Tutti gli articoli relativi a: ambiente

"A Durban serve coraggio", di Marco Fratoddi

Una prima notizia è già arrivata: la prossima Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, la Cop 18, si terrà fra dodici mesi in Qatar. Il piccolo emirato infatti, neanche fossero le olimpiadi, ha battuto la candidatura della Corea del Sud e sarà dunque il primo fra i grandi produttori di petrolio ad ospitare il summit delle Nazioni Unite contro i combustibili fossili. Intanto, però, che cosa sta accadendo durante il vertice che si è aperto lunedì scorso a Durban? Sembra che l’argomento, nonostante la presenza di Angelina Jolie, Al Gore e Leonardo Di Caprio, stia interessando davvero poco i media occidentali. Mai come stavolta del resto l’ormai tradizionale incontro di fine anno sul riscaldamento globale, che ha portato nella capitale sudafricana 17.000 delegati da 195 paesi, contiene un epilogo già scritto: gli Stati Uniti sono disposti a sottoscrivere un accordo vincolante soltanto se verranno imposte le stesse condizioni a Pechino. Al contrario la Cina aderirà ad un nuovo trattato non prima di aver consolidato la propria condizione economica. Perciò, sostengono praticamente all’unanimità gli osservatori, il massimo …

"Fra alluvioni, nevicate e siccità il meteo non ha mezze misure", di Luca Mercalli

Decima posizione tra gli anni più caldi della storia per il 2011. E così sono tredici gli anni al top delle serie termometriche ad esser stati dopo il 1996, un segno inequivocabile della tendenza in atto al riscaldamento del pianeta. È l’asciutto comunicato dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale, l’agenzia delle Nazioni Unite che da Ginevra, dove ha sede in un avveniristico palazzo di vetro a risparmio energetico, simbolo concreto dell’impegno necessario alla riduzione delle emissioni clima lteranti, si rivolge alle diplomazie di tutto il mondo riunite a Durban alla diciassettesima conferenza mondiale sul clima. Nella città sudafricana i rappresentanti di 195 Paesi si confrontano ancora una volta per trovare una strada verso la sostenibilità ambientale e climatica. Il rapporto preliminare sull’andamento atmosferico globale dell’annata emesso dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale conferma l’urgenza delle scelte. Anche se mancano gli ultimi dati relativi a novembre e dicembre, i caratteri di questo 2011 sono ormai piuttosto delineati. E’ l’ennesimo anno più caldo della norma, con i primi dieci mesi che hanno registrato un’anomalia termica planetaria di +0,4 gradi collocando il periodo in …

"Storia d´Italia e di catastrofi", di Paolo Rumiz

«Ce le siamo sempre cercate, le sciagure, ignorando scientemente la storia, e la rimozione continua anche oggi». Le alluvioni di Genova, della Liguria e di Messina. L´Aquila ancora città fantasma dopo l´ultimo terremoto. E prima ancora, Vesuvio, Irpinia, Vajont, fino al Medioevo. Ecco come il nostro Paese è stato devastato dai disastri naturali. E ogni volta ha dimenticato la lezione Nel 1859 un tuono nel fondo dell´Appennino fa a pezzi Norcia, squarcia le antiche mura e inghiotte centinaia di vite. Manca un anno all´annessione dell´Umbria da parte dei Savoia, la città medievale fa ancora parte dello Stato della Chiesa e tocca al Papa intervenire. Ebbene, alla notizia del terremoto, Pio IX, l´uomo teoricamente più reazionario dell´epoca, impone un´illuminata normativa antisismica. Queste regole indispensabili, ma impopolari per via degli aggravi alla spesa edilizia, non saranno mai applicate. Motivo: con l´arrivo dei piemontesi l´ordine antico decade. Siamo in Italia, le norme danno fastidio. E poi il Paese ha altre gatte da pelare, a partire dalle rivolte del Sud. Per i norcini, neanche dire, è una festa. Il …

"Onu, ultima chiamata per la Terra" di Roberto Giovanni

Copenhagen, nel 2009, è stata la grande speranza fallita. Cancun, nel 2010, la precaria ripresa del negoziato. Da oggi, a Durban nel Sudafrica, comincia la Cop 17, la conferenza organizzata dall’Onu sul cambiamento climatico. Parteciperanno delegazioni di tutti il mondo, e certamente ascolteremo ispirate parole sulla necessità di arrestare il processo di riscaldamento globale del nostro pianeta, fenomeno che ormai la scienza (escluse minuscole frange negazioniste) considera reale e pericoloso. Eppure, sarà molto difficile, forse impossibile far sì che dal negoziato possa scaturire un accordo serio ed efficace in grado di fronteggiare il «climate change». Troppi i veti incrociati tra le potenze vecchie ed emergenti; troppi gli interessi in gioco; troppo indeboliti dalla crisi economica e finanziaria internazionale i leader politici. I termini scientifici della questione non sono in discussione. Già oggi la temperatura globale è aumentata di 0,8 gradi centigradi rispetto all’era preindustriale; andare oltre i 2 gradi può provocare conseguenze disastrose, anche se i modelli matematici di previsione non concordano sulla loro entità. Già oggi la concentrazione di CO2 nell’atmosfera tocca le 390 …

"La strage del clima impazzito", di Pietro Greco

Ogni anno si contano migliaia di morti a causa delle mutazioni climatiche. Ma intervenire si può. Ecco le ricette di scienziati ed economisti. Ogni anno, ormai, si contano decine di migliaia di morti causati da eventi meteorologici estremi, il 95% dei quali nei paesi in via di sviluppo. Mentre ogni 12 mesi i danni economici causati da picchi di temperature, onde di calore, piogge torrenziali, cicloni e inondazioni ammontano a 200miliardi di dollari. Un conto che è di due ordini di grandezza più grande rispetto a quello che l’umanità pagava solo una ventina di anni fa. L’Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change), il gruppo di scienziati ed economisti che studia i cambiamenti climatici per conto delle Nazioni Unite, ha pubblicato nei giorni scorsi un nuovo rapporto sulla gestione del rischio generato da eventi meteorologici estremi e da disastri ambientali e ha preso atto di questi due dati di fatto. In molte regioni del mondo dal 1950 a oggi si è già verificato un aumento dei fenomeni meteorologici estremi. In particolare sono aumentati i picchi di …

"I fondi per l’Ambiente e il gioco delle tre carte I soldi tornano indietro", di Marco Bucciantini

E’come il gioco delle tre carte. Quella vincente c’è, ma non esce mai. Perché la mano che guida il gioco ha interesse a nasconderla, e incassare così i soldi dell’avventore. Con i finanziamenti per l’ambiente e il territorio è la stessa manfrina. I soldi aleggiano, come la carta vincente. Poi spariscono, non li vede nessuno: non gli enti locali interessati, non i cittadini in forma di opere realizzate per la loro sicurezza. Quei soldi restano al banco, e si scoprono solo le due carte perdenti. Due colpi da baro che assicurano il medesimo effetto: i soldi vengono promessi, annunciati, ma non vengono mai spesi. E restano così al governo, che può impiegarli (o solo prometterli) altrove. Altre volte i soldi ci sono, ma è una finzione: le opere sono progettate e decretate. Ma non vengono mai “cantierizzate”. Per molti motivi: per mancanza di forza politica, per impedimenti tecnici, per eccesso di burocrazia. Ma il perché non è discriminante, come ha confermato la Corte costituzionale appena 3 mesi fa, giudicando un ricorso della Regione Liguria proprio …

"Senza agricoltura la montagna diventa nemica", di Vittorio Emiliani

Il 4 ottobre 2010, il Ponente di Genova fu colpito da una grave alluvione. Da allora, cosa è successo? «Tredici mesi di testate contro il muro», denuncia il presidente della Regione, Claudio Burlando, commissario. «Se tutto va bene, sta per concludersi il lungo iter per lo stanziamento dei primi 45 milioni di euro previsti per i danni dell’anno scorso» (ben 300 milioni). Il Wwf denuncia un bluff clamoroso: sparito lo stanziamento nazionale di 800 milioni (500 per la prevenzione del dissesto idrogeologico) promesso da Berlusconi e da Tremonti, con l’asta delle frequenze e con una quota dei Fas. V’è di più: torna la minaccia di un condono degli abusi edilizi, il terzo promosso da Berlusconi. Che ha la faccia di bronzo di commentare la sciagura di Genova con un lapidario: «Si è costruito dove non si doveva». Dopo le tragiche inondazioni del 1966, i governi, per lo più di centrosinistra, hanno impiegato ventitre anni per approvare una legge, peraltro buona, per la difesa del suolo, la n. 183 del 1989, sul modello della Themes Authority …