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8 marzo 2009: festa della donna?

L’otto marzo 2009 coincide col centenario della Prima giornata internazionale della donna celebrato negli Stati Uniti. Un anniversario che rischia quest’anno di essere appunto solo celebrato, ma non festeggiato, perché cade in un periodo nel quale domina un sentimento diffuso di paura. La paura di perdere il lavoro e vedere peggiorare le proprie condizioni economiche e di vita. La paura dettata dall’insicurezza e dai fenomeni di criminalità e violenza. Più in generale la paura verso il futuro e le sue incognite, che rischiano di compromettere i traguardi raggiunti dalle donne nel loro faticoso e secolare percorso di emancipazione. Le cronache di questi mesi documentano una crescente violenza nei confronti delle donne. Resta sommerso però il resto dell’iceberg: la violenza nascosta, ma pur drammaticamente presente, che avviene nel privato domestico. Strumentalizzando le vicende di cronaca, la destra ha vinto le elezioni, ma poi ha perso la prova del governo e non è stata in grado di risolvere il problema della sicurezza, terribilmente aggravatosi. Il PD ritiene invece che l’insicurezza si combatta con maggiori risorse alle forze …

“A piccoli passi verso l’inciviltà”, di Gad Lerner

UN governo estremista e irresponsabile introduce d’urgenza nel nostro ordinamento le ronde dei cittadini, nonostante le perplessità manifestate dalle stesse forze di polizia, accampando la più ipocrita delle motivazioni: lo facciamo per contenere la furia del popolo. Spacciano le ronde come freno alla “giustizia fai-da-te”, cioè alle ormai frequenti aggressioni di malcapitati colpevoli di essere stranieri o senza fissa dimora. Ma tale premura suona come una cinica beffa: la violenza, si sa, è stata fomentata anche dai messaggi xenofobi di sindaci e ministri. Il decreto governativo giunge come una benedizione delle camicie verdi padane e delle squadracce organizzate dalla destra romana. Propone agli italiani di militarizzarsi nell’ambito di un “Piano straordinario di controllo del territorio” fondato sul concetto di “sicurezza partecipata”. I benpensanti minimizzeranno, come già hanno fatto con le “classi ponte” per i bambini stranieri, i cancelli ai campi rom, l’incoraggiamento a denunciare i pazienti ospedalieri sprovvisti di documenti regolari. Cosa volete che sia? Norme analoghe sono in vigore altrove, si obietta. Mica vorremo passare per amici degli stupratori? Così, un passo dopo l’altro, …

“Il premier salvato dal lodo Alfano”, di PIERO COLAPRICO

Da avvocato parlava con competenza di “equilibrismi” e “svicolare”, ma alla fine quello che ha svicolato è stato l’altro. E come accade non di raro in ogni paese del mondo, il pesce piccolo è finito nella padella e il pesce grosso nuota forse non felice, ma di certo libero dalla rete. David Donald Mills Mac Kenzie, avvocatone inglese, è stato condannato ieri per aver accettato una “regalia” in dollari e aver detto più d’una bugia ai magistrati italiani. Ma chi, stando alle accuse, e stando alla sentenza di primo grado emessa ieri, ne ha tratto i maggiori profitti e benefici, e cioè Silvio Berlusconi, si è dileguato negli abissi. Come non raramente gli è accaduto, negli ultimi quindici anni. C’è una storia, è sempre la stessa storia, nessuno la narra più. Qualcuno ricorda Bettino Craxi, il suo amico ristoratore Giorgio Tradati e una sigla curiosa, All Iberian? In breve. Tradati, quando incontra suo malgrado i magistrati nel pieno di Mani Pulite, non può che confessare almeno un po’ di quello che sa. è uno dei …

“Se nasce la biopolitica”, di Carlo Galli

Ora che Eluana non c’è più – sfuggita, com’era sua volontà, al dominio degli oltranzisti della vita – , la decenza e la pietà ci impongono il silenzio sullo straziante caso personale. Tuttavia, la questione politica che si è aperta non può essere frettolosamente richiusa. Il cosiddetto caso Englaro ci ha posto, infatti, e continua a porci, di fronte a una questione di sovranità. Siamo davanti a quello che alcuni giuristi e alcuni filosofi definiscono “caso d’eccezione”, cioè a quel punto in cui il sistema delle norme e delle istituzioni è minacciato, e lascia vedere, sotto le maglie lacerate della legalità, il nucleo originario della politica: il nesso fra corpo umano e corpo politico, in cui si mostra che la politica ha a che fare, primariamente, con la vita e con la morte degli esseri umani, e che la sovranità è la decisione che opera su questa materia incandescente. Un tempo era prerogativa del sovrano decidere se mettere a morte o lasciare in vita un uomo (o una donna): oggi, al contrario, si è trattato …

“Il pudore e l’amore di un padre”, di Walter Veltroni

Lettera a “Il Corriere della Sera” Caro direttore, sono giorni che penso che questa vicenda lascerà un segno profondo nella coscienza civile del Paese. Non so dire, ora, se essa avrà prodotto, attraverso la «cognizione del dolore», l’effetto di far fermare l’opinione pubblica, di farle sospendere, per un’ora o per un giorno, la bulimica corsa verso il niente che spesso riempie la solitudine di senso del nostro tempo. Il corpo di una ragazza, di quella ragazza sorridente, viva, allegra. Diciassette anni fa. Quel corpo che noi ricordiamo così. Noi, che l’abbiamo vista solo così. Il corpo di quella ragazza che il dolore e l’assenza di relazione vitale, che un tempo trascorso senza la gioia di sentire il rumore dei propri passi e di quelli degli altri, della propria voce e di quella degli altri, avrà reso irriconoscibile. Il pudore e l’amore di un padre hanno salvaguardato la riservatezza della mutazione di quel corpo. Anche al rischio che si potesse pensare, nel fuoco della orrenda campagna politico-mediatica, che Eluana fosse quel sorriso, quella vita neanche cominciata, …

L’intervento di Umberto Veronesi al Senato per il no al Ddl su idratazione e alimentazione artificiali

Signor Presidente, cari colleghi, in questi mesi, come è mia abitudine, ho molto ascoltato. Ma oggi mi sento moralmente in dovere di prendere la parola. Vi parlo per ciò che sono io, per quello che rappresento per i cittadini: un medico, un uomo di scienza che, per più di cinquant’anni, è stato vicino ai malati di cancro (che ha aiutato a guarire e a vivere a lungo, molto a lungo), ma vicino anche alla sofferenza, al dolore, alla morte. Per questo da molti anni ho lanciato il movimento per il testamento biologico e, su questo argomento, ho scritto quattro libri (non uno, ma quattro libri), per un totale di 2.000 pagine. Perché il tema è complesso, è difficile, è delicato. Per questo sono sconvolto oggi. Sono sconvolto dalla singolare, direi assurda, procedura cui stiamo assistendo. Una legge dello Stato, che riguarda la libertà individuale (Applausi dai Gruppi PD e IdV), verrebbe sbrigativamente approvata sull’onda delle emozioni sollevate da un caso mediatico. Perché questo è il caso di Eluana: un caso mediatico, perché non ha nulla …

“Giornata nera per la Repubblica”, di Stefano Rodotà

È una pessima giornata per la Repubblica. Siamo di fronte ad un conflitto costituzionale davvero senza precedenti. E cioè ad un governo che sfida il Presidente della Repubblica che si era fatto fermo difensore delle ragioni della Costituzione e dei diritti fondamentali delle persone. La gravissima decisione del Governo di intervenire con un decreto nella vicenda di Eluana Englaro, dopo che Giorgio Napolitano aveva pubblicamente motivato le ragioni del suo dissenso, sovverte gli equilibri istituzionali, apre una fase in cui si va ben oltre quella “tirannia della maggioranza”, di cui ci ha parlato in modo eloquente il liberale Alexis de Tocqueville, e si entra in una “terra incognita” dove la partita politica è dominata non dal senso dello Stato, ma dalla brutale volontà del presidente del Consiglio di offrire rassicurazioni agli esponenti di una potenza straniera a qualsiasi costo, anche quello dello sconvolgimento della stessa democrazia costituzionale. È così, anche se una affermazione tanto netta può sembrare brutale. Con una sola mossa vengono colpiti molti bersagli. La Costituzione, unica carta dei valori democraticamente legittimata, vera …