Tutti gli articoli relativi a: ambiente

"La pausa obbligata sul dilemma atomico", di Giovanni Valentini

Nel tiro incrociato di cifre, dati, informazioni tecniche o scientifiche, tesi contrapposte e suggestioni emotive sulla questione nucleare, alimentato in questi giorni dagli opposti integralismi che la catastrofe giapponese ha riacceso, c´è una verità fondamentale che la cortina fumogena della guerra mediatica e psicologica tende a occultare o rimuovere. E cioè che il disastro dello tsunami, combinato con l´incubo atomico, preceduto dalla crisi finanziaria globale e coniugato con il caos libico, impone oggi a tutti – e non solo al popolo del Sol Levante – la necessità di modificare uno «stile di vita» che appartiene alla società dell´opulenza e dello spreco. Non certo, beninteso, per rinnegare lo sviluppo e la modernità. Ma piuttosto per adottare quell´«etica dei consumi» che Zygmunt Bauman, uno dei più noti e influenti pensatori al mondo, invoca contro gli effetti della bomba demografica: a cominciare, quindi, proprio dai consumi energetici che condizionano il sistema economico, quello industriale e purtroppo anche quello ecologico. Il fatto è che noi occidentali, cittadini dei Paesi più sviluppati e progrediti, generalmente utilizziamo e sprechiamo troppa energia, …

"La paura del referendum", di Francesco Merlo

E’ scilipotismo termonucleare, trasformismo atomico. Questo non è un governo che ha cambiato idea e sta responsabilmente e dolorosamente rinunziando al nucleare, ma è un governo che non ha idee e si accoda alle paure e alle emozioni espresse dai sondaggi del momento. I ministri Romani e Prestigiacomo e, spiace dirlo, con loro anche Umberto Veronesi, non stanno alla testa ma alla coda del Paese. E difatti proprio loro, che non si erano fatti spaventare dall´apocalisse mondiale, si sono terrorizzati davanti ai sondaggi di cortile. Loro che si erano mostrati duri, tecnologi e «proiettati nel futuro», loro che avevano accusato di sciacallaggio gli antinuclearisti («non si specula sulla paura!») loro adesso ci ripensano, ragionano, rinviano. Come mai? «è finita. Non possiamo perdere le elezioni per il nucleare» è sbottata la ministra Stefania Prestigiacomo davanti a Tremonti e a Bonaiuti, senza sapere che i giornalisti dell´agenzia Dire la stavano registrando. Ancora una volta, dunque, dobbiamo dire grazie a delle frasi intercettate. Questo portentoso sfogo della Prestigiacomo ci svela infatti il vero significato delle nuove posizioni di …

"Rinnovabili, il modello è la Germania", di Francesco Ferrante

«Lo spartiacque nella storia della tecnologia mondiale» (così Merkel ha definito la tragedia di Fukushima) ha tolto dall’agenda del futuro energetico il nucleare, tanto che di “opzione zero” parla apertamente il commissario europeo Oettinger, e impone definitivamente in tutto il mondo la marcia verso efficienza energetica e fonti rinnovabili. Una marcia che dovrà essere a tappe forzate, se vogliamo emanciparci presto e il più possibile dalla dipendenza dai fossili, e che premierà nella competizione globale i paesi che meglio e più rapidamente saranno in grado di adeguarsi a questo scenario. Oggi in Europa c’è già una lepre che corre nella direzione giusta e più promettente: la Germania che già produce oltre 40 Twh con il vento (per capirci in Italia siamo a 8 Twh) e vuole superare i 100 Twh entro i prossimi 10 anni, che ha già istallato 16mila Mw di fotovoltaico e conta di arrivare a 52mila Mw nel 2020, che punta con forza sullo sviluppo compatibile delle agroenergie, per arrivare all’80% di energia elettrica nel 2050. Dovrebbe essere quello il modello da …

Nucleare: Pd non partecipa a votazioni in commissione su decreto del governo

“Inaccettabile assenza Prestigiacomo e Romani”. “I deputati democratici in commissione Ambiente e Attività produttive non hanno partecipato alla discussione e alla votazione del parere sul decreto legislativo per la individuazione dei siti dove realizzare le centrali nucleari. Dopo settimane che i ministri competenti, Prestigiacomo e Romani, non si sono fatti vedere sono venute meno le minime condizioni di serietà per confrontarci su un tema così delicato”. Lo dicono i capigruppo Pd in commissione Ambiente, Raffaella Mariani, e Attività produttive, Andrea Lulli. “Solo ieri sera – proseguono Mariani e Lulli –, precettato all’ultimo momento, è venuto il sottosegretario Saglia. Non ci possono chiedere di partecipare ai lavori in commissione di fronte all’assenza dei ministri competenti, entrambi però presenti oggi alla Camera, alla fretta per l’avvicinarsi della scadenza della delega a causa dei ritardi del governo e del pressapochismo della maggioranza. Il dibattito su un tema del genere è delicato e per questo i ministri dovrebbero essere presenti e confrontarsi con il Parlamento. È grave che il governo non dica una parola chiara e univoca sul futuro …

"Atomo e arroganza ideologica", di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante

La situazione della centrale di Fukushima è in drammatica evoluzione, e i tentativi volti a minimizzare gli effetti del disastro in corso hanno ormai definitivamente lasciato il posto a timori fondati di un incidente atomico che legherà per sempre il nome della città giapponese a quello di Chernobyl e Three Mile Island. Infatti, anche se nelle prossime ore si riuscisse a bloccare il processo di fusione del nocciolo vincendo questa drammatica battaglia contro il tempo, la quantità di radionuclidi rilasciati comporterà comunque gravi effetti nel tempo sulla salute dei giapponesi. Quarantotto ore fa, proprio mentre si consumava questa tragedia umanitaria e industriale, in un’affollata conferenza stampa un governo annunciava la definitiva approvazione di un grande piano per il nucleare civile. No, non era il governo italiano: a discettare di energia atomica senza neanche un accenno alla possibilità che in Giappone stesse per fondere il nocciolo di una centrale nucleare, era il premier cinese Wen Jiabao. Il parallelismo con l’Italia è nelle cose: anche da noi, unico caso in Occidente, il governo ha reagito alla catastrofe …

"Per l'energia è un momento di svolta", di Lucia Annunziata

Non solo nucleare. E’ probabile che nel prossimo futuro ci volteremo indietro e guarderemo a questi mesi come alla fine complessiva di una intera epoca energetica. Almeno dal punto di vista dell’opinione pubblica. Va considerato infatti che di disastri ne abbiamo sofferti ben due in questo ultimo anno, e che entrambi hanno seppellito, sotto le loro scorie, la affidabilità delle due più rilevanti energie del nostro sviluppo finora – il nucleare e il petrolio. La esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon che portò al versamento di 4,9 milioni di barili di petrolio nel Golfo del Messico risale a solo undici mesi fa, il 20 aprile del 2010. Comparata alle radiazioni nucleari di oggi la lunga agonia di quel fluire in mare di materia viscosa appare infinitamente meno dannosa, più contenibile, ma la sua memoria e, soprattutto, i suoi effetti sull’ambiente non sono ancora spariti. Se la opzione nucleare appare oggi terrorizzante, l’esplosione della piattaforma della Bp ha segnato nella opinione pubblica un punto di non ritorno anche nella disponibilità ambientale a favore del petrolio. Il …

Nucleare, la scelta sbagliata

Il terremoto giapponese mette in allarme il mondo sui rischi imponderabili che la scelta dell’atomo può provocare. Bersani: siamo stati, siamo e saremo contro il piano nucleare del governo Il terremoto in Giappone e l’allarme nucleare dopo le esplosioni nelle centrali di Fukushima e Tokai e Onagawa mettono in allarme la gestione l’intera gestione energetica mondiale e pongo nuovi interrogativi sull’effettivo e necessario uso dell’energia nucleare. Mentre si piangono ancora le migliaia di morti in un numero crescente non ancora quantificabile, l’attenzione mondiale resta ancorata sugli effetti che l’esplosione del reattore numero 3 dell’impianto nucleare di Fukushima potrebbe provocare per il Giappone e i territori limitrofi. Attualmente le barre di combustibile non sono completamente sommerse dall’acqua di raffreddamento e questo fa sì che si possa creare un processo di fusione con conseguente creazione di idrogeno che, danneggiando le stesse barre, provocherebbe fuoriuscita di isotopi radioattivi. Questa mattina, ore italiane, nella terra del Sol Levante pioveva il che significava una minaccia per la popolazione viste le possibilità che le polveri si potessero spargere in un raggio …