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"Le trombe leghiste e le campane di Napoli nella disfida della spazzatura", di Stefano Folli

Nel paradosso quotidiano che è ormai la politica italiana, c’è anche chi tira in ballo Pier Capponi, il condottiero fiorentino che mise un freno all’esercito francese con la famosa frase: «se voi suonerete le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane». All’epoca, verso la fine del Quattrocento, la minaccia indusse il re di Francia a ritirarsi da Firenze. Oggi a cosa servirebbe? A parere di due parlamentari del Pdl, Landolfi e Nespoli, le campane napoletane sono chiamate a contrapporsi alle trombe leghiste. L’argomento è naturalmente la spazzatura che invade le strade e che nessuno riesce a eliminare. Il neosindaco De Magistris è già con le spalle al muro e a Roma non sono pochi quelli che si rallegrano in silenzio per il suo fallimento. Ma, com’era inevitabile, ora il nodo gordiano dovrà tagliarlo il governo Berlusconi attraverso un decreto. È lo stesso Quirinale a chiedere che l’esecutivo faccia in fretta il suo dovere, perché quello che si prospetta è «un lavoro duro». Ma la Lega si è subito messa di traverso in base al principio …

"Rifiuti, il viaggio sospetto dalla Campania a Messina", di Guido Ruotolo

Ogni giorno 200 tonnellate sbarcano in Sicilia: ma non si sa perché Arrabbiati e incappucciati stanno incendiando Napoli. E non solo con i roghi dei rifiuti. Sono loro, gli incappucciati, quelli manovrati da una regia di interessi criminali, per dirla con il sindaco De Magistris. Una regia composita, con dentro la camorra, il disagio sociale che vive ai confini, border line, con i clan della città. Sono loro i piromani della monnezza, manovrati dalla disperazione e da interessi criminali. Gli incappucciati li trovi tra i 1.600 «bros», i disoccupati di lungo corso, dieci anni almeno di corsi professionali

“«Liberisti per disperazione» nello Stato che non funziona”, di Michele Salvati

Credo di essere stato io, all’inizio degli anni Novanta, a coniare per me stesso l’epiteto di «liberista per disperazione» . Riflettevo allora sul contrasto tra l’industria pubblica francese— ben gestita, capace di progetti lungimiranti, poco inquinata dalla politica spicciola — e l’industria pubblica italiana, diventata il contrario di quella francese dopo la fase gloriosa degli anni Cinquanta e Sessanta.

"Il partito dei veleni", di Marco Rossi-Doria

Quando la terza città d’Italia è a rischio di epidemia, gli incendi diffondono la diossina ovunque, c’è vero pericolo per la salute soprattutto dei più deboli e vi sono segnali di una pericolosa esasperazione della popolazione, è tempo di politica alta, di politica vera. Ci vuole uno spirito che sia repubblicano e, al contempo, operativo, pragmatico. L’appello del presidente Napolitano ha significato questo. È la voce della ragione, quella che invoca il senso della comunità nazionale. E che oggi significa cose molto concrete. In primo luogo il governo nazionale deve subito emanareun decreto che consenta di trasferire i rifiuti nelle regioni che hanno dato la disponibilità ad accoglierli, secondo lo spirito evocato dal Presidente della Conferenza unificata Stato-Regioni, che ha subito risposto positivamente all’appello del Presidente della Repubblica. Nessun localismo o polemica irresponsabile e strumentale della Lega Nord è ammissibile.Comedel tutto inaccettabile è il gravissimo alt che il ministro Calderoli ha posto al governo di cui egli stesso fa parte: un “rifiuto tossico” che un paese civile non ignorare e tanto meno subire. In secondo …

Stato d'emergenza per la gestione dei rifiuti

Il PD ha presentato un disegno di legge per risolvere l’emergenza rifiuti in Campania. Bersani: “Ci prendiamo la responsabilità come partito dell’opposizione di fare quello che un Governo decente si sarebbe dovuto preoccupare di fare”. Bianchi: “Siamo di fronte alla totale assenza di provvedimenti concreti e immediati da parte di governo, regione e province. “Di fronte alla totale impotenza del Governo a fronteggiare un’emergenza conclamata – ha dichiarato il leader democratico – presentiamo un testo di ddl che chiediamo al Governo di trasformare in decreto per intervenire sul drammatico tema dei rifiuti in Campania”. “Ci prendiamo la responsabilità come partito dell’opposizione di fare quello che un Governo decente si sarebbe dovuto preoccupare di fare. È incredibile che davanti a una situazione di questo genere siano rimasti con le mani in mano dopo avere venduto miracoli a iosa”, ha continuato Bersani. “Noi ci siamo occupati della questione dei rifiuti a Napoli e in Campania, di fronte a una totale impotenza del governo e della catena di comando su questa partita a fronteggiare un’emergenza che è ormai …

"Dall’Eur alla Falchera la svendita è in agguato" di Vittorio Emiliani

Questo governo Berlusconi sostenuto dai cosiddetti “responsabili” (ma di che?) continua a commettere atti irresponsabili nei confronti del paesaggio: urbano, extra-urbano, agrario, marittimo che sia. Pesa ancora la totale latitanza dell’ex ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, “il fantasma del Collegio Romano”, il quale ha lasciato marcire, fra le tante cose, la co-pianificazione Stato-Regioni imposta dal Codice per il Paesaggio. Dopo che aveva ceduto a tagli, indebolimenti, ridimensionamenti e commissariamenti straordinari. Ora, sempre in nome del “rilancio dell’economia” – per il quale la sola ricetta berlusconiana sembra essere il sempiterno binomio Cemento& Asfalto – il Decreto legge n.70 del 13 maggio prevede almeno due pozioni avvelenate per il nostro già deperito patrimonio. La prima riguarda l’edilizia del Novecento di proprietà pubblica (ma anche religiosa e no-profit) evidentemente per dare un robusto aperitivo “federalista” agli Enti locali ai quali, soprattutto nell’ultima fase del fascismo e in quella della ricostruzioni postbellica è andata una cospicua eredità immobiliare. L’altra concerne le spiagge demaniali soggette a concessione per le quali si è ridotto il periodo inizialmente previsto dagli scandalosi …

"Chi ci guadagna dai referendum", di Mario Tozzi

Sappiamo veramente su cosa andiamo a votare fra sette giorni? Al di là dello specifico giuridico dei quesiti referendari, e prima di dividerci in favorevoli e contrari, la questione è se sappiamo valutarne esattamente contenuti e conseguenze. Cominciamo dall’acqua. Andiamo davvero a votare per stabilire se l’acqua italica perderà il suo carattere pubblico e potrà essere mercificata come altri beni? La risposta è no, quello che invece succederà è che la gestione dei servizi idrici avrà una corsia preferenziale per i privati. Ma è invece giusto domandarsi se questo porterà vantaggi per i cittadini, per l’ambiente e, infine, per la risorsa acqua in sé. Oggi l’acqua in Italia costa circa un euro ogni mille litri, una cifra davvero irrisoria, e viene garantita alla stragrande maggioranza della popolazione pulita e abbondante, tanto che, se lasciassimo aperti tutti i rubinetti di casa 24 ore su 24, l’acqua continuerebbe a esserci servita per tutto il tempo. Per questa ragione sembra difficile migliorare il servizio idrico: escluso che si possa fornire acqua colorata o profumata o gassata al rubinetto, …