Tutti gli articoli relativi a: ambiente

Energie rinnovabili: il governo blocca gli investimenti

Il decreto Ronchi tagliando finanziamenti sulle fonti rinnovabili, di fatto porta alla paralisi un settore che conta oltre 120mila posti di lavoro. Il decreto Ronchi sulle fonti rinnovabili è forse passato un po’ troppo in sordina. I tagli dei finanziamenti portano di fatto alla paralisi un settore che tocca oltre 120mila posti di lavoro. Il parziale dietrofront voluto dal governo con la cancellazione del tetto massimo per il fotovoltaico non ha risolto l’incertezza in cui viene lasciato l’intero settore dal prossimo giugno. Per spiegare quanto deliberato dall’esecutivo prendiamo spunto dal commento che ci ha lasciato su Pdnetwork Francesco Vaccarella, titolare di piccola azienda installatrice di impianti fotovoltaici a 20Kwp: “La scellerata scelta di chiudere il 3° conto energia, con un termine del 31/05/2011 in cui per accedere allo stesso l’Enel deve eseguire la connessione, comporterà la revoca dei finanziamenti delle banche. Dobbiamo quindi sospendere le installazioni perché anche se le finiamo domani mattina nessuno ci assicura che l’Enel le allacci al 31/05/2011.”. In altre parole, da un momento all’altro molte piccole aziende si troveranno senza …

"Tensioni sul decreto rinnovabili – Gli incentivi nel resto del mondo", di Jacopo Giliberto e Federico Rendina

Un appello, già partito, al presidente della repubblica Giorgio Napolitano perché non firmi il decreto legislativo. Poi, in caso di insuccesso, un ricorso alla corte costituzionale. Intanto una raccomandazione alle regioni perché il decreto “ammazza rinnovabili”, così lo chiamano i contestatori, venga impugnato con tutti i mezzi possibili e in tutte le sedi plausibili. E, nel mentre, un ricorso parallelo all’Unione europea. Si parla di migliaia di persone pronte a finire in cassa integrazione (Valerio Natalizia del Gifi Confindustria Anie, eccede in pessimismo e azzarda 10mila addetti in cassa). Gli imprenditori parlano di nottate passate a rifare i business plan, di progetti congelati a decine, di telefonate algide con cui le banche sospendono i piani di finanziamento. Più colpiti sembrano i settori dell’energia fotovoltaica e dell’eolico; meno sensibile il settore delle agroenergie; qualche soddisfazione per segmenti come l’edilizia sostenibile; i consumatori industriali di energia attendono che la riduzione degli incentivi alleggerisca le bollette elettriche. Le principali associazioni degli imprenditori delle energie rinnovabili sono in allarme per i contenuti del decreto di razionalizzazione dei sussidi alle …

""Salviamo l'energia pulita" in 14 mila scrivono a Romani", di Valerio Gualerzi

Mobilitazione senza precedenti contro la norma del ministro dello Sviluppo. In campo anche i deputati della maggioranza, compresi i “salva-governo” Razzi, Scilipoti e Polidori. Miccichè: “Federalismo a rischio”. Sul testo si tratta ancora. Il governo ha fatto un mezzo passo indietro e il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha assicurato 1 che domani il Consiglio dei ministri non varerà nessun provvedimento in grado di mettere a repentaglio lo sviluppo delle rinnovabili. Le brutte sorprese sono però sempre dietro l’angolo e il vasto movimento di sostegno alle energie verdi consolidatosi nelle ultime ore continua a far sentire la sua voce per impedire il varo del decreto ipotizzato dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani. “Sono state fino a questo momento oltre 14 mila le persone che a partire da domenica sera si sono attivate rispondendo all’appello ‘SOS Rinnovabili’, promosso dal tam tam della rete e dei social network e che hanno materialmente inviato una email agli indirizzi dei ministri”, spiega uno dei promotori della campagna, il segretario di Asso Energie Future Gaetano Buglisi. “È un numero enorme …

"Le centrali (nucleari) della disinformazione", di Giovanni Valentini

Con l´irrevocabile responso emesso dal Giurì per l´autodisciplina pubblicitaria, su ricorso dei senatori Francesco Ferrante e Roberto della Seta (Pd), il bombardamento mediatico a favore del nucleare per il momento è stato interrotto. Ispirata dal presidente del Consiglio per persuadere e convertire gli italiani a questa scelta, come se si trattasse di un detersivo, di una bibita o di una crema miracolosa, la campagna a colpi di spot è stata sovvenzionata dal “Forum nucleare italiano”, organizzazione ufficialmente non profit di cui però i soci fondatori sono l´Edf e l´Enel, cioè i due soggetti maggiormente interessati al business atomico: dalla vigilia di Natale all´Epifania, oltre 400 passaggi televisivi, per un costo di circa 6 milioni di euro. “Pubblicità ingannevole”, ha sentenziato ora senza mezzi termini il Giurì. E così l´aveva già definita anche Antonio Di Pietro in un esposto all´Autorità sulle Comunicazioni, seguito a ruota da un altro parlamentare dell´Idv, Elio Lannutti, che ha presentato una raffica di interrogazioni al Senato. Lo spot pubblicitario ha messo in scena una partita a scacchi collettiva. Bianco e nero, …

Rifiuti Campania: l'Europa smonta il miracolo di Berlusconi

Il Parlamento Europeo approva una Risoluzione congiunta che chiede all’Italia di fare luce sulla crisi rifiuti in Campania e di rispettare le normative Ue. Il Parlamento europeo ha preso una posizione chiara, “approvando a larga maggioranza una risoluzione che chiede all’Italia di fare piena luce sui tempi e sulle modalità di superamento della crisi rifiuti in Campania”. Il testo è stato presentato congiuntamente dalle sinistre e dai liberal democratici (S&D, GUE/NGL, ALDE, Verts/ALE), mentre sono stati respinti tutti i 17 emendamenti presentati da 40 deputati del Ppe ed in particolare, da tutti gli italiani del Pdl. La Risoluzione è passata con 374 voti a favore, 208 contrari e 38 astenuti. Questi i punti più importanti della risoluzione approvata dal PE • Si “deplora la precedente decisione di aprire discariche in aree protette all’interno del parco nazionale del Vesuvio, come a Terzigno” e “non sia accetta qualsiasi altro progetto di ampliamento di queste discariche”. • La Risoluzione chiede “il blocco dei fondi Ue per la Campania (145,5 milioni di euro) fino a quando la Regione non …

Nucleare, obbligatorio il parere delle Regioni", di Antonio Cianciullo

La Corte Costituzionale: bisogna tenere conto degli interessi locali. Il governo non potrà saltare il confronto con i governatori come ha fatto finora. Non si può costruire una centrale nucleare senza aver prima sentito il parere della Regione interessata. Con questo verdetto la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo l´articolo 4 del decreto legislativo del 15 febbraio 2010, quello sulla localizzazione degli impianti atomici e dei depositi di scorie radioattive, accogliendo uno dei 26 ricorsi presentati da Toscana, Emilia Romagna e Puglia. «Un adeguato meccanismo di rappresentazione» che «ragionevolmente bilanci le esigenze di buon andamento dell´azione amministrativa e gli interessi locali», si legge nella sentenza scritta dallo stesso presidente della Corte Suprema Ugo De Siervo, è «costituito dal parere obbligatorio, seppur non vincolante, della Regione stessa». Si riaccende dunque il conflitto istituzionale tra Stato e Regioni su un tema estremamente delicato perché senza consenso si rischia di paralizzare la politica energetica del paese. Dopo lo strappo dello scorso anno, quando il governo impugnò con successo le leggi anti atomo varate da Puglia, Basilicata e Campania, lo …

"In Italia un reato contro l'ambiente ogni 43 minuti", di Stefano Rodi

La maggior parte delle violazioni, quando vengono accertate, sono punite soltanto con contravvenzioni. Inaugurazione dell’anno giudiziario: Il rapporto di 300 avvocati che lavorano con il Wwf. L’Italia si cura poco e male del proprio patrimonio naturalistico. E’ cosa nota. Ora si ha un dato in più: è un paese dove, in media, avviene una violazione contro l’ambiente ogni 43 minuti. E’ il dato, preciso, del Ministero dell’Ambiente per il 2010, e rilanciato dal rapporto realizzato dal Wwf in occasione dell’apertura dell’Anno Giudiziario. A svelare una eco-illegalità costante e diffusa dal nord al sud del paese è ora la rete dei 300 avvocati impegnati con l’associazione ambientalista: uno al giorno è stato in Tribunale, con oltre 1.000 ore l’anno al servizio della società civile, 250 udienze nel 2010 per difendere salute e ambiente. Sono tuttora 300 i processi ambientali in corso, o meglio quelli nei quali il Wwf è presente come parte attiva. Quindi una goccia nell’oceano rispetto al totale. «In occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario vogliamo sottolineare come il ruolo della Magistratura sia fondamentale per dare …