Tutti gli articoli relativi a: cose che scrivo

«Le convulse giornate della perdonanza», di Eugenio Scalfari

Venerdì scorso il Tg1 diretto dall’ineffabile Minzolini, incurante del fatto che le notizie del giorno fossero l’attacco del “Giornale” contro il direttore dell’”Avvenire”, lo scontro tra la Cei e la Santa Sede da un lato e il presidente del Consiglio dall’altro e infine la querela di Berlusconi a Repubblica per le 10 domande a lui dirette e rimaste da giugno senza risposta; incurante di queste addirittura ovvie priorità, ha aperto la trasmissione delle ore 20 con l’intervento del ministro Giulio Tremonti al meeting di Comunione e Liberazione. Farò altrettanto anch’io. Quell’intervento infatti è rivelatore d’un metodo che caratterizza tutta l’azione di questo governo, mirata a sostituire un’onesta analisi dei fatti con una raffigurazione completamente artefatta e calata come una cappa sulla pubblica opinione curando col maggiore scrupolo che essa non percepisca alcun’altra voce alternativa. Cito il caso Tremonti perché esso ha particolare rilievo: la verità del ministro dell’Economia si scontra infatti con dati ed elementi di fatto che emergono dagli stessi documenti sfornati dal suo ministero, sicché l’improntitudine tocca il culmine: si offre al pubblico …

“Rimbalza l’odio”, di Manuela Ghizzoni

La tragica vicenda dei migranti inghiottiti dal mare tra Malta e Lampedusa ha spinto molti visitatori del sito ad intervenire con commenti al post che riprendeva l’articolo domenicale di Scalfari su Repubblica (“Quei morti che gridano dal fondo del mare”) . Hanno scritto persone di centrodestra e centrosinistra. Qualcuno si dichiara “orgoglioso simpatizzante di Almirante”, ma non esita a manifestare la propria nausea nei confronti “di questo periodo moralmente buio” e parla significativamente di responsabilità per quella che è stata una vera e propria “strage”. Ho voluto intitolare così questo mio post parafrasando l’agghiacciante nome dato al gioco virtuale (?) promosso dal figlio di Umberto Bossi, perché, come ha lucidamente sottolineato il fondatore di Repubblica, il collante di questa maggioranza è sempre più l’odio e il richiamo ai peggiori istinti della società. La destra è alla ricerca continua di un capro espiatorio al quale imputare la sua inadeguatezza a governare. C’è la crisi? Viene negata, ma davanti alla crescente disoccupazione ci si può rifugiare dietro al paravento della presenza degli stranieri. Viviamo in una società …

“L’umanità calpestata” di Gad Lerner

La prima reazione del governo italiano alla morte di 73 cittadini eritrei nel Canale di Sicilia è stata di fastidio e incredulità. Per bocca del suo ministro dell’Interno, che si è ben guardato dall’esprimere cordoglio e pietà, si è gettato discredito sul racconto dei cinque sopravvissuti. Sopravvissuti che – non fossero apparsi in pericolo di vita – sarebbero stati quasi certamente respinti, nonostante il diritto internazionale assegni loro lo status di rifugiati politici. I notiziari televisivi hanno fatto da cassa di risonanza a tale ignominia, lasciando sottintendere l’insinuazione che i disperati giunti a Lampedusa dopo aver visto morire di stenti i loro congiunti, potessero avere chissà quale interesse a mentire. Sul piano morale, una tale prova di cinismo nei confronti di vittime inermi, che non ha precedenti nella storia repubblicana, giustifica il paragone avanzato ieri da Marina Corradi su Avvenire: evoca cioè l’indifferenza di tanti europei, 65 anni fa, di fronte alla discriminazione e alla deportazione degli ebrei considerati untermensch, sottouomini. Pure allora una martellante propaganda sollecitava a distinguere fra vite degne e vite indegne. …

“A sorpresa l’inno di Mameli, poi il voto”, di Michele Ainis*

Ventidue dicembre 1947. È pomeriggio. Dinanzi a Montecitorio, sotto la scalinata, va addensandosi una piccola folla trepidante. Gruppi di liceali, e uomini con la barba mal rasata, e donne strette in un paltò di panno scuro lungo fino ai piedi, come s’usava allora. Infine il campanone di Montecitorio suona a distesa nella piazza, mentre la facciata del vecchio palazzo s’accende di centinaia di luci come una luminaria. Luci e bagliori anche dentro l’aula, dove i fotografi fanno scattare le loro macchine al lampo di magnesio. Con 453 voti favorevoli e 62 contrari, è appena stata battezzata la Costituzione della nuova Repubblica italiana. Ecco, avrei voluto esserci, in quell’inverno romano. Anche se le cronache lo descrivono rigido, piovoso, spazzolato dalla tramontana. Anche se a quel tempo una tazzina di caffè era un lusso per pochi, e d’altronde tra il 1938 e il 1945 gli italiani avevano perso metà del proprio reddito. Anche se una casa su quattro era priva di cucina, una su due mancava dell’acqua corrente, tre su quattro non avevano neppure il bagno. Ma …

“Le inutili guerre estive”, di Federico Geremicca

In fondo se ne può ancora ridere, perché siamo in agosto, le temperature sono quelle che sono, e non è vero che il caldo induca solo alla pigrizia: a volte mette la smania. Però, alla ripresa di settembre, Silvio Berlusconi e il Pdl non farebbero male se cercassero di capire a che gioco gioca la Lega: che sta impigliando il Paese in nervosismi inutili e cupe paure, sentimenti ai quali poi attinge a piene mani per i suoi successi elettorali. E la riflessione potrebbe risultare anche, come dire, egoisticamente utile: considerato che non è solo in questione il fatto che un Paese che boccheggia non sente per nulla bisogno di risse sul niente, ma anche la circostanza che l’avanzata elettorale «nordista» ormai inizia a erodere perfino i possedimenti del Pdl. Ieri, per dire, è stata la giornata in cui ha rischiato di scoppiare la guerra del Castelmagno. Precisamente. Infatti, l’ultima istantanea delle condizioni delle nostre famiglie (il Rapporto di Confcommercio) fotografava un Paese che pare vivere di telefonini ed ha trasformato il vecchio hobby del …

“L’importanza della ricerca di base e il rimpianto” di Edoardo Boncinelli

La scoperta della implicazione di un gene, Hu­we1, nel processo che porta alla formazione di un tipo particolare di glioblastoma, il glioblasto­ma multiforme, assume quindi una particolare importanza, anche per il modo attraverso il qua­le ci si è giunti. Perché? Il cancro, il nome collettivo che comprende tutti i diversi tipi di tumori, è considerato un obiettivo fondamentale della ricerca scientifica di oggi e su questo obbiettivo sono state concen­trate enormi risorse in termini di uomini e di fondi. Il problema è che le ricerche non si fanno da sole e talvolta non bastano neppure soldi e persone, soprattutto se ci si accanisce in manie­ra miope sull’obbiettivo principale. I veri pro­gressi vengono dalla ricerca biologica di base che può condurre, come in questo caso, a scoper­te che sono comunque importanti in sé e che tro­vano poi un’applicazione nella lotta ai tumori. Nel caso specifico poi la scoperta ha a cha fare con la biologia delle cellule staminali del cervel­lo e potrà trovare altre applicazioni in una varie­tà di malattie cerebrali, non necessariamente di natura tumorale. …

“Berlusconi e Antigone”, di Michela Marzano

Il re è nudo! E a denudare Berlusconi sono state, paradossalmente, proprio le donne, quelle stesse donne che lui pretende di adorare, anche ministre». Certo, non tutte le donne sembrano condividere l’amarezza e il fastidio che serpeggia nell’universo femminile in seguito allo scandalo del sexy-gate. Che pensano veramente le ragazze-immagine che hanno accettato di fargli da contorno, sperando un giorno, come è d’altronde accaduto, di essere promosse sulla scena pubblica indipendentemente dalle loro competenze? Che pensano tutte coloro che, più o meno inconsciamente, hanno introiettato il ruolo che il potere in carica continua a attribuire loro – dalle veline, alle attrici, passando per le madri di famiglia? Ma sono state proprio alcune delle donne più vicine al presidente del Consiglio a rompere ll cerchio magico che circondava il premier, e a mettere a nudo le défaillances di un sistema arcaico e tradizionalista che cerca in tutti i modi di perpetrare il machismo italiano. Prima di tutto Veronica Lario, la moglie, che, all’inizio di maggio, chiede il divorzio evocando le “umiliazioni” e le “stranezze” del marito. …