Tutti gli articoli relativi a: ambiente

"Energia, il governo senza progetti", di Raffaella Mariani

Tanto risoluti nel sostenere l’energia nucleare, quanto veloci nel tornare sui propri passi appena è stato chiaro che la risposta degli italiani sarebbe stato un secco “no”. L’atteggiamento del governo è una perfetta sintesi della mancanza di un progetto complessivo per far ripartire il nostro paese. Il ministro Romani ha cercato di motivare la retromarcia repentina sul piano nucleare con la necessità di individuare «nuove misure necessarie a garantire la sicurezza e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico». Già la moratoria di un anno sul decreto per l’individuazione dei siti, decisa sull’onda della tragedia giapponese, era una scappatoia per togliersi dall’imbarazzo in vista del referendum. Poi questa nuova mossa. Il decreto che abroga le disposizioni relative alla realizzazione di nuovi impianti nucleari e, con precisione chirurgica, sopprime ogni riferimento alla costruzione e all’esercizio di impianti. Un rosario di norme introdotte, in sei diversi provvedimenti. Da sottolineare proprio l’assoluta mancanza di chiarezza legislativa, in una materia strategica per il paese, con il succedersi di leggi, decreti legge, decreti legislativi, sei provvedimenti che in tre anni hanno reintrodotto con …

"Rinnovabili, il governo non cede oggi arriva il decreto ma le Regioni già lo bocciano", di Antonio Cianciullo

Le Regioni lo hanno bocciato, il Parlamento all´unanimità ha chiesto di modificarlo, il governo va avanti con il decreto soprannominato «ammazza rinnovabili». Oggi, ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani, il testo sarà reso noto, ma la giornata di ieri ha chiarito il segno dell´operazione. «Questo decreto non risolve il problema dei diritti acquisiti e la riduzione degli incentivi ci sembra troppo brusca», ha sintetizzato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani. Il parere della Conferenza Stato-Regioni non è vincolante, ha ribattuto Romani. Si profila dunque una chiusura muscolare della trattativa che rischia di creare complicazioni di non poco conto. Il responsabile energia della Cgil, Antonio Filippi, ha ricordato che «questo testo ha avuto il parere negativo delle Regioni, della maggioranza delle imprese del fotovoltaico, del commissario europeo per l´Energia, del sindacato. Vogliono andare avanti? Ma chi pagherà le multe di Bruxelles per il mancato raggiungimento degli obiettivi europei?» «E´ singolare che il governo ignori anche il parere della maggioranza che lo sostiene», commenta Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd. «Il …

Nucleare: smascherato il bluff di Berlusconi. Bersani: "Governo a tappetino con i francesi"

Il premier ammette che la moratoria sul ritorno all’atomo è solo uno stratagemma per evitare la sconfitta al referendum dopo il disastro di Fukushima. Bianchi: “Dopo parole Berlusconi referendum resta valido”. Cari italiani, vi abbiamo bluffato. La moratoria sul nucleare è solo un gioco per permetterci di mandare in aria il referendum del 12/13 giugno e per poter ripresentare il progetto di ritorno all’atomo quando il disastro giapponese sarà un lontano ricordo. Questa è la sintesi delle parole di Berlusconi con cui, senza nessun giro di parole, ha ammesso le intenzioni del suo governo durante la conferenza italo-francese a Villa Madama: “La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare”. L’ammissione del raggiro pubblico continua nella spiegazione del premier: “L’accadimento giapponese (le esplosioni dei reattori della centrale di Fukushima) ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra …

"Errori umani e altro. Quello che il disastro non ci ha insegnato", di Pietro Greco

Difetti di informazione e comunicazione minano la gestione delle emergenze. Casi recenti: gli incidenti alla piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico e alla centrale di Fukushima. Tutto inizia all’1:23:45 del 26 aprile 1986, alla centrale nucleare Vladimir I. Lenin di Chernobyl in Ucraina: la temperatura del reattore numero 4 aumenta in maniera incontrollata e si verifica un’esplosione che scaglia nella stratosfera una nube radioattiva, che nel giro di alcuni giorni si diffonde prima sull’Europa e poi sull’intero emisfero settentrionale. Quello che si verifica a Chernobyl è il peggiore incidente nella storia del nucleare civile. Uno dei peggiori nella storia della tecnologia umana. Perché si è verificato l’incidente? E cosa ci ha insegnato quella che è stata definita, tecnicamente, una catastrofe? La risposta alla prima domanda dovrebbe contenere anche quella alla seconda. La storia, anche recente, si è incaricata di dirci che non è così. L’incidente di Chernobyl è diventata una catastrofe per il combinato disposto di almeno tre grandi ragioni. 1.La centrale nucleare con unreattore di tipo Bmrk, moderato a grafite e refrigerato con acqua …

"Un simbolo di libertà", di Carlo Petrini

Il nonno diceva a un Tonino Guerra bambino: «Se non guardi mai indietro, come fai ad andare avanti?» Se io guardo alla storia dell´acqua vedo che a periodi bui e drammatici dell´epopea umana sono sempre corrisposti un arretramento nella sua distribuzione e utilizzo e diverse forme di privazione. Che, guarda caso, ha la stessa etimologia di privatizzazione. Si pensi alle tecnologie idriche, per quel tempo stupefacenti, dei Sumeri o più tardi alla maestosità degli acquedotti romani. Facevano capo a società floride, che avevano inventato modi per distribuire l´acqua liberamente a tutti, per affrancarsi dal limite di doversi insediare presso i fiumi e le sorgenti. Era tutta acqua pubblica, cosa che a quel tempo nessuno avrebbe mai messo in discussione. Anzi, i castellum acquae di epoca romana, dove finiva l´acqua degli acquedotti per essere poi attinta, erano opere pubbliche.a volte anche sfarzose, donate pomposamente alla popolazione. Pomposamente, ma “donate”. Nel Medioevo è poi scattato una sorta di blackout: tutta quella sapienza, quella tecnologia e ingegnosità condivise, al servizio della gente e del suo poter crescere e …

"Un Paese senza energia", di Mario Deaglio

La marcia indietro del governo sulla costruzione di quattro centrali nucleari mira a evitare un «no» popolare non solo in questo referendum ma anche – e soprattutto – negli altri due con i quali gli italiani sono chiamati a esprimersi il 12 giugno: quello sulla privatizzazione dell’acqua e quello sul legittimo impedimento. Un «no» sul nucleare, sull’onda dell’incidente alla centrale atomica giapponese di Fukushima, potrebbe infatti facilmente tirarsi dietro altri due verdetti negativi; e se l’impatto emotivo di Fukushima inducesse più della metà degli elettori a recarsi alle urne – dopo una lunga serie di referendum in cui il «quorum» non è stato raggiunto – l’incidente atomico porterebbe al siluramento sia della privatizzazione dell’acqua sia delle norme sul legittimo impedimento che stanno particolarmente a cuore al presidente del Consiglio. Questo sembra essere il retroscena politico della rinuncia-rinvio del governo sul nucleare. Più rinvio che rinuncia, stando alle dichiarazioni in Senato del ministro delle Attività produttive, Paolo Romani. Il governo sembra poi essere riuscito a provocare divisioni non piccole nell’opposizione mentre l’eventuale acquisto di centrali nucleari …

Question time – Bersani: “Il governo distrugge e annichilisce le energie rinnovabili”

Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha denunciato oggi alla Camera, durante il Question Time, il comportamento del governo che sta mettendo in crisi tutto il settore delle energie rinnovabili. “Mentre il governo per paura del referendum scappa via dalle sue stesse decisioni sull’impossibile, improbabile, impresentabile piano nucleare, contemporaneamente strema, distrugge, annichilisce il settore delle fonti rinnovabili”, ha spiegato il segretario. “Tutti sanno che il sistema degli incentivi per le rinnovabili andrebbe via via sagomato, ridotto, bilanciato, che gli andrebbe fatta la manutenzione”, ha dichiarato Bersani. “Ma il governo ha dormito per tre anni poi si è svegliato e ha bloccato tutto. Oltre 100000 posti di lavoro, quasi tutti di giovani, sono a rischio. Volete dirci precisamente e urgentemente cosa volete fare?”, ha chiesto da ultimo Bersani al Ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Ermete Realacci, responsabile Green economy del Pd, ha replicato al ministro Vito, che ha spiegato le ragioni del governo. “Le Regioni hanno chiesto di cambiare il provvedimento, così come tutti i lavoratori e le categorie sindacali del …