Tutti gli articoli relativi a: ambiente

Roma, in 400mila contro il nucleare e per l'acqua

In piazza per l’acqua pubblica, contro il nucleare. Per «il diritto alla vita, che passerà anche per i referendum del 12 e 13 giugno». Oggi a Roma è sfilato il popolo dei ‘beni comuni’. Trecentomila, secondo gli organizzatori, i partecipanti al corteo promosso dal Comitato referendario ‘Due sì per l’acqua pubblica’ in favore della gestione pubblica del settore idrico. Una manifestazione dal volto civico con in prima linea associazioni, movimenti e cittadini e in cui le istanze pacifiste hanno trovato larga eco nello slogan «No alla nuova guerra del petrolio». Oltre 200 gli autobus arrivati per l’occasione da tutta Italia. «I cittadini – spiega Ciro Pesacane, del Comitato – si sono autotassati e li hanno affittati a loro spese. Vogliono l’acqua e il sole, mica la luna». In testa al corteo spiccano i gonfaloni di diversi comuni e provincie d’Italia, da Capannori, in provincia di Lucca, a Cagliari, passando per Aprilia vicino Latina. E le bandiere azzurre del comitato si alternano a quelle arcobaleno, di Legambiente, Arci, Emergency, Wwf e di diversi sindacati. «Siamo qui …

Greenpeace: «A Fukushima radioattività pari a Chernobyl»

Uno studio commissionato dalla sezione tedesca di Greenpeace a Helmut Hirsch, esperto di sicurezza nucleare, sostiene che l’incidente alla centrale giapponese di Fukushima «ha già rilasciato un tale livello di radioattività da essere classificato di livello 7, secondo l’International Nuclear Event Scale (Ines)». È il livello massimo di gravità per gli incidenti nucleari, raggiunto in precedenza solo durante l’incidente a Chernobyl del 1986. Lo comunica Greenpeace, secondo cui «lo studio del Dr. Hirsch, che si basa sui dati pubblicati dall’Agenzia Governativa Francese per la Protezione da Radiazioni (Irsn) e dall’Istituto Centrale di Meteorologia Austriaco (Zamg), ha rilevato che la quantità totale di radionuclidi di iodio-131 e cesio-137, rilasciata a Fukushima tra l’11 e il 13 marzo 2011, equivale al triplo del valore minimo per classificare un incidente come livello 7 nella scala Ines». Greenpeace ha inviato in Giappone un gruppo di esperti che da oggi inizieranno a monitorare i livelli di contaminazione radioattiva intorno alla zona di evacuazione per valutare la reale portata di rischio per la popolazione locale. «Fin dall’inizio della crisi nucleare a …

"Napoli ancora prigioniera dei rifiuti nuovi cumuli senza la maxidiscarica", di Marco Imarisio

Fermo l’impianto di Chiaiano. Presto stop definitivo, mancano le alternative. L’odore malato della discarica arriva fino a piazza Rosa dei Venti. Una decina di anziani chiacchierano sotto alla tenda del presidio. Alcuni indicano lo striscione appeso sulla cancellata delle case popolari. «Avevamo ragione noi» c’ è scritto. Non si muove nulla. Non passano camion carichi di monnezza. Tutto fermo. Anche il grande buco da settecentomila tonnellate, che dovrebbe prendersi il grosso della spazzatura di Napoli. Lavori in corso, c’è da collaudare gli argini, a rischio smottamento. Per dieci giorni, rivolgersi altrove. Già, ma dove? Sembra di essere tornati al maggio 2008. Il rondò tra Chiaiano e Marano, dominato da una struttura in metallo che rappresenta una nave affondata, era diventato famoso in tutta Italia come piazza Titanic. La soluzione al dramma dei rifiuti napoletani passava per quest’incrocio che conduceva alla futura discarica. Scontri, cariche, barricate, politica in ebollizione. La fecero. Adesso siamo ai resti, come dicono da queste parti. È arrivata al limite massimo, colma di monnezza dopo due anni di vita accidentata, tra frane, …

«Giappone, cresce l'allarme nucleare»

Il livello di crisi dell’impianto di Fukushima potrebbe salire L’Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare ha indicato oggi che potrebbe rialzare la valutazione della crisi dell’impianto di Fukushima n.1, colpito duramente dal sisma/tsunami dell’11 marzo, a livello 6 (“o grave incidente”), dopo la raccolta di dati sui livelli di radiazione nelle regioni limitrofe. Lo indicano i media nipponici. L’Agenzia (Nisa) ha assegnato un rating provvisorio di 5 (“incidente con più ampie conseguenze”) lo scorso 18 marzo, a una settimana dal devastante sisma di magnitudo 9 che ha generato un potentissimo tsunami che ha messo fuori uso l’impianto di raffreddamento della centrale e causato gravi danni ad alcuni dei suoi reattori. «Il rating attuale e provvisorio si basa sulle informazioni disponibili al momento della valutazione», ha spiegato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell’Agenzia, in una conferenza stampa. «La situazione rimane fluida e per la valutazione finale è necessario attendere che la situazione si stabilizzi e che tutti i dati sulle radiazioni diventino disponibili», ha concluso. I giudizi sulla gravità degli incidenti nucleari sono emessi secondo la International Nuclear …

"Le lattughe di Cernobyl", di Guido Ceronetti

Chi ha ricordi ricorda. Fummo rassicurati subito. Il prof. Colombo che dirigeva l’Ente nucleare, dichiarò subito che l’Italia, certo per i suoi meriti angelici, non sarebbe stata toccata dalla nube radioattiva. Così annunciavano le testate. Poi sì, sarebbe stata toccata, ma appena con deflorazione evangelica, qualche minima ricaduta in Veneto, guardarsi dai funghi sarebbe stato uno scrupolo sufficiente. La fortunata penisola fu invece trattata con rudezza dalla celebre nube, che generò leucemie e tumori e provocò nella gente una violenta rivolta contro il piano perfettamente delirante del prof. Felice Ippolito, che avrebbe disseminato centrali nucleari come gustose noccioline un po’ dovunque. (L’atomo, in verità, non fu mai popolare in Italia). Le diete subirono variazioni travolgenti. Il nostro ministero di allora della Sanità dettò regole drastiche. Comparvero sui banchi dei piccoli e grandi mercati ortofrutticoli soltanto ortaggi cresciuti sottoterra, indubitabili: non vedevi che mucchi di carote, cipolle, patate, rape. Una barba! Ma lo spettro del reattore quattro di Cernobil era là, guatava ogni nostro movimento e boccone. Il Giappone ufficiale e quello macrobiotico proposero il consumo …

Acqua, in Italia cresce il consumo ma quasi la metà si perde per strada

Il rapporto dell’Istituto di statistica per la Giornata mondiale dedicata all’oro blu. In alcune regioni del Mezzogiorno, per assicurare una fornitura di 100 litri bisogna immetterne 180: la differenza va sprecata per le condizioni disastrate delle condotte. Con 152 metri cubi “prelevati” pro capite nel 2008 e un consumo per abitante di 92,5 metri cubi, l’Italia è uno dei campioni europei nel consumo di acqua a uso potabile. Negli ultimi dieci anni, prelievi e uso sono cresciuti dell’1,2%, soprattutto nelle regioni del Nord (Trentino, Alto Adige e Valle d’Aosta in testa), mentre il consumo cala al Sud con la Puglia che ha il valore più basso d’acqua erogata per abitante. Sono i dati forniti dall’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua istituita dall’Onu e celebrata il 22 marzo. Considerando i consumi pro capite nei 27 Paesi dell’Unione europea per il periodo 1996-2007, l’Italia presenta valori superiori alla media europea (92,5 metri cubi pro capite annuo contro 85). In particolare, i consumi medi in Italia sono inferiori rispetto a Spagna (100) e Regno Unito (110), ma …

"Perché è possibile rinunciare al nucleare", di Mario Pirani

Ho sempre avuto grandissima stima ed affetto per Umberto Veronesi come uomo e come Maestro delle scienze medico-chirurgiche. La sua competenza oncologica rende altresì, sotto questo aspetto, prezioso il contributo che potrà dare all´Agenzia della sicurezza nucleare che è chiamato a presiedere. Ma, mentre apprezzo la conclusione del suo articolo (Repubblica del 19 marzo) circa l´opportunità di una moratoria per dar tempo a un ripensamento, nutro forti dubbi sulla sua affermazione secondo cui sarebbe «scientificamente vero che senza l´energia nucleare il nostro pianeta, con tutti i suoi abitanti, non sopravviverà, per cui non dobbiamo fare marcia indietro, ma andare avanti, ancora più in là con la conoscenza». Temo che questa convinzione non poggi allo stato dei fatti su basi solide. Oggi resta purtroppo incontestabile che nessuno è ancora in grado di valutare quali possono essere nel tempo e nello spazio i danni di una catastrofe nucleare. È una non misurabilità che si accompagna alla constatazione che non esistono finora difese preventive (ancor meno per i depositi del materiale fissile consumato) tali da garantire il 100% …