Tutti gli articoli relativi a: cose che scrivo

Napolitano: "L'Italia consolidi la sua unità, si rinnovi, divenga più moderna e più giusta"

Un augurio affettuoso a quanti vivono e operano nel nostro paese per la festa che celebriamo insieme : festa dell’Italia che si unì e si fece Stato 150 anni orsono, festa della Repubblica che il popolo scelse liberamente il 2 giugno 1946″. Inizia così il videomessaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la Festa della Repubblica. “In questo momento, sentirsi nazione unita e solidale, sentirsi italiani, significa – ha aggiunto il Presidente Napolitano – riconoscere come problemi di tutti noi quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza in cui si dibattono, pesanti interrogativi per il futuro”. “Parlo dei problemi del lavoro e della vita quotidiana, dell’economia e della giustizia sociale. Stiamo attraversando, nel mondo e in particolar modo in Europa, una crisi difficile : occorre dunque un grande sforzo, fatto anche di sacrifici, per aprire all’Italia una prospettiva di sviluppo più sicuro e più forte. Per crescere di più e meglio, assicurando maggiore benessere a quanti sono rimasti più indietro, l’Italia deve crescere …

Basta volgarità sulla storia del Risorgimento

Pubblichiamo un estratto del discorso pronunciato dal Presidente della Repubblica durante l’incontro all’Accademia dei Lincei che ieri ha aperto le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Con l’avvicinarsi del centocinquantenario si vedono emergere, tra loro strettamente connessi, giudizi sommari e pregiudizi volgari sul quel che fu nell’800 il formarsi dell’Italia come Stato unitario, e bilanci approssimativi e tendenziosi, di stampo liquidatorio, del lungo cammino percorso dopo il cruciale 17 marzo 1861. C’è chi afferma con disinvoltura che sempre fragili sono state le basi del comune sentire nazionale, pur alimentato nei secoli da profonde radici di cultura e di lingua. E chi sostiene che sono state sempre fragili, comunque, le basi del disegno volto a tradurre elementi riconoscibili di unità culturale in fondamenti di unità politica e statuale. E c’è chi tratteggia il quadro dell’Italia di oggi in termini di così radicale divisione, da ogni punto di vista, da inficiare irrimediabilmente il progetto unitario che trovò il suo compimento nel 1861. *** Noi abbiamo da fare come italiani il nostro esame di coscienza collettivo cogliendo …

Approvato il processo breve al Senato. Finocchiaro: "La priorità della maggioranza è l'interesse privato"

La dichiarazione di voto contrario della capogruppo PD. Per rallentare i tempi dichiarazioni di voto identiche dai senatori democratici. E spunta il condono per i politici. La maggioranza ha approvato al Senato la legge sul processo breve. Giocano con le parole ma vuol dire che criminali e disonesti avranno la possibilità, se non la certezza, di farla franca perché la legge non velocizza i tempi dei processi, ma fissa solo i limiti entro i quali essi devono concludersi o andare in prescrizione. Ma il processo breve non cancellerà solo i dibattimenti ma anche i risarcimenti per almeno 500 milioni di euro che sindaci, parlamentari, ministri e sottosegretari hanno rubato allo Stato truffando e sprecando. Soldi che devono essere restituiti in base alle sentenze della Corte dei Conti. Il ddl 1880 Gasparri-Quagliariello, più noto come «processo breve», nella sua versione corretta e allargata anche ai procedimenti contabili e societari cancella in un colpo solo. Quando ieri pomeriggio l’aula di palazzo Madama ha messo ai voti la norma transitoria che cancella i processi in corso, il senatore …

Messaggio di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Buona sera a voi che siete in ascolto. Nel rivolgervi, mentre sta per concludersi il 2009, il più cordiale e affettuoso augurio, vorrei provarmi a condividere con voi qualche riflessione sul difficile periodo che abbiamo vissuto e su quel che ci attende. Un anno fa, molto forte era la nostra preoccupazione per la crisi finanziaria ed economica da cui tutto il mondo era stato investito. La questione non riguardava solo l’Italia, ma avevamo motivi particolari di inquietudine per il nostro paese. Oggi, a un anno di distanza, possiamo dire che un grande sforzo è stato compiuto e che risultati importanti sono stati raggiunti al livello mondiale : non era mai accaduto nel passato, in situazioni simili, che i rappresentanti degli Stati più importanti, di tutti i continenti, si incontrassero così di frequente, discutessero e lavorassero insieme per cercare delle vie d’uscita nel comune interesse, e per concordare le decisioni necessarie. Proprio questo è invece accaduto nel corso dell’ultimo anno. L’Italia – sempre restando ancorata all’Europa – ha dato il suo apprezzato contributo, con il grande …

Napolitano: “La vitalità del tessuto unitario condizione essenziale per affrontare le sfide e i rischi del nostro tempo”

“Ci incontriamo oggi a breve distanza di tempo dalla brutale aggressione al Presidente del Consiglio, al quale rinnovo i sensi della mia solidarietà personale e istituzionale e fervidi auguri di pronto ristabilimento”. Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha aperto il suo discorso nel tradizionale incontro di fine anno con le Alte Magistrature della Repubblica. “Vorrei richiamare l’attenzione – ha poi detto il Capo dello Stato – sulla capacità di fronteggiare la crisi che hanno dimostrato le imprese e le famiglie, e sulle prove di consapevolezza che sono venute dal mondo del lavoro: e l’attenzione va data a questi fattori, perché è dalla loro combinazione con l’azione pubblica che sono venuti i risultati e i segni più positivi via via registratisi, e può venire una risposta adeguata alle preoccupazioni che si profilano per la produzione e per l’occupazione nei prossimi mesi”. “Occupazione per i giovani, sviluppo del Mezzogiorno come condizione per il rilancio dello sviluppo nazionale nel suo complesso: sono questi – per il Capo dello Stato – alcuni dei temi obbligati di un …

«L’inciucio è cosa non buona e ingiusta», di Eugenio Scalfari

Ho letto con molto interesse l’articolo del nostro collaboratore Alexander Stille (figlio di tanto padre) pubblicato venerdì scorso su Repubblica. Spiega perché chi si opponga alla politica del Pdl non può che concentrare le sue critiche su Silvio Berlusconi. Non è questione di distinguere la parola “nemico” dalla parola “avversario”, la parola “odio” dalla parola “opposizione”. Su queste differenze lessicali potremmo (inutilmente) discutere per pagine e pagine senza cavarne alcun risultato, come pure potremmo discutere sulla personalizzazione degli scontri politici in altri paesi. Negli Stati Uniti, per esempio, lo scontro personalizzato è una prassi durissima e assolutamente normale. Basta ricordare (ed è appena un anno fa) la polemica senza esclusione di colpi tra Obama e Hillary Clinton durante le primarie, quella tra Gore e Bush nella corsa alla Casa Bianca, la campagna dei giornali che portò alle dimissioni di Nixon e Bill Clinton ad un passo dall’”impeachment” all’epoca dello scandalo Lewinsky. Eppure in nessuno di quei casi i protagonisti avevano mai personalizzato su di sé il partito o la parte politica che rappresentavano come è …