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Finanziaria: dichiarazione di voto del capogruppo Pd Dario Franceschini alla Camera sulla fiducia

Signor Presidente, siamo alla fiducia numero ventisette. Siamo davanti ad un altro passo verso un silenzioso svuotamento del sistema parlamentare. La fiducia – l’abbiamo utilizzata anche noi quando eravamo al Governo – non è più un modo per garantire la conversione dei decreti-legge nei tempi previsti, e non è più nemmeno un modo per contrastare l’ostruzionismo delle opposizioni; è diventata il modo ordinario di legiferare: un decreto-legge, un maxiemendamento nel quale si inseriscono tutte le cose che non erano state previste per tempo o che potevano incontrare resistenze nella firma del Presidente della Repubblica, e poi su quel maxiemendamento si mette la fiducia, all’inizio del dibattito, senza problemi di tempo, senza nemmeno più – come abbiamo visto ieri – avvertire l’esigenza di motivarla all’Aula. Questa volta si è fatto qualche cosa di più, perché l’atteggiamento dell’opposizione (dichiarato pubblicamente e privatamente), e dell’opposizione unita, è stato un atteggiamento assolutamente responsabile proprio per togliere ogni pretesto. Abbiamo ridotto gli emendamenti a 49, sulle questione più essenziali (mai un numero così basso di emendamenti ad una finanziaria) e …

“Sulla finanziaria”, di Manuela Ghizzoni

Di seguito il testo integrale dell’intervento svolto alla Camera il 9 dicembre 2009 dall’on. Manuela Ghizzoni. “Il ministro responsabile dell’economia e il Premier hanno più volte ribadito che l’approvazione delle finanziarie al tempo di Berlusconi, e a maggior ragione se quel tempo è tempo di crisi economico-finanziaria, non si sarebbe più prestata al cosiddetto assalto alla diligenza, caratteristico dei tempi precedenti. Fedeli al presunto rigore della manovra estiva del 2008, hanno più volte asserito che nulla avrebbe fatto deragliare l’agile finanziaria approvata dal Consiglio dei Ministri dal rispettare il pareggio, il saldo zero. Allo stesso modo, nessuna norma ordinamentale ne avrebbe stravolto la natura economico-finanziaria. Nulla di meno vero, di più lontano rispetto a quanto è avvenuto per questa finanziaria 2010. La cosa grave non è tanto che l’esecutivo sia contraddetto nei fatti – anche se questa smentita non aiuta certo la credibilità delle istituzioni in generale, e in particolare di chi deve guidare il Paese – ma che il vituperato assalto alla diligenza sia avvenuto, come testimonia la cronaca di questi giorni, e sia …

“La principessa e il rospo da baciare”, di Eugenio Scalfari

Tra domenica e lunedì scorso nel circuito mediatico è accaduto un fatto strano: i principali giornali stranieri, televisivi e stampati, hanno dato notevole rilievo alla deposizione del pentito mafioso Spatuzza che chiamava in correità Berlusconi e Dell´Utri; i principali giornali e “talk show” televisivi italiani titolavano la cronaca di quell´argomento ma avevano come obiettivo politico Pier Luigi Bersani, accusato di irresolutezza e d´incapacità a risolvere i tanti guai che affliggono il nostro paese. Sembrava si fossero dati un vero e proprio appuntamento Giuliano Ferrara sul “Foglio”, Ernesto Galli della Loggia sul “Corriere della Sera”, Luca Ricolfi sulla “Stampa”, per non parlare che dei maggiori. Stonava soltanto l´”Avvenire”, il giornale dei Vescovi italiani, che titolava insolitamente a tutte colonne sulla tardiva e insufficiente retromarcia di Vittorio Feltri sul caso Boffo: dopo averlo linciato fino a provocarne le dimissioni, Feltri ammetteva che i documenti da lui portati come prova di omosessualità del direttore del giornale cattolico erano falsi. Se ne dispiaceva. Del resto il risultato ormai era stato ottenuto e Boffo era stato sbalzato di sella. Segnalo …

«Perché Cosa Nostra fa la guerra al Cavaliere», di Eugenio Scalfari

OGGI debbo scrivere di mafia e lo farò perché è quello il tema che incombe. Ma non posso cominciare il mio argomento senza prima segnalare l’evento politico che si è svolto ieri a Roma dove centinaia di migliaia di persone, giovani in gran parte, hanno affollato le strade della città, la grande piazza di San Giovanni e tutti gli spazi circostanti con una manifestazione autogestita che aveva come obiettivo il ritiro della legge sul processo breve, delle leggi ad personam e insieme le dimissioni di Berlusconi. Sì, il vero tema che ha portato in piazza quel fiume di gente erano le dimissioni di Berlusconi. Forse è un tema poco politico o forse è troppo politico. Una politica si identifica con una persona? Si deve discutere del peccato ma non del peccatore? Ci sono diverse opinioni in proposito. I politici di lungo corso di solito preferiscono parlare del peccato: è un concetto astratto, raffigura un male e va condannato, ma il peccatore si può redimere e se lo fa merita perdono. Ma se il peccatore è …

«La nuova guerra mondiale», di Barbara Spinelli

Gli scienziati più preveggenti, quando descrivono l’evoluzione possibile dello sconquasso climatico, parlano di guerra. Guerre tra Stati, per metter le mani su acqua, combustibili, metalli scarseggianti. E poi una guerra più enorme, mai vista, nella quale siamo già immersi come responsabili e vittime. Una guerra che impone revisioni radicali: nel modo in cui viviamo, pensiamo, diciamo; nell’idea che ci facciamo della democrazia, dell’economia. Michel Serres, il filosofo francese che insegna a Stanford, parla di guerra mondiale, un termine apparentemente noto ma che per lui significa tutt’altro: questa volta il conflitto è mondiale perché ha per protagonisti l’umanità e il nostro pianeta, il mondo. Un conflitto anomalo, non tra Stati. L’immagine evocata da Serres è quella dei due uomini di Goya che lottano fino allo stremo. Inutile domandarsi chi avrà la meglio, nel mortale accapigliamento. I volti striati di sangue, i duellanti hanno i piedi conficcati nelle sabbie mobili. Non ci sono vincitori, se non le sabbie mobili che inghiottiranno l’uno e l’altro indistintamente. Il vertice sul clima che comincia domani a Copenhagen è un consiglio …

“Nilde Iotti, una donna della Repubblica”, di Valeria Fedeli*

Il riconoscimento del valore del lavoro femminile una costante, fin dalla Costituente, nel pensiero e nell’azione dell’ex presidente della Camera e grande dirigente del Pci. Una storia straordinaria, densa di lotte importanti Pubblichiamo di seguito una sintesi del discorso pronunciato da Valeria Fedeli nel corso della commemorazione di Nilde Iotti, celebrata a dieci anni della scomparsa, il 2 dicembre – presente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano –, nella Sala della Lupa di Palazzo Montecitorio. Ricordare in questa sede Nilde Iotti è per tutto il sindacato, la Cgil in particolare, un’occasione importante per rendere onore a una “grande donna”, una donna che è stata un esempio per tutte noi. Una dirigente politica e una donna delle istituzioni, “una donna della Repubblica”, come si può più che legittimamente affermare. Una storia straordinaria, la sua, che ha costituito, a partire dalla presenza e dal lavoro svolto nell’Assemblea Costituente e nella Commissione dei 75 – incaricati della stesura della Carta costituzionale – un punto di riferimento per tanta parte di noi, anche nello svolgimento concreto del lavoro di …

Gli aiuti vanno, le tasse restano

Finanziaria 2010, il governo affossa famiglie, scuola, università e ricerca e non taglia Irap e Irpef. Fini avverte: “Non usate la fiducia”. Bersani: “Fini metta il parlamento in condizioni di lavorare”. Sgravi fiscali, tagli all’Irap e all’Irpef bye bye! Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti li aveva promessi e sponsorizzati, ma nella Finanziaria 2010, che oggi inizia il suo iter dalla commissione Bilancio, mancano. Così come mancano inspiegabilmente i soldi per le famiglie, per la ricerca, per l’università e per l’innovazione e la green economy. Rimangono gli spot e gli annunci, accompagnati da un monito inaspettato (o forse no?) del presidente della Camera Gianfranco Fini: questa volta il governo eviti di porre il voto di fiducia. Tasse, ancora tutte qui. Irap e irpef continueranno a pesare sulle tasche degli italiani esattamente come prima, mentre non vedrà, probabilmente mai, la luce l’introduzione della cedolare secca sul affitti, l’altro cavallo di battaglia degli ultimi medi di governo. È una marcia indietro a 360 gradi, fatta eccezione per le affermazioni del ministro Tremonti che da un po’ prometteva una …