà tornare sul testo, e criticarlo). Pochissimi anni dopo l’uscita di quel libro, ci si è trovati di fronte a una svolta non meno radicale. Caratterizzata dall’esplosione e diffusione capillare della scrittura (e delle registrazioni in generale) nel web. È la cosiddetta “quarta rivoluzione” — dopo il passaggio dalla oralità alla scrittura, poi dal rotolo al volume, e infine dai manoscritti alla stampa — che dà il titolo sia a un illuminante libro di Gino Roncaglia ( La quarta rivoluzione. Sei lezioni sul futuro del libro , Laterza 2010), sia, recentissimamente, a un libro di Luciano Floridi, The Fourth Revolution. How the Infosphere …

"Istruzione a basso rendimento", di Giovanni Scancarello

Il report dell’Ocse sul Bli, il nuovo indice del benessere: Italia sest’ultima su 36 paesi. E così anche la ripresa economica si fa più difficile L’istruzione rende poco in Italia. Restiamo ancora sottopagati nonostante l’aumento dei livelli di istruzione. Anche se non mancano segnali positivi, sono soprattutto le differenze territoriali nella prestazione di apprenidmento degli studenti ad abbassare la media. È quanto emerge dalla lettura dell’indice di qualità della vita elaborato dall’Ocse. Alternativo al Pil, che misura soltanto la ricchezza prodotta in un Paese in un anno, l’indice di qualità della vita o better life index (BLI) misura il benessere non solo sul piano strettamente economico. Messo a punto dall’Ocse, basato su undici categorie di parametri (lavoro, abitazione, reddito, educazione, relazioni sociali, ambiente, sanità, soddisfazione personale, governance, sicurezza, rapporto vita/lavoro), grande rilievo viene riservato all’istruzione, considerata non solo come variabile significativa del livello di qualità della vita di un Paese, ma anche come predittore di ulteriore benessere, anche sul piano economico. L’Italia è in coda al BLI in fatto di istruzione, siamo sest’ultimi su 36 …

"Prima di bombe crolli e incuria Ecco la Pompei mai vista", di Francesco Erbani

Pompei anni Venti, Trenta. Alcuni visitatori infagottati nei lunghi cappotti si aggirano per il Foro, entrano ed escono dalle domus, calpestano con prudenza il basolato antico. Sono figure nere, ieratiche, vagamente misteriose. Oltre a loro raggiungono gli scavi della città vesuviana turisti sorridenti, radunati su un treno come in una gita scolastica — nonostante l’età più matura. La scena in cui si muovono, documentata in una serie di preziosi video custoditi dall’Istituto Luce e da oggi visibili su Repubblica. it, è una Pompei muta, ordinata, incomparabile con quella rumorosa e pericolante di oggi, eppure affabilmente consapevole della suggestione che i suoi muri e le sue colonne comunicano. Sullo sfondo del Vesuvio, dal quale si alza un pennacchio di fumo, sfilano nei filmati gli ambienti solenni e quelli domestici della città antica. Fra le immagini dei video, ecco comparire la Schola Armaturarum, l’edificio adibito a luogo di riunione militare, palestra di arti gladiatorie. Queste immagini, della durata di pochi secondi, sono importanti. Sono le uniche a documentare il manufatto prima del bombardamento che nel 1943, investendo …