Tutti gli articoli relativi a: ambiente

"Sviluppo verde? L'Italia non ci crede", di Marzio Galeotti

Molti paesi hanno risposto alla crisi del 2008 varando i pacchetti verdi, misure di promozione dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili. Tre anni dopo l’Italia discute di riforme che dovrebbero ridare slancio alla crescita. Dai documenti ufficiali si apprende che l’energia e l’ambiente non figurano tra le priorità del governo, mentre lo sono l’edilizia privata e il turismo. I pochi provvedimenti inseriti derivano da direttive europee. La scarsa sensibilità verso il tema della sostenibilità fa trascurare anche i potenziali vantaggi rispetto al ciclo economico. Era il 2007. Nel marzo il Consiglio europeo varava la nuova politica integrata per l’energia e il clima che avrebbe portato, nel 2009, alle direttive del noto pacchetto “20-20-20” su riduzione delle emissioni e aumento delle fonti rinnovabili. Gli stessi obiettivi – lotta ai cambiamenti climatici e riduzione della dipendenza energetica dall’estero – costituivano uno dei capisaldi del programma che in quell’anno Barack Obama divulgava e che lo avrebbe portato all’elezione a presidente degli Stati Uniti il 4 novembre 2008. PACCHETTI VERDI CONTRO LA CRISI Era il 2008 quando il prezzo …

"Nucleare, il diritto al referendum", di Giovanni Valentini

Mentre il cinismo congenito del sistema mediatico – a parte qualche rara e meritoria eccezione – spegne i riflettori sulla catastrofe di Fukushima, in un referendum consultivo ammesso dallo Statuto speciale della Regione Sardegna – governata oggi dal centrodestra – il popolo dell´isola vota al 97% contro l´installazione di centrali nucleari sul suo territorio. E lo stesso presidente Cappellacci si dichiara commosso e orgoglioso per questo responso. Ma nel frattempo, a Roma, il governo nazionale tenta un esproprio, un furto con destrezza, uno scippo collettivo ai danni di tutti i cittadini italiani, per privarli del diritto costituzionale di pronunciarsi nel referendum abrogativo già indetto per il 12 e 13 giugno. Con un gioco di prestigio che nasconde ovviamente il trucco di prammatica, l´illusionismo berlusconiano cerca di cambiare in extremis le carte in tavola, per eludere una consultazione che – oltre al nucleare – riguarda anche la privatizzazione dell´acqua e soprattutto il legittimo impedimento che sta tanto a cuore al premier. Evitare il primo significa infatti boicottare anche gli altri due, e in particolare il terzo, …

L’acqua è di tutti

Proposta di legge sull’acqua pubblica presentata dal Pd sul governo della risorsa idrica e la gestione del servizio idrico integrato. “L’acqua è un bene pubblico e sono beni pubblici anche le strutture del servizio idrico integrato”. Al centro della proposta politica l’istituzione di un’Autorità di regolazione indipendente, l’introduzione di un fondo nazionale per il riequilibrio territoriale e di una tariffa sociale a vantaggio dei nuclei familiari più numerosi e delle fasce meno abbienti. “Siamo qui perché, testardamente, vogliamo occuparci di questioni reali” così Pier Luigi Bersani ha introdotto la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge del Pd sull’acqua pubblica insieme a Dario Franceschini, Anna Finocchiaro e Stella Bianchi. “Il tema ambientale – ha continuato il leader democratico – è tutt’ora troppo trascurato. Per noi è invece una chiave prioritaria soprattutto in relazione alla crisi economica e sociale affinché il Piano Acqua sia uno dei progetti Paese”. Bersani ha voluto ricordare come la privatizzazione non è la risposta giusta per la razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua. “L’acqua e la salute dell’acqua vanno riconsegnate a Dio così …

"Più spese, più morti, più camorra ecco il prezzo dei condoni-massacro", di Antonio Cianciullo

«Quando vado all’estero non riesco nemmeno a raccontare quello che succede in Italia. Mancano le parole perché i concetti non sono traducibili. Un governo che sistematicamente massacra il proprio territorio, che apre la strada alle infiltrazioni del malaffare, che peggiora i propri bilanci costringendosi a fornire infrastrutture agli abusivi, che mette a rischio la vita dei cittadini incentivando la violazione delle norme sismiche e di sicurezza idrogeologica. Come si fa a spiegare? Non ci credono». Vezio De Lucia, uno dei nomi storici dell’urbanistica, è indignato ma non sorpreso. In 26 anni ha visto tre condoni e ha sviluppato una sua teoria interpretativa. «I terremoti non si possono prevedere, i condoni sì», spiega De Lucia. «Il primo, il Craxi-Nicolazzi, è del 1985. Il secondo, il Berlusconi-Radice, del 1994. Il terzo, il Berlusconi-Lunardi, del 2003. Uno ogni 9 anni. Il prossimo dovrebbe scattare nel 2012 e quello che sta succedendo in Campania suona come la premessa per estendere all’intero paese la sanatoria edilizia. Che, come tutte le altre, naturalmente sarà l’ultima della serie, parola di premier». Questa …

"Un patrimonio da non svendere", di Giulia Maria Mozzoni Crespi e Fulco Pratesi*

Caro direttore, ci dobbiamo affidare a un saggio presidente della Repubblica, a una vigile Unione Europea e all’impegno dei tanti ambientalisti per evitare che uno degli ambiti più preziosi del Paese diventi oggetto di mercanteggiamento, a vantaggio di pochi e a danno di molti: soprattutto a danno dell’Italia che si configura proprio per le sue coste. È cosa buona che si torni indietro, raccogliendo gli appelli di chi si era opposto fin dall’inizio all’assegnazione di spiagge, coste e aree demaniali, che sarebbero state conferite con diritto di superficie per 90 anni. Ma ci permettiamo di dire che temiamo non basti: il problema, infatti, non è soltanto il tempo per cui vengono cedute le aree, ma lo strumento con cui questo avviene. Il «diritto di superficie» (regolamentato dal codice civile) viene rilasciato per fare o mantenere una costruzione o un’opera, appartenente a un soggetto diverso dalla proprietà del suolo. Mentre invece con la concessione ogni opera rimane in capo al Demanio: la differenza è sostanziale. Già ora, dato che ombrelloni, lettini, cabine e chioschi-bar sembrano pochi, …

"Lo scempio del demanio per decreto", di Vittorio Emiliani

È da estremisti affermare che questo decreto per ridare vita all’economia, sancisce la morte di quanto resta dell’antica, ammirata (e già redditizia, o cretini) bellezza del nostro Paese? Oche esso concentra tutte le nefandezze e gli scardinamenti di regole? Macché estremisti. Siamo alla soluzione finale per il demanio costiero, per i beni culturali e paesaggistici. Il meccanismo è arcinoto: consumare altri beni pubblici strategici per consentire a certi privati ogni possibile profitto. Profitto che verrà ancor meno tassato perché il decreto Tremonti raccomanda energicamente al fisco di essere meno persecutorio. Con chi? Il decreto privatizza, in pratica, gli arenili col diritto di superficie per 90 anni, rendendo trasferibili gli immobili costruiti su beni demaniali. Misure siffatte sono così necessarie e urgenti da giustificare un decreto? Penso proprio di no. Modificano in peggio, in molti punti, le norme urbanistiche ed edilizie. Vengono devitalizzate le sovrintendenze, ridotti i tempi istruttori e le responsabilità per false dichiarazioni, gonfiate le cubature (salvando, bontà loro, i centri storici), e via devastando. Alle immediate critiche della Ue – in nome di …

"Quale sviluppo? Tremonti regala le spiaggie ai privati", di Bianca Di Giovanni

In 10 articoli scatta la deregulation che Tremonti ha promesso a imprese e commercianti. Diritti di occupazione delle coste, più facile noleggiare yacht e costruire posti barca. Parte il saccheggio italiano. Non costa nulla alle casse pubbliche e libera tutti da vincoli e controlli. Un Bengodi che «aiuta le imprese» (lo dice Giampaolo Galli), le banche, i costruttori, ristoratori, albergatori, baristi delle zone costiere finalmente liberi di ampliare le attività su spiagge ed arenili. Di più: potranno anche allestire senza troppi permessi pontili galleggianti, posti barca, parcheggi per gli yacht, una vera priorità per l’Italia dopo la crisi. Altrimenti chi ci pensa ai più ricchi durante la crisi? Comunque «la spiaggia resta pubblica e accessibile a tutti» assicura Giulio Tremonti. È specifica: «Non vendo le coste». Meno male che lo specifica. Il ministro non fa neanche quello che gli operatori turistici chiedono, cioè abbassare l’Iva, come osserva Enrico Gasbarra (Pd). Ma questo costerebbe. Questa in estrema sintesi la presentazione a Palazzo Chigi dell’ultima trovata pre-elettorale del governo: il decreto cosiddetto per lo sviluppo. Incastonato tra …