"Noi, medici tra i terremotati", di Fabio Gilioli
«Dopo la prima scossa abbiamo evacuato i degenti da soli, portando in braccio quelli che non potevano camminare. Poi siamo tornati dentro a recuperare le cartelle cliniche di tutti. E da allora lavoriamo giorno e notte, altrove o nei punti mobili». Un internista di Carpi (Modena) ci scrive Caro direttore, questa è una testimonianza dall’Ospedale a Carpi che, come forse sa, non è attualmente agibile. Sono stati momenti drammatici e la paura di nuovi eventi sismici e’ ancora tanta (la città di Carpi è praticamente abitata solo nelle tende e roulotte); solo la riduzione del numero delle scosse nelle ultime 48 ore sta dando un po’ più di fiducia alle persone. I degenti degli ospedali di Carpi e Mirandola sono stati collocati in altri ospedali (io ora sto scrivendo dall’Ospedale di Baggiovara, Modena, dove abbiamo recuperato un’area di circa 30 posti letto internistici). Ora rimane da definire il preoccupante aspetto di vasta area modenese senza due ospedali il cui recupero sarà da definire nelle prossime settimane. Ci tenevo a sottolineare una fatto finora non evidenziato …