"A Durban serve coraggio", di Marco Fratoddi
Una prima notizia è già arrivata: la prossima Conferenza mondiale sui cambiamenti climatici, la Cop 18, si terrà fra dodici mesi in Qatar. Il piccolo emirato infatti, neanche fossero le olimpiadi, ha battuto la candidatura della Corea del Sud e sarà dunque il primo fra i grandi produttori di petrolio ad ospitare il summit delle Nazioni Unite contro i combustibili fossili. Intanto, però, che cosa sta accadendo durante il vertice che si è aperto lunedì scorso a Durban? Sembra che l’argomento, nonostante la presenza di Angelina Jolie, Al Gore e Leonardo Di Caprio, stia interessando davvero poco i media occidentali. Mai come stavolta del resto l’ormai tradizionale incontro di fine anno sul riscaldamento globale, che ha portato nella capitale sudafricana 17.000 delegati da 195 paesi, contiene un epilogo già scritto: gli Stati Uniti sono disposti a sottoscrivere un accordo vincolante soltanto se verranno imposte le stesse condizioni a Pechino. Al contrario la Cina aderirà ad un nuovo trattato non prima di aver consolidato la propria condizione economica. Perciò, sostengono praticamente all’unanimità gli osservatori, il massimo …