"L’economia emiliana rischia un duro colpo", di Massimo Franchi
Se fino a lunedì era in atto una gara da parte di piccoli e grandi imprenditori bloccati dal terremoto per chiedere alla burocrazia di ridurre i tempi dei dissequestri per poter riprendere la produzione, le scosse e il terrore di ieri hanno rimesso giustamente la sicurezza come questione prioritaria. E così dalla Fiat ai tanti leader della meccanica e della packaging valley che formano l’asse di una delle zone più industrializzate e ricche del Paese, adesso si invita alla prudenza e si sostiene, d’accordo con il sindacato, che qualsiasi produzione ripartirà solo dopo che «saranno accertate condizioni di massima sicurezza». Chiusi immediatamente in via precauzionale gli stabilimenti produttivi di Ferrari, Maserati, Lamborghini e Ducati, tutti vicini alla zona interessata dal sisma. Evacuato anche lo stabilimento Magneti Marelli di Crevalcore (Bologna). Né a Maranello, né a Modena, né a Sant’Agata Bolognese, né a Borgo Panigale, comunque, sono stati rilevati danni alle strutture. Per oggi però «sarebbe saggio non lavorare in attesa di verifiche», suggerisce il segretario regionale della Fiom Bruno Papignani, mentre una nota della segreteria …